Marco Ligabue è un po’ come le sue canzoni. Sincero e pieno di passione. E, proprio per questo, appassionante. Il cantautore rock che oggi scrive brani in grado di colpire, di far immedesimare profondamente l’ascoltatore, come l’ultimo “Le canzoni inglesi” di cui parleremo, è rock da sempre e la sua vita, molto probabilmente, non sarebbe potuta essere che questa. Fratello minore del celebre rocker Luciano Ligabue, è nato in una famiglia di amanti della musica. Il padre Giovanni e la mamma Rina gestivano una balera, il Tropical, a mezz’ora di strada dalla natia Correggio, nella bassa emiliana. Da quella balera sono passati praticamente tutti i grandi della musica italiana, da Francesco De Gregori a Lucio Battisti, fino ad arrivare a Vasco Rossi. E i due fratelli Ligabue sono cresciuti assorbendo quella musica come spugne e, in parallelo, innamorandosi del rock di matrice anglosassone: gli Stones, gli Who, i Led Zeppelin e molti altri. Tra Luciano e Marco non c’è mai stata rivalità o competizione, anzi Marco, quando il fratello è arrivato per primo al successo, lo ha supportato in ogni modo, gestendo il fan club e occupandosi un po’ di tutti gli aspetti organizzativi. E intanto ha fondato i suoi gruppi e ha suonato molto, ma non sentendosela di esporsi come cantante e limitandosi, quindi, a scrivere i pezzi. Nel 2012, con lo scioglimento dei Rio, in cui era autore e chitarrista, a quarant’anni compiuti ha deciso di fare quel passo che mancava e di cantare le proprie canzoni. Così ha avviato una carriera da cantautore, forte di due doti importanti: schiettezza e passione. L’ultima tappa di questo percorso di crescita nel mondo della musica, fatto di centinaia di concerti dovunque si potesse suonare e di pezzi che gli hanno consentito di crearsi una solida fanbase, è, come si è accennato, “Le canzoni inglesi”, uscito a marzo 2025. “Le canzoni inglesi”, è un pezzo in cui Marco Ligabue ha aperto l’album dei ricordi della propria vita scegliendone uno particolarmente significativo. L’ambientazione è Londra, quartiere di Cadmen Town, ovvero la Mecca di tutti i rocker, piena di posti dove suonare a qualunque ora, punk, negozietti di dischi da perderci la testa. In “Le canzoni inglesi”, però, a quei bei ricordi si sovrappone la storia, probabilmente almeno in parte autobiografica, di un amore finito male. Nel testo, infatti, Marco si chiede come sarebbe potuta andare se la ragazza che condivideva con lui l’esperienza londinese non se ne fosse andata. Una sorta di Sliding Doors in musica e, come dice nel testo, “la vita è un diario che puoi scrivere o rileggere” svelando la nostalgia per un tempo andato che però fa parte di noi. Dal punto di vista sonoro il brano è un tributo al Brit Pop ma, come ci ha raccontato lo stesso Marco in un’intervista che ci ha concesso, anche una dichiarazione d’amore a tutte le band storiche del Regno Unito, dagli Who ai Rolling Stones fino agli Oasis che lo hanno sempre ispirato molto. Lo stile del brano è inconfondibile, cuore e passione come tutte le sue canzoni sono state, ma ha quel qualcosa in più che fa pensare che possa rappresentare un trampolino di lancio per raggiungere traguardi ancora più importanti. Insomma, in questo 2025 i sogni di rock n’roll di Marco Ligabue si stanno realizzando appieno e, ciliegina sulla torta, a maggio terrà un concerto proprio a Londra presso lo storico Troubadour dove si sono esibiti, tra gli altri, anche Bob Dylan ed Ed Sheeran. La data fa parte di un tour che si prospetta lungo e impegnativo, con ben 50 tappe già annunciate, cui se ne aggiungeranno sicuramente altre.
Testo di Luca Stra
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