Questa settimana a Riserva Indie arriva il synth rock di Io, Virginia e il Lupo con i brani del loro ep "Domenica". Opening act della serata le sperimentazioni di UR suoni con i Caveiras e il loro disco "Cidade Oculta". Appuntamento in diretta Lunedì 25 Giugno dalle 21 alle 22,30 e in replica Sabato 30 dalle 16 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network (89,80 Fm) e in streaming su www.contattoradio.it. E dalle 20,40 in diretta video sulla pagina Facebook di Riserva Indie l'anteprima a cura di Giuliano Faggioni.
Re-inventare la musica rock eliminando le chitarre e sostituendole con sintetizzatori e pianoforti. Re-interpretare il genere Synth-Rock. Questa la missione (compiuta) di Io, Virginia e il Lupo. La band, formata da Giovanni Pontoni - tastiere e voce, Francesco Nesi - live electronics e voce, Giacomo Pierucci - batteria, sta conquistando tutti, tanto che sabato 19 maggio sono risultati vincitori dell'edizione 2018 di Arezzo Wave Toscana. http://www.fattitaliani.it/2018/05/io-virginia-e-il-lupo-il-28-maggio-esce.html
I Caveiras trafficano illegalmente in ritmi ossessivi e basse frequenze, mirando a infiltrare vibrazioni afro-brasiliane dietro le linee del punk. Nascono spiritualmente durante un pellegrinaggio a Rocinha: dopo aver osservato due ragazzini improvvisare una batucada con un secchio e un bidone, realizzano che la distanza fra Rio De Janeiro e la Berlino degli Einstürzende Neubauten è solo apparentemente incolmabile. Tornati in patria, i nostri stringono un patto di sangue e si ripromettono di mostrare al mondo il lato oscuro del samba. Servendosi di basso elettrico, percussioni di scarto e campionamenti alla stregua di armi semi-automatiche, cominciano a brutalizzare la tradizione brasiliana con impeto selvaggio e iconoclasta. I brani vengono smembrati, contaminati e ricomposti in un cortocircuito culturale continuo: claves e standard ritmici subiscono trattamenti elettro-acustici al limite dell’industrial, il basso di estrazione dub riduce l’impalcatura melodica ai minimi termini, mentre le urla creano un ponte tra l’invettiva punk e le maledizioni Quimbanda. Cidade Oculta (titolo che omaggia l’omonima pellicola di Chico Botelho, manifesto noir brasiliano di metà anni ’80) si pone quindi come una scorribanda notturna attraverso le aree meno battute delle metropoli brasiliane, dalle favelas che sovrastano la spiaggia di Ipanema ai vicoli della Boca do Lixo. Questi sono i luoghi che offrono rifugio a una comunità marginale, rappresentativa di un Brasile altro. Un Brasile violento, eppure estremamente vitale. Un Brasile che reclama legittimazione al pari delle immagini da cartolina fatte di corpi abbronzati, carnevale e caipirinhas. Questi sono i luoghi che ospitano la Città Occulta.
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