mercoledì 17 ottobre 2012

Riserva World presenta Antonia Vai


Il viaggio nel mondo dell'Alternative continua ininterrottamente. Rimaniamo ancora un po' in Europa ma ci spostiamo verso Nord dove scopriamo che in un paese freddo come la Svezia c'è una bellissima voce calda come quella di Antonia Vai. 24 anni, nata a Stoccolma, polistrumentista, cantautrice, bella, estroversa, la chiamano "Bohemian Soul Diva" anche se basta ascoltare 2-3 canzoni per capire che sarebbe molto più vicina artisticamente parlando, per esempio, a Simone White, Ingrid Michaelson, Eleanor Friedberger, tutte esponenti del Folk, piuttosto che ad Alicia Keys, Joss Stone o Amy Winehouse che nel Neo Soul sono diventate "grandi". Un'artista atipica se consideriamo l'epoca e l'andazzo in cui versa la musica degli ultimi tempi, viste le sue melodie folkloristiche ma quasi viscerali in alcuni tratti. Cambiamenti che subisce in base alle sue emozioni, passando da uno stato di felicità ed esplosività che va a cozzare con momenti di estrema tristezza e disagio. Tutto questo è Antonia Vai, è la sua musica ed oserei dire la sua vita. Si perché scrive di lei, delle sue esperienze raccontando il tutto come in un viaggio senza meta che racchiude dentro tanta speranza e voglia di andare avanti sempre e comunque, tant'è vero che ha iniziato a registrare le sue canzoni in camera da letto o in diverse camere d'albergo lungo il cammino.
Ho avuto il piacere d'intervistarla ed ho subito capito che avevo davanti un artista importante, musicalmente preparata e piena d'inventiva. Una che in poche parole potrebbe sfondare perché ne ha i mezzi. Mi ha colpito molto la sua voce, che per il tipo di musica che compone, è perfetta e si amalga come un ulteriore strumento con le melodie delle sue canzoni. Un altro punto a suo favore è la dedizione con cui cura ogni aspetto della sua musica: dalle melodie, ai testi, ai video e alle cover degli album. Come? Se vi dico tutto io è troppo semplice, dai. Leggete cosa ci dice lei, in prima persona...

"Tutto quello che scrivo e compongo è dettato ed inspirato dalle mie esperienze. La mia vita, le persone intorno a me, i sogni, le storie. A volte le cose più banali si trasformano in poesia. E a volte le esperienze più drammatiche finiscono per essere le canzoni più semplici. È tutto imprevedibile. I testi tendono a "venire a me". Sì, lo so che suona molto pseudoartistico e pretenzioso da dire, ma è vero! Non ho mai forzato o programmato le parole, anzi di tanto in tanto mi capita di scrivere tutto freneticamente. E a volte mi ritrovo con testi che diventano qualcosa, che sbocciano in canzoni o con delle bozze che cestìno e non mostrerò mai a nessuno."

"Ho appena pubblicato due album. A Settembre 2012 è uscito "Lovers and Prophets" e  subito dopo "Dirt from when the Earth was flat" ("Amanti e Profeti" e "Sporcizia da quando la Terra era piatta" ndr.). Perlopiù sono canzoni che ho registrato e prodotto da sola nel luogo in cui mi trovavo in quel momento, quindi in alberghi lungo la strada o in casa. Tra i due comunque c'è più lavoro dietro "Lovers and Prophets" visto che due canzoni, "Macho Woman" e "Down The Rabbit Hole" sono registrazioni in studio, prodotte da Labros Liaropoulos. Non avevo intenzione di fare un album, ho continuato a registrare le canzoni, e tutto ad un tratto ho avuto più brani che ho potuto gestire. Così ho ristretto la scelta e sono usciti fuori questi due album. Il primo è un omaggio all'amore proibito e alle santificazioni mentre il secondo è una raccolta di canzoni registrate sul momento."        



La bella Antonia ci spiega di conseguenze le sue influenze e ciò che riguarda la parte estetica della sua musica. 

"Sono stato ispirata da un sacco di generi e artisti diversi, un sacco di Folk e "World Music", ma penso di aver sempre avuto una debolezza particolare per le cantanti forti. Le donne che osano essere potenti ma vulnerabili allo stesso tempo. Leggende come Billie Holiday, Lauryn Hill, Lhasa De Sela e Björk." 
E quando le dico che i suoi video musicali mi piacciono particolarmente, specie quello di "Rainy June" con la bambina che ascolta il suo carillon, le chiedo se sono particolarmente ispirati al testo che ha scritto, legati quindi ad un particolare momento della sua vita oppure semplicemente sono frutto di una concezione astratta dei suoi pensieri. E mi stupisce.


"Vorrei tanto averli fatto io *sorride*! Diciamo che prendo in prestito diversi videoclip che trovo on-line. Quindi sì, li taglio, li modifico e metto insieme i pezzi, ma non faccio le animazioni da zero. Ho sempre scritto le informazioni dell'animatore e del regista perché è giusto non prendersi meriti altrui. È divertente! A volte mi imbatto in video che si adattano perfettamente con una mia canzone ed è difficile credere che non sono stati effettivamente realizzati per me."
Semplicità signori, la migliore arma a quanto pare. L'intervista volge quasi al termine e quindi iniziamo a parlare del suo futuro musicale, delle nuove idee e della sua possibile fase evolutiva. Ci aspetta un nuovo album a breve dopo la singolare uscita di due "full-lenght" in contemporanea? Ma soprattutto, come anticipavamo pocanzi e come avevamo chiesto a Fabian la scorsa volta: Potrà esserci, in futuro, una nuova Antonia Vai con nuove sonorità e un nuovo modo di concepire la musica talmente tanto da cambiare il suo "credo musicale"?
"Ho sempre lavorato su nuove canzoni ed ho ottenuto un sacco di idee per il mio prossimo lavoro, ma niente che possa annunciare con certezza ancora. Sicuramente in un futuro vicino ma non così tanto da poter progettarci su per ora. Per quanto riguarda l'evoluzione e il mio modo di intendere la musica, beh, sì in realtà, c'ho pensato molto ultimamente. Mi sono chiesta se il mio processo mi porterà ad un evoluzione. Fino a questo punto, non ho pensato a quello che sto facendo. E ora, dopo l'uscita dei due album, ho sentito questo bisogno di sfidare me stessa. C'è un sacco di musica nella mia testa e sono sicura che per questo ci vorrà più tempo per registrare e produrre. Ci vorrà la pianificazione. Orchestral Music, musica elettronica, trip-hop e melodie teatrali. Io voglio fare tutto! E piano piano, sto cercando le mie ali. Staremo a vedere dove mi portano! *sorride*"
                                                          
Ci vorrà quindi del tempo per ascoltare un nuovo album di Antonia Vai e chissà come lo troveremo strutturato musicalmente in base a quanto ci ha detto. Una voglia di mettersi alla prova, di sfidarsi e fare ancora meglio. Per il momento possiamo goderci i suoi due album usciti di recente che, a dover di cronaca, devo dire che meritano veramente molto. Semplici, folkloristici, acustici a tratti minimali ed amatoriali ma davvero ben realizzati e con una voce, la sua, che rende tutto più armonioso di quanto già non sia. Non posso che promuoverla, come già detto, può fare strada e glielo auguriamo. Sono molto curioso di capire come si evolverà, e prendendo spunto da una sua citazione, spero che non faccia la fine di Icaro dopo aver trovato le sue ali. Sarebbe un peccato. "Piano piano". 


                                



Articolo di Raffaele De Rose


                                                            

Nessun commento:

Posta un commento