Questa settimana puntata speciale di Riserva Indie interamente dedicata a un faccia a faccia "senza filtri" con una delle icone della musica indipendente nazionale. Pierpaolo Capovilla negli studi di Contatto Radio Popolare Network per parlarci del suo ultimo lavoro "Finchè galera non ci separi", in cui interpreta alcune poesie di Emidio Paolucci, di vecchie e nuove resistenze, dell'essere di sinistra oggi, del Teatro degli Orrori, dei progetti futuri e di un sacco di altre cose. Appuntamento lunedì 9 Marzo dalle 21 sulle frequenze (89,80 fm) e lo streaming di Contatto Radio - Popolare Network e in replica Sabato 14 dalle 15,40 alle 17,30.
Pierpaolo Capovilla, classe 1968, è un musicista ed autore della scena indipendente italiana. Cantante e bassista di uno dei gruppi seminali degli anni ’90, gli One Dimensional Man, con questi suona una serie sterminata di concerti in Italia e in Europa, e pubblica 5 album destinati a lasciare il segno nella storia del rock italiano più radicale e intransigente. Ricordiamo in particolare You Kill Me, del 2000, e A Better Man, del 2011.
Nel 2005 fonda il gruppo Il Teatro degli Orrori, con cui si cimenta nelle sonorità a lui consuete, questa volta però cantando in italiano. Oggi Il Teatro degli Orrori è diventata una delle band più note ed apprezzate dalla critica e dal pubblico più attenti ai contenuti e alla cifra stilistica dell’impegno sociale e del suono concreto e moderno. L’ultimo disco del gruppo, Il Mondo Nuovo, è uscito il 31 Gennaio per La Tempesta Dischi – Universal.
Il mai celato amore per i lirici russi del ’900 lo spinge a cimentarsi con Majakovskij in una lunga tournée di reading in teatri, club, centri sociali e piazze occasionali, dove interpreta alcuni dei testi majakovskijani più noti, fra i quali “Rivoluzione – Cronaca Poetica” e “Il Flauto di Vertebre”. Eresia, Auditorium Edizioni, è il resoconto filmico di uno di questi reading, tenutosi a Faenza in occasione del Meeting delle Etichette Indipendenti del 2010.
Nel 2013, Capovilla si cimenta con una tournée di reading pasoliniani, incentrati sul poema “La Religione del mio Tempo”. Il successo dell’iniziativa sorprende lo stesso artista, che reitera la rappresentazione, accompagnato dal musicista veneziano Paki Zennaro, per più di 50 date.
Nell’ opera di Capovilla sono certamente distinguibili la sua devozione per la tradizione del rock più sanguigno di matrice americana, l’affezione per la poesia e la drammaturgia russe, ma anche la passione civile e l’attaccamento ai valori democratici, sempre polemicamente ribaditi nei concerti e negli incontri pubblici.
Il primo album solista di Capovilla, “Obtorto Collo”, esce per i tipi di Virgin-La Tempesta-Universal alla fine del Maggio 2014.
Profondamente diverso dalla musica de Il Teatro degli Orrori, “Obtorto Collo” farà certamente parlare di se, per la profondità narrativa e per gli arrangiamenti, curati da Taketo Gohara, che rendono il debutto solista di Capovilla un disco d’altri tempi: maturo, impegnatissimo, poetico.
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