Questa settimana a Riserva Indie arrivano i Campos, progetto che si sviluppa tra Pisa e Berlino, con i brani di "Viva", il loro album di debutto per Aloch Dischi. Opening act della serata il ritorno della "rumbatropicaldubcumbia" dei maremmani Malamanera con il nuovo cd "Dimmi cosa vedi" in uscita a fine mese. Appuntamento in diretta Lunedì 3 Aprile dalle 21 alle 22,30 e in replica Sabato 8 dalle 16 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio - Popolare Network (89,80 Fm) e in streaming su http://www.contattoradio.it/ascoltaci/index.php
I Campos nascono a Pisa, Italia, nel 2011 dalla collaborazione tra Simone Bettin e Davide Barbafiera, nell'interesse di unire chitarra acustica, basso e percussioni elettroniche. Poco dopo le prime scarne produzioni, Simone decide di trasferirsi a Berlino, in cerca di un ambiente musicale diverso, mentre Davide decide di rimanere a Pisa. Campos diventa così un progetto a distanza. A Berlino si unisce al gruppo Dhari Vij, bassista australiana con un passato da contrabbassista classica, che con uno stile lineare e preciso sostiene ed arricchisce le sonorità della band. Le prime canzoni prendono forma e vengono suonate del vivo nei club e bar della capitale tedesca. Tra il 2015 e il 2016 i Campos registrano autonomamente il primo disco Viva. Il Master viene affidato al produttore e Dj berlinese Jan Driver. Il risultato è una fusione di acustica ed elettronica dove loop costanti ed ipnotici si alternano a ritmi più instabili e bizzarri, il tutto mescolato ed arricchito da arpeggi di chitarra, da una voce profonda e da morbidi giri di basso. Prendendo come punto di partenza il genere pop, lo stile dei Campos si snoda attraverso il folk, il blues e l’elettronica offrendo una musica onirica e suadente, a volte melodica e piacevole, a volte stridente e malinconica. Un filo conduttore attraversa tutto l'album, dove le canzoni si fondono e scorrono l'una nell'altra.
Malamanera è un progetto musicale avviato nel 2014 a seguito di una lunga incubazione. Gianluca De Vito, chitarrista e autore, trascorsi vari anni tra il Nicaragua e il Costarica, ritorna in Italia e con l’amica de toda la vida, la cantante e autrice Letizia Papi, assembla un repertorio di musica e testi originali scaturiti dalle esperienze artistiche e umane vissute in parti opposte del mondo, ma in sintonia creativa e di valori. Vi trovano spazio il rifuto dell'ipocrisia, la passione per il viaggio, l’amore per la natura, la repulsione verso le ingiustizie sociali, il profondo rispetto per l’uomo e la donna. Ai due viene subito voglia di coinvolgere altri strumenti, alla ricerca di un suono in grado di fondere il folk e il cantautorato della maremma toscana con le radici afro e reggae dei Caraibi e del Pacifico centroamericano. Prima basso e fisarmonica e poi batteria e tastiere, conferiscono al gruppo una identità meticcia dai lineamenti armoniosi: rumba, reggae e cumbia che si abbracciano allo ska, al dub e al folk. La miscela che ne viene fuori ha un forte potere evocativo, a tratti onirico; è un viaggio lungo la Panamerikana, gli stradelli di Solentiname, tra le mura del borgo di Suvereto e la spiaggia che tratteggia il Parco della Sterpaia in Toscana. L’idea di raccontare il viaggio, l’incontro, il ritorno e le vicende talvolta magiche e imprevedibili della vita, ha contagiato anche Jury Carmignani (basso), Emiliano Pasquinucci (fisarmonica, tastiere e flauto) e Leonardo Orlandi (batteria e percussioni).
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