Questa settimana primo "doppio" appuntamento con Riserva Indie nelle serate di Lunedì e Martedì sera, sempre in diretta e sempre dalle 21 alle 22,30.Protagonisti della diretta del Lunedì saranno Andrea Carboni e We love Surf per presentare i loro ultimi lavori in studio e proporci un minilive in studio. Di tutt'altro genere la serata del Martedì ,che fagocita lo spazio dell'Ultimo Negozio di Dischi fino a fine stagione ,che sarà dedicata alle sonorità grind e post-hardcore di Bologna Violenta e Crtvtr. Vi ricordo le repliche delle trasmissioni che saranno Sabato 3 Giugno dalle 16 alle 17,30 (Andrea Carboni e We love surf) e Domenica 4 dalle 18 alle 19,30 (Bologna Violenta e Crtvtr) ovviamente sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network (89,80 Fm) e on line su http://www.contattoradio.it/ascoltaci/index.php
La Rivoluzione Cosmetica fa ancora salire le quotazioni del suo autore, il cantautore Andrea Carboni, uno di quei artisti che va diretto al nodo delle proprie storie, animazioni interiori e a quelle tendenze incentrate essenzialmente sulle dinamiche della vita d’intorno di ognuno di noi, e il disco è un elastico indie pop che va su e giù a scandagliare il mondo (moderno e vuoto) dell’estetica vista dall’angolo della perdita di personalità, di quella corsa inebetita all’apparire e a rendere eccentrico quello che sarebbe sempre meglio nascondere.
http://www.shiverwebzine.com/2016/04/12/andrea-carboni-la-rivoluzione-cosmetica-2016-autoprodotto-2/
We Love Surf è un progetto che nasce un po' per gioco nel 2010 grazie ad Andrea Marcori (Kobayashi/Curaro Dischi) e alla sua voglia di connettere il surf praticato e la musica.
Nel 2011 ha prestato i brani di “Holiday Ep” per il “Bear Pro Longboard World Title”, finale del Campionato Del Mondo di Surf, disputato a Levanto (Sp).
Nel 2012 esce per Curaro Dischi il primo album "Go!", anticipato dal video del singolo “Turn Off Television” girato da Nicola Bresciani (Surf Culture Group) con la partecipazione dei migliori surfisti italiani del momento (Angelo Bonomelli, Roberto D’amico, Thomas Cravarezza…).
Nel 2014, esce "Up and Riding", che segna importanti cambiamenti a livello musicale, portando la band verso un sound più rock'n'roll, grazie anche al nuovo assetto live in trio (chitarra-basso-batteria).
La band presenterà a Riserva Indie il nuovo album "Peachy Keen".
Is two better than one? Dopo l’ascolto di questo nuovissimo disco del progetto Bologna Violenta la risposta affermativa è inevitabile.
È all’insegna della discordia che si apre il quinto capitolo della prolifica carriera musicale di Nicola Manzan, questa volta non più solo, ma accompagnato dal batterista marchigiano Alessandro Vagnoni, noto per le infuocate acrobazie ritmiche realizzate con band quali Infernal Poetry, Dark Lunacy, Resurrecturis e The Shell Collector. Se già con i precedenti lavori firmati Wallace Record (Utopie e piccole soddisfazioni 2012, Uno Bianca 2014) Manzan era giunto a sfiorare i massimi livelli di sperimentazione, creando mirabolanti impasti sonori intrisi di grind, metalcore, avant-rock, noise e musica classica, qui il gioco all’incastro sembra raddoppiare, a partire dalla lunghezza delle tracce che, pur mantenendo il loro tipico formato sintetico, si allungano e diminuiscono in quantità (solo 16, rispetto alle 21 e alle 27 delle due precedenti full lenght).
Secondo lavoro per il quartetto genovese, pubblicato dopo che con il primo disco (“Here it comes, Tramontane!”) avevano fatto un lungo tour tra Italia, Usa e Cina, anche grazie alla collaborazione con Mike Watt.
“Streamo”, rispetto al lavoro precedente è maggiormente omogeneo e i sette brani seguono una struttura abbastanza simile, tuttavia, anche in questo disco i CRTVTR hanno ancora molto da dire, grazie al loro emocore. Si tratta, infatti, di un emocore più avvolto su sé stesso, quasi contrito, introspettivo e meno espansivo (Quite like me, Dog bones/Canossa), anche quando il suono si fa più marziale e post punk (I could be here).
Tuttavia, non mancano momenti più estroversi in cui il quartetto ligure tornano a rievocare le radici fugaziane, o ad esprimere la tensione brutale (Soil guerrilla).
Il sound dei genovesi è ormai ben distinguibile, benché assimilabile all’ondata dell’emocore italiano.
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