Questa settimana a Riserva Indie arriva Beppe Gambetta, uno dei più grandi nomi del "flatpicking" a livello mondiale con i brani del suo ultimo disco "Short Stories", un minilive esclusivo nei nostri studi e la presentazione del concerto del 25 Maggio prossimo al Teatro degli Impavidi di Sarzana con Riccardo Barbera. Opening act della serata l'alternative punk dei toscani SBS da Pisa. Appuntamento in diretta Lunedì 13 Maggio dalle 20,40 alle 22,30 e in replica Sabato 18 dalle 15,40 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network (89,80 Fm) e in streaming su www.contattoradio.it. Vi ricordo a inizio trasmissione la classica anteprima Riserva Indie, in diretta Instagram, a cura di Giuliano Faggioni.
Il filo dell’orizzonte come sfida e irresistibile richiamo, Beppe Gambetta ha fatto del viaggio un’arte, componendo il suo personale mosaico di suoni e sapori. In giovanile pellegrinaggio lungo le mitiche “blue highways” della profonda America cantate da Woody Guthrie, quel giovane chitarrista genovese sulle tracce della “Roots Music” americana ne ha macinata, è proprio il caso di dirlo, di strada. Virtuoso dello stile acustico, consacrato, ormai, a livello internazionale, autore di undici dischi, libri e video didattici, un DVD “live”, Gambetta è oggi considerato dagli stessi maestri americani un loro pari, degno continuatore di una tradizione musicale sempre viva e rinnovantesi. Di casa negli States, una fama consolidata grazie alle numerose tournée, alle partecipazioni ai più prestigiosi festival, dal Walnut Valley Festival di Winfield in Kansas al Merlefest di Wilkesboro in North Carolina, da quello di Chico in California ai Festivals canadesi di Edmonton e Winnipeg, e all’attività didattica nell’ambito di seguitissimi workshop – uno su tutti: lo Steve Kaufman Flatpicking Camp di Maryville nel Tennessee – Gambetta nel corso della sua carriera ha avuto l’opportunità di suonare con i più grandi artisti della scena folk internazionale, quali, per citarne alcuni, Doc Watson, Tony Trischka, Gene Parsons, Norman Blake, David Grisman. E, naturalmente, Dan Crary, Tony McManus e Don Ross, membri con Beppe dei Men of Steel, il fantastico quartetto chitarristico che più cosmopolita non si può – Usa, Scozia, Canada, Italia sono infatti le nazioni di provenienza di questi “fab four” delle sei corde – e che ha mietuto unanimi consensi di pubblico e critica in tutto il mondo. In un mondo dominato dalle logiche del mercato e in cui a imperversare è la musica “plastificata”, tutta glamour e look, così fashion e trendy, Gambetta propone la sua musica, intimamente sentita e vissuta, fatta di emozioni, immediatezza comunicativa, ricerca timbrica, sobrietà. Una musica ispirata, ma quasi pudica nello svelare sino in fondo i più riposti moti dell’animo, refrattaria a quelle ostentazioni virtuosistiche fine a se stesse che costituiscono una tentazione in costante agguato a tali livelli di eccellenza tecnica: ad altri, non a lui, meticoloso artigiano dei sentimenti, i funambolici esercizi “a miracolo mostrare”. L’America nel cuore, le radici tra il sole e gli ulivi del Mediterraneo, è con estrema naturalezza che Gambetta riesce a saldare le sponde dei due continenti, creando, alla faccia di quell’oceano frapposto lì in mezzo, una “koiné” musicale in cui “roots music” e tradizione ligure, canti dell’emigrazione e ballate popolari, moderne chitarre acustiche e antiche chitarre-arpa non solo coesistono ma vanno a interagire, intrecciando un fitto dialogo ignaro di ogni rigida classificazione. Musica popolare in cammino, fiera del suo passato ma con lo sguardo rivolto al futuro, capace di parlare al nostro presente perché radicata nella storia di generazioni di uomini e donne così diversi e così uguali a noi. Musica girovaga, insofferente di frontiere e passaporti, esclusioni e ossessioni. Musica vitale, appassionata, sobria.
Gli S.B.S. nascono a Pisa nel Gennaio del 2012 da un gruppo di tre amici che si conoscono da molto tempo: Enrico, Adriano e Tiziano. I ragazzi decidono da subito di mettersi a comporre musica propria per dare maggiore sfogo alla loro creatività artistico-musicale; nascono così i primi brani che vengono subito proposti al pubblico nei vari concerti che si svolgono all’interno dei vari locali e licei di Pisa. Il 2013 è l’anno decisivo per il passaggio a vera e propria band: i tre giovani si tengono infatti impegnati per la durata dell’intero anno in sala prove e si impegnano a migliorare vistosamente di giorno in giorno. È proprio qua che matura la scelta di comporre il loro primo album, che vedrà la luce a fine 2014, dopo un periodo di registrazione presso lo West link recording studio: Granite Eyes è composto da 8 brani (scritti e arrangiati dalla band, dalla durata complessiva di 35 minuti) che contiene tracce che spaziano dall’hard rock melodico al progressive e l’alternative punk, sintomo delle diverse influenze musicali dei tre. Le copie fisiche dell’album vengono completamente autoprodotte e autofinanziate dai 3 ragazzi, con l’aiuto di una piccola campagna di crowdfunding. Dopo l’uscita dell’album, la band coglie l’occasione per allargare l’organico e aggiunge il cantante, nonché amico di lunga data Gabriele che, con la sua voce, fornisce un apporto fondamentale alla creatività della band.
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