Quando qualcuno per noi importante viene a mancare all'improvviso, vorremmo che la tempesta che tormenta il nostro stato d'animo venisse in qualche modo rappresentata all'esterno, per esempio per mezzo di un violento temporale che desse sfogo al nostro sentire. Ma se, al contrario, il mondo che ci circonda continuasse ad andare avanti come se nulla fosse e ci proponesse addirittura giornate di sole e cielo terso? Come reagireste?
Avendo perso nel giro di pochi mesi sia un carissimo amico che il proprio animale domestico, per Adele Altro (in arte Any Other), questa circostanza è stata “un insulto all'assenza”.
Ed è proprio in questo turbinio di emozioni, ovvero con la fatica di chi si trova ad dover accettare una realtà crudele, che ha prodotto insieme a Marco Giudici l’Ep "Per te, che non ci sarai più" uscito il 29 aprile 2025 per 42 Records, disponibile in digitale e soprattutto in un inaspettato formato musicassetta (che, a prescindere dagli eventuali limiti sonori, per la sottoscritta rimane intramontabile).
L’urgenza di lasciare intatte le emozioni senza che il trascorrere del tempo le facesse affievolire o mutare, ha fatto sì che i brani, scritti di getto, mantenessero inalterata la propria spontaneità. Muovendosi tra lingue diverse (due brani in italiano, uno in inglese e uno persino in giapponese) la cantautrice conferma il suo eclettismo sonoro ed è capace di miscelare e far coesistere realtà molto distanti tra loro con una delicatezza e una rara armonia d’intenti.
Questa coesione potrebbe essere forse motivata dall’aver portato la sua musica non solo in giro per l’Europa ma addirittura per il mondo intero? Possiamo solo ipotizzarlo, di sicuro vanno riconosciuti all’artista un processo di maturazione personale e una ricerca creativa finalizzata ad un differente approccio di stesura dei brani.
Entrata ancora più in sintonia con il proprio essere più profondo, Any Other si è allontanata dal metodo compositivo di “Stillness, stop: you have a right to remember”. Parafrasando una parte di un suo testo più recente, “il dolore si è lasciato toccare” e la sua scrittura si è trasformata in puro istinto, divenendo decisamente più intima e diretta.
Alla realizzazione dell’Ep, la cui uscita è stata anticipata dal brano “Distratta”, hanno collaborato lo stesso Marco Giudici, Nicholas Remondino e Giulio Stermieri – con cui Adele ha condiviso il palco durante il tour del precedente disco, con l’aggiunta di Alessandro Cau e Federico Fenu.
Per Adele, l’ultimo lavoro “non è un riempitivo o un momento di passaggio tra un disco e l’altro, ma un’opera che trova il suo senso compiuto proprio nella distanza breve di quattro canzoni”. La sua è una nuova forma di comunicazione che predilige l’istinto ed essendo meno strutturata, risulta più fluida, sincera, coraggiosa, profonda.
Le sonorità, riconducibili alle atmosfere indie di Notwist, Girls in Hawaii e Sondre Lerche, con magnifiche saturazioni low-fi degli strumenti utilizzati, si abbinano alla perfezione alla dolcezza della vocalità e i testi che appaiono come una sorta di diario nel quale la cantautrice si lascia andare a confidenze molto personali, raccontando i propri sentimenti senza filtri.
Da notare sicuramente le meravigliose chitarre elettriche ed acustiche suonate dalla stessa Any Other e l’ottimo lavoro di Giulio Stermieri (Rhodes, Farfisa, Eko Tiger, Juno 106) e Nicholas Remondino che impreziosisce le scelte ritmiche anche per mezzo di oggetti di vario tipo e campionamenti.
Dal 2017 la cantautrice collabora con la Infedele Orchestra di Colapesce e ha suonato nei tour congiunti di Colapesce e Dimartino e poi con Marco Giudici, con Yabai, Queer Macete, Andrea Poggio, con il trio jazz Cau/Emmi/Fenu nel loro album "Pororoca" e con She’s Analog.
Nel suo capolavoro “Le vostre zone erronee”, Wayne Dyer, ci fa ragionare sul concetto di intelligenza. Secondo l’autore, le persone più intelligenti non sono quelle che si sono maggiormente distinte negli studi o che risolvono equazioni astratte senza fare alcuna fatica. Per Dyer ci si può ritenere davvero intelligenti sulla base dello stato d’animo con cui si decidiamo di affrontare le circostanze difficili e se si preferisce perseguire il proprio benessere anziché compiacere gli altri Dichiaratasi “una trentenne che si sente minuscola e gigantesca al tempo stesso”, non possiamo che riconoscere alla cantautrice una sana capacità di accettare i propri punti di forza e i propri limiti, di mettersi in discussione e rielabore gli eventi. In sostanza, Any Other ha sviluppato un’intelligenza “alla Dyer”. Lungo questo percorso, che tocca da vicino tutti noi, l’aspetteremo con impazienza e curiosità alla sua prossima (e verosimilmente) interessante tappa musicale.
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