Avere la cosiddetta “attitude”, come la chiamano gli anglofoni, ovvero, traducendo a senso, lo spirito giusto per un musicista è un requisito importante per guadagnare visibilità in un mondo in cui ogni giorno vengono pubblicati sulle piattaforme di streaming migliaia di nuovi brani e il potenziale ascoltatore resta disorientato e, il più delle volte, sceglie quegli artisti che già conosce, oppure quelli magari costruiti a tavolino o che comunque, solo grazie ad un buon marketing, vengono promossi dal nulla allo status di star. I Dopo il ciao, pur essendo un duo semi esordiente indipendente con all’attivo per il momento tre singoli, sicuramente non mancano di tale attitude. Il duo imolese, formato da Milena Mingotti alla voce e Andrea Grossi, responsabile della parte sonora dei brani, nonché arrangiatore, si cimenta in quel tema che loro stessi definiscono come il più provocante oggi, ovvero l’amore. I Dopo il ciao hanno pubblicato, a febbraio 2025, un’ottima reinterpretazione del classico di Patty Pravo “Pensiero stupendo”, che, nella loro versione, si rinnova indossando nuovi panni elettropop che però non ne snaturano l’anima, anche grazie all’interpretazione di Milena che dosa attentamente la voce sottolineando il lato più sensuale e ammaliante del pezzo. Successivamente, nell’aprile 2025, i Dopo il ciao hanno pubblicato una seconda reinterpretazione, stavolta “Cenere” del noto rapper Lazza e qui il loro elettropop mette in risalto la loro duttilità, la capacità di rinnovare l’anima di un pezzo. E a giugno, finalmente, è stato il momento del loro primo brano originale, “Tra il silenzio e il rumore”. La scommessa di lanciare un brano proprio è una scommessa vinta, le mezze tinte dipinte dall’intreccio tra suoni e voce sottolineano il verso chiave “prova a immaginare dove sta l’amore tra il silenzio e il rumore”.
Abbiamo avuto occasione di parlare con i Dopo il ciao dei singoli finora pubblicati e dei progetti futuri.
- Partiamo dal vostro ultimo singolo “Tra il silenzio e il rumore”. I temi centrali mi sembra che siano la notte e l’amore, di notte è tutto più lento e quindi c’è più tempo per sentimenti e emozioni. Cos’è per voi la notte?
ANDREA – La notte sicuramente secondo me è un tempo in cui tutto è sospeso, anche il minimo rumore risalta. E forse è anche quello che è il nostro sentire, cioè la possibilità di sentire quello che abbiamo dentro, anche i nostri pensieri hanno più volume, tutti i sensi si acquiscono durante la notte. Personalmente è anche un buon momento per scrivere, avere ispirazione, anche per entrare più in contatto con noi stessi. Adesso mi viene in mente tutte le volte che vado a letto per dormire ed è un momento per pensare, riflettere. Delle volte i pensieri non ti fanno anche dormire o ritardano il sonno. E’ un momento prezioso la notte.
MILENA – Condivido tutto quello che ha detto Andrea sicuramente. Per me scrivere di sera o di notte proprio per il fatto che non ci sia la luce del giorno e quindi si crea un’atmosfera diversa è il momento migliore, quello in cui vengono di più le idee. Mi è piaciuto quello che hai captato dal brano “Tra il silenzio e il rumore” che comunque è un brano che in realtà parla della fine di una storia d’amore, quindi anche il ritrovarsi a pensarci di notte è il momento giusto.
- La vostra musica gioca sui mezzi toni, sulle sfumature. Pensate che le sfumature possano contenere più emozioni rispetto agli estremi?
MILENA – No non per forza. Che domande difficili (ride). Penso che l’interpretazione sia di ogni persona, sia per noi che scriviamo, sia per chi ascolta.
ANDREA – Poi per noi musicisti e autori sia gli estremi che le sfumature fanno tutte parte di un sentire, sono condizioni necessarie che vanno ascoltate per essere poi trasportate in musica, nella forma canzone. Ovviamente se sono cose di cui vuoi parlare. Però sì non si butta via niente se si può dire così e fa tutto parte della sfera del sentire che poi si trasforma in musica, in arte.
- Dal punto di vista musicale ascoltando l’ultimo singolo ma anche un po’ i due precedenti ho sentito anche degli echi dei Massive Attack. Sono tra i vostri ascolti
ANDREA – Allora Massive Attack onestamente non li ho ascoltati, non li ho presi come punti di riferimento anche se sono un grande punto di riferimento. Personalmente mi piace molto l’idea di venire accostato a certi ascolti ed è un onore, però non l’abbiamo usato come reference. Può essere considerato un punto di riferimento per la nostra musica anche se non lo abbiamo usato direttamente. Però sì sono maestri del genere.
- Andando ancora a ritroso, passando a “Cenere” anche questa è una canzone sulla fine di un rapporto?
MILENA – Cenere è una cover, non è un brano nostro, è la nostra reinterpretazione di “Cenere” di Lazza. L’abbiamo stravolta facendone una nostra versione arrangiata da Dopo il ciao cioè pop elettronico. Proprio perché volevamo dare le nostre reintepretazioni di alcuni brani, come è stato per “Pensiero stupendo” di Patty Pravo. Perché sono brani che hanno testi in tema con quello che sarà il nostro album. Entrambe le cover toccano tematiche di storie d’amore, di fine di storie d’amore o altri riferimenti a quello. Un amore sensuale e non volgare.
- Andiamo appunto su “Pensiero stupendo”. La vostra è appunto una reinterpretazione, non è una cover, perché è un brano che fate vostro proprio con una riscrittura. Scegliendo un brano così iconico come “Pensiero stupendo” nel momento in cui l’avete affrontato avete avuto un po’ di timore o invece siete andati diretti, spediti, convinti?
ANDREA – Guarda è stato un brano su cui non abbiamo avuto remore, anche perché la nostra selezione avviene sulla tematica, su quello che dice e deve essere in linea con quello che è il progetto Dopo il ciao. Quindi artisticamente deve essere affine. E’ un brano che è un grande classico del panorama italiano. Se non funziona semplicemente non lo facciamo, non lo portiamo alla fine. Ci siamo cimentati con questo mostro sacro partendo da un’idea e siamo riusciti ad arrivare in fondo al brano riuscendo a farlo nostro e siamo stati un po’ i giudici di noi stessi, del nostro lavoro. Se non ci avesse convinto non l’avremmo neanche pubblicato.
MILENA – Chiaramente ne parliamo con la persona che ci segue in studio quindi non siamo solo noi a valutare la funzionalità.
ANDREA – Comunque artisticamente a noi ha convinto. C’è sempre questo metro che è lo stupore, l’entusiasmo. Se un brano ci stupisce, sia che sia una cover o un brano originale ci meraviglia, vuol dire che funziona come parte del progetto Dopo il ciao.
- La voce sussurrata, suadente di Milena in questo brano per citare un verso “si potrebbe trattare di un bisogno d’amore, meglio non dire”, suggerisce che il silenzio non sia a volte assenza ma un segno di interesse per chi ci sta a cuore?
MILENA – Assolutamente sì. In realtà qui, come anche nel nostro brano “Tra il silenzio e il rumore,” è importante cercare di interpretare come prima cosa anche con la vocalità, quindi dosare l’intensità soprattutto in un brano come questo credo che sia fondamentale.
- Avete fatto riferimento anche allo scrivere musica come autori. Approfondiamo questo aspetto?
MILENA E ANDREA – Sì assolutamente siamo autori e compositori.
- Per chi avete scritto?
ANDREA - No ok adesso ho capito la domanda, no personalmente io non ho mai scritto per nessuno, ho sempre scritto per me.
- A proposito di uscite discografiche ho letto che avete un album in uscita, se ne parlava per questa estate. Potete dirci qualcosa di più?
MILENA – Sì il disco è terminato, è pronto e non vediamo l’ora di pubblicarlo, ma non abbiamo una data precisa ancora proprio perché ci stiamo lavorando con una équipe di persone e per fare le cose al meglio dobbiamo ancora scegliere la data di uscita precisa, ma sicuramente da questo autunno ci saranno grosse novità. Diciamo che da questo settembre- ottobre cominceranno ad uscire parecchie novità.
- Nella vostra bio che ho letto su Rockit scrivete che parlate d’amore perché oggi non può esserci nulla di più provocante. Potete approfondire un po’ cosa intendete?
ANDREA – Beh diciamo che oggi soprattutto nel pop, ma in generale, anche nella musica trap diciamo che il messaggio dell’amore è sempre molto sessualizzato come immagine della donna. Noi ci concentriamo di più su un’immagine elegante, sensuale, su un’idea di amore diversa, come secondo noi l’amore dovrebbe essere. E questo è il messaggio provocante che vogliamo mandare, cioè tornare a parlare d’amore in una maniera in cui oggi facciamo fatica a trovare nel mercato discografico. E che è quello che poi ci rappresenta come ideale. C’è un modo diverso di amare rispetto a quello che ci viene venduto e noi crediamo in quello ecco.
MILENA – Sottoscrivo quello che ha detto Andrea ed è quello che sarà il concept del disco, parlerà d’amore in varie forme però la base è sempre questa, che cioè che vogliamo che l’amore sia nella sua forma un po’ più pura, non come possesso.
- Per concludere raccontate un po’ la vostra storia. Cioè quando vi siete formati e qual è stato il vostro percorso fin qui?
ANDREA – Il gruppo è nato per curiosità, abbiamo collaborato insieme per la prima volta proprio con questo brano “Tra il silenzio e il rumore”. Ci conoscevamo già da anni perché comunque la scena musicale ci ha portato a conoscerci e ad incontrarci proprio ad un concerto, tra l’altro. E così abbiamo deciso per curiosità di provare a scrivere insieme, a divertirci con la musica, andare ad esplorare territori ancora sconosciuti. E questo è avvenuto due anni fa proprio con “Tra il silenzio e il rumore” e il risultato ci è piaciuto molto e così finiti i nostri impegni da solisti, quindi Milena con l’uscita del suo album e del suo libro, io con l’uscita del mio album, ci siamo ritrovati a scrivere altri brani e a dare forma al progetto Dopo il ciao e poi a pensare di realizzare un album insieme.
- Milena quindi ti abbiamo sgamata, hai pubblicato anche un libro. Ce ne vuoi parlare un attimo?
MILENA - Sì volentieri. Il libro si intitola “3130 giorni. La costruzione di una nuova vita”, è un racconto breve ed è una necessità che avevo, volevo fare un regalo alla mia mamma e chiudere un po’ un cerchio. Ne avevo bisogno, l’ho usato anche un po’ come terapia. In realtà è un racconto autobiografico perché racconta un periodo preciso della mia vita che va dal giorno 1 al giorno 3130, il giorno 1 è stato il giorno del mio primo intervento alla colonna vertebrale e racconto tutto quello che è successo, la vita da ospedale e tutto il resto. Le luci e le ombre nel percorso fino ad arrivare al giorno 3130 che è la prima data del tour che ho fatto in Italia con la mia band nei club e c’è tutto quello che è avvenuto nel mezzo. L’ho fatto anche perché la musica mi ha salvata e volevo raccontarlo in prima persona.
Nella pochezza del panorama musicale odierno, per quanto riguarda il mainstream che è l’unica musica che ascolta la massa, un gruppo come i Dopo il ciao, che fa dei sentimenti veri la propria cifra stilistica, è prezioso. Auguriamo loro di riuscire a far vibrare le corde dell’anima a più gente possibile.
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