Alla domanda “chi sono io”, la maggior parte delle persone tenderebbe a replicare con una freddura umoristica o con un monologo di un quarto d’ora. Invece il polistrumentista Maestro Pellegrini, (già chitarrista degli Zen Circus e dei Criminal Jokers insieme a Francesco Motta), risponde con un disco solista, pubblicato per Pioggia Rossa Dischi nel marzo 2025, che fa seguito al precedente “Fragile”, risalente al 2020 (e anticipato nel 2024 dall’EP “Chi sono io – Vol. 1). L’album ha preso vita nell’ultimo anno di pandemia, in un appartamento nel cuore di Padova. Ed è proprio all’interno di quelle quattro mura che ci piace immaginarlo impegnato nella stesura di canzoni che lui stesso definisce “un viaggio attraverso la perdita, il cambiamento e la ricerca di sé, che mette al centro l’accettazione e il perdono, senza nominarli mai”: è alla sensibilità di chi ascolta che il nostro si rivolge, facendosi fonte di ispirazione e riflessione, esortazione a non lasciarsi sopraffare dalla negatività né scoraggiare dagli ostacoli. I testi di “Chi sono io” parlano di dolore, lutto, abbandono ma anche di forza, amore, aspettative, curiosità, fiducia nelle proprie capacità. Al titolo, è stato aggiunto un azzeccato “volume massimo”, quasi fosse una sorta di indicazione per chi si approccia all’ascolto del disco. José Saramago scrisse che «La solitudine non è vivere da soli, bensì il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno che sta dentro di noi. Non è un albero solitario in mezzo a una pianura: è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice». Da questo punto di vista, di fronte a dubbi esistenziali e vicissitudini non esattamente favorevoli, Francesco Pellegrini ha scelto di rivolgersi più all’interno che all’esterno, ripartendo da se stesso, facendo ordine e coltivando la propria solitudine come una forma di arricchimento, un luogo in cui rifugiarsi e sentirsi al sicuro.
Mentre le canzoni scorrono, si susseguono anche altri interrogativi legati alla ricerca della pace interiore perché “la serenità non si può raggiungere partendo da regole che non siamo stati noi a decidere” (Le regole degli altri). Da segnalare sicuramente la meravigliosa “non puoi rimanere”, perfetto connubio tra pop e canzone d’autore (C’è un sole caldo e bianco a colazione, ma tu hai l’aria di chi partirà. Mentre lei rammenda ogni stagione con quel che è stato e quello che sarà. Dici il dolore sai ci aiuta a crescere ma tu a star male non sei cresciuta mai. Ho perso tutto ai calci di rigore e per cambiare è troppo tardi ormai. Così nascondo qui la mia emozione, penso chi sono se te ne vai?) La resa viene affrontata con coraggio e, seppur ammettendo la profondità del proprio smarrimento, il lasciar andare diventa l’unica scelta possibile. Anche la struggente "Ruggine" descrive la fine di una relazione utilizzando immagini poetiche, dense di lucidità e malinconia al tempo stesso (Non farmi cadere giù e il cielo su di noi non è più complice, piove ruggine, cerco nei miei ricordi e so chi sei, mi sento cadere giù, cerca nel tuo coraggio e crescerai, piangi e poi sorridi tu e ho ancora quella bocca che non vuoi, Baci nelle mie tasche scorderai, sono passati gli anni su di noi ma ho ancora i graffi in faccia dei tuoi eroi). “La mia anima”, uscita come singolo nel gennaio 2025, è una canzone delicata ricca di riflessioni crepuscolari dall’accentuato sapore agrodolce (Cosa fa la gente sopra ai balconi prima di fare la spesa dopo aver messo bene in fila le tappe di ogni vita segreta. E chissà se le briciole che si porta addosso sono ancora buone da mangiare e ripensi a quante volte le hai messe in fila ad una ad una per ricominciare. C’è chi cura la pelle e chi cura i pensieri e c'è chi al resto ha rinunciato già dopo aver rotto aperto e chiuso le porte a quella che chiama la realtà). "Chi sono io", quasi interamente caratterizzato da un’elettronica evanescente che accompagna dolcemente ogni brano, è un lavoro che si muove in bilico tra spinte ritmiche, arpeggiatori eterei e chitarre iperfiltrate. L'album è stato prodotto artisticamente con l’ausilio dell’amico Alberto Falò (uniche eccezioni: "Notte all'alba", prodotta con la collaborazione di Andrea Appino e "Canzone per un amico", prodotta da Fabrizio Pagni "The Geometra"). Dal 2024 Francesco Pellegrini cura lo spettacolo “Indieretta Show”, un nuovo format dedicato alla musica live che pone come principale obiettivo quello di far avvicinare i grandi artisti del panorama indipendente italiano al pubblico in una forma più intima e partecipata per un incontro dal vivo di musica e parole molto diretto ed emozionante. Fra gli artisti coinvolti, Davide Toffolo, Francesco Motta, Andrea Appino, Dente, Giovanni Truppi, Giancane, Gian Maria Accusani, Bobo Rondelli, Mauro Ermanno Giovanardi. Dopo le collaborazioni con Nada, Mobrici, Fast Animals and Slow Kids e moltissimi altri artisti della scena cantautorale, indie e pop-rock italiana, il 2025 lo vedrà impegnato in un lungo tour con la propria band. Il Maestro Pellegrini sa di non avere risposte a tutte le domande e proprio per questo non dimentica mai di porsele: questo ci fa ben sperare rispetto alla possibilità di ascoltare altri suoi lavori futuri.
Nessun commento:
Posta un commento