lunedì 28 marzo 2016

QUESTA SETTIMANA INNER SCENT, THANK U FOR SMOKING, HONEYBIRD & THE MONAS, E LJUBO UNGHERELLI A RISERVA INDIE


Questa settimana a Riserva Indie arrivano i milanesi Inner Scent per proporre i brani di "Even If", registrato con la collaborazione di Luca Ciffo, chitarrista della Fuzz Orchestra, per etichetta Seahorse Recordings. In apertura di trasmisissione torna a trovarci Ljubo Ungherelli, semplicemente il più grande scrittore vivente, con un brano in anteprima di Honeybird & The Monas, e un piccolo "reminder" sul suo romanzo "Ultimo tour sulla Luna" che potete trovare ogni Giovedì a capitoli in esclusiva sul blog di Riserva Indie e pubblicato integralmente sulla tab dedicata nella home page di questo blog, con licenza Creative Commons. Nella seconda parte della trasmissione, da Cagliari, i Thank U For Smoking ci parleranno di "Yomi", album che vede la partecipazione straordinaria di Luca T. Mai degli Zu. Appuntamento in diretta Lunedì 28 Marzo dalle 21 alle 22,30 e in replica Sabato 2 Aprile dalle 16 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network (89,80 Fm) e in streaming su http://www.contattoradio.it/ascoltaci/index.php


Anno 2012: Marlene Circelli e Daniela Grigioni si incontrano tramite il gestore della sala prove “Avatara” e decidono di suonare insieme. Con ostinazione e approccio punk in otto mesi e in otto canzoni comunicano la loro percezione apocalittica della realtà circostante, il minimalismo post-punk del cielo grigio di Milano, i pensieri folk di una strada in bicicletta, un giro in città di notte fino a un viale di alberi dove prende forma un desiderio ideale di purezza. Decidono di chiamarsi "Inner Scent", come il profumo interiore della purezza, la fragranza che le spinge a fare scelte migliori, una trascendenza comune, il pulsare della vita inerente a ogni essere che percepisci mentre leggi un libro, ascolti la pioggia, gridi un insulto. Una sera Daniela incontra Matteo Bennici a un festival in una fabbrica abbandonata: sta suonando il violoncello su basi elettroniche composte da lui. E’ quasi folgorata. Con notevole coraggio e faccia tosta gli si avvicina e si presenta. La fortuna sembra aiutarla e Matteo decide di suonare con loro. I brani diventano adesso più completi, il violoncello aggiunge un tono classico-contemporaneo e sfumature rock, noise da blues metropolitano. Quando dopo alcuni concerti Luca Ciffo - chitarrista dei Fuzz Orchestra e creatore di “Trok” - registra nel giugno 2014 il loro primo disco, tutto diventa più ruvido, secco, equilibrato e squilibrato al punto giusto.


In giro dal 2009 e con un ricco bagaglio di date live sulle spalle, i Thank U For Smoking (Aurora Atzeni, Valerio Marras e Matteo Mereu) hanno finalmente dato alla luce un successore dell’interessante Dopo La Quiete, album che aveva saputo attirare l’attenzione e colpire nel segno grazie a una formula particolare. In questo Yomi, il trio segue un percorso contraddistinto da un velo di oscurità che avvolge il suono e crea un piacevole contrasto con la voce, che ha dalla sua un tratto etereo e luminoso, quasi fosse una guida assieme alla quale affrontare le traiettorie impervie dei nove brani. L’effetto è quello di un amalgama ben calibrato tra post-rock e riflessi metallici, cavalcate psichedeliche e retrogusto alternative, una ragnatela di sonorità differenti che vengono riunite all’interno di un discorso che non disdegna l’utilizzo del noise e delle dilatazioni drone, anche se si impedisce che questi elementi inaspettati prendano il sopravvento su una formula che trova la sua forza comunicativa proprio nell’equilibrio. In questo modo, l’ascolto di Yomi assume i toni di un’esperienza dinamica e ricca di sfumature, mai eguale a sé stessa, eppure caratterizzata e coesa. Ciò che colpisce è come Aurora riesca a restare sempre in bilico sulle note senza smussarne mai il tratto energico, nonostante ricorra a vocalizzi diafani e dal taglio onirico, il che permette ai Thank U For Smoking di evitare il facile trabocchetto della patinatura e permettere all’album di distanziarsi da quelle realtà in cui la perfezione formale e la ricerca del bello finiscono per stemperare l’effetto d’insieme. La sfida non era semplice e i rischi che il trio ha voluto correre avrebbero potuto inficiare la riuscita del tutto: invece a fine corsa la struttura appare solida e sembra possedere una corazza più dura del previsto (in alcuni momenti si potrebbe pensare agli Omega Massif e al loro riffing pachidermico). La presenza di Luca T. Mai (ZU, Mombu) come ospite al sax in "π" e la firma di Valerio Fisik all’Hombrelobo in fase di mix e mastering aggiungono la ciliegina sulla torta: Yomi è un lavoro che saprà incuriosire e attirare gli amanti delle proposte a cavallo tra linguaggi differenti... http://www.thenewnoise.it/thank-u-for-smoking-yomi/


Ljubo Ungherelli nasce a Firenze nel 1979. Nel 1995 decide di diventare scrittore. Negli anni successivi, i primi esperimenti: la raccolta "Scritti post vitam" (1996) e il pamphlet "Luoghi non comuni" (2000). All'inizio del terzo millennio, la svolta: crea il genere letterario denominato "periferia esistenziale". Una prosa intrisa di tormenti interiori, angosciose lotte contro i fantasmi del passato, desolazione dell'animo e degli scenari suburbani, ma solcata da una vena surreale e talvolta demenziale che stempera il lancinante "Scream of consciousness" dei personaggi. Del novembre 2001 è il romanzo "Focolaio del treno", cui fanno seguito la raccolta "Cacciatori di betoniere" ed i romanzi "Quarto foglio protocollo" e "GT {Galvanoterapia}" (luglio, ottobre e dicembre 2002). Il mondo editoriale fa orecchie da mercante, tanto da indurre il non ancora ventiquattrenne scrittore alla resa. 2004: ripresa delle attività; vedono la luce otto romanzi. "Dall'altro verso il baratro", "Posta da filmare" (febbraio e ottobre 2004), "I fuoriquota - Di nuovo verso il baratro" (2005), "Conversione da coin-op", "Galvanoterapia" (febbraio e settembre 2006), "Benvenuti nella chiesa del rumore", "Figure gemellari verso l'altro" (gennaio e maggio 2007) e "Ali bye bye" (2008) sono lavori originali che spaziano sulle più svariate coordinate, toccando vette di eccellenza. Il mondo editoriale persevera a sbattere la porta in faccia a colui che non esita a definirsi "più grande scrittore vivente". 2011: vengono ristampate le opere del periodo 2001-2008, liberamente scaricabili. 2012: dopo quattro anni di silenzio, il ritorno. Sei i romanzi pubblicati in questa nuova fase: "Posta da far male", "Galvanoterapia in quattro quarti" (settembre e dicembre 2012), "bombe al nepal missili all'india", "Funzione linguistica avanzata" (aprile e ottobre 2013), "La morte è come sempre" (2014) e "Ieri eravamo vivi" (2015). Il distacco dalle tematiche proprie della periferia esistenziale è drastico. Le opere degli anni Dieci sono viceversa all'insegna di un "caleidoscopio dell'assurdo", scelta che accentua ulteriormente la volontà di evoluzione in un percorso artistico che non conosce cedimenti né passi indietro.


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