Questa settimana a Riserva Indie il ritorno del garage rock dei RadioZero con il nuovo disco "Onda magnetica" e il "Black Christmas" tutto chitarra e rock'n'roll dei The Beatersband per una puntata molto elettrica sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network. Come sempre grande spazio ai "dischi caldi" della settimana, ai live e, la "finestra" sull'hardcore punk italiano a cura di Fabrizio Pisani. Appuntamento in diretta, dalle 20,40 alle 22,30, Lunedì 16 Dicembre in replica Sabato 21 dalle 15,40 alle 17,30 sulle frequenze (89,80 fm) e sullo streaming di Contatto Radio - Popolare Network.
E’ una lunga storia quella della band toscana, con molti concerti alle spalle e tanti ottimi dischi in vario formato. Il nuovo album è un altro eccellente lavoro che attinge dal punk, dal rock ‘n’ roll stradaiolo, dagli Husker Du (di cui viene ripreso in italiano un favoloso brano come “Never talking to you again”, facendo il paio con una riuscita cover di “Carry on” di CSN&Y). In particolare il trio americano è il referente principale (e anche i loro epigoni italiani, i Kina) e il risultato finale di altissimo livello. https://www.radiocoop.it/radio-zero-onda-magnetica/
Classici natalizi resi… un po’ meno “classici” dalla Beatersband, che con questo brevissimo ep, intitolato “Black Christmas”, apre (con un po’ di ansia anticipatoria) la stagione delle luci, della neve, dei regali, dei cenoni e delle bische “clandestine” tra parenti e amici. Di questa band avevo già parlato lo scorso luglio, recensendo il loro ep d’esordio, “Vol. Uno”, e la formula utilizzata anche questa volta resta la stessa del primo lavoro, ovvero suoni puliti e ritmi frizzanti per una proposta musicale nata principalmente per divertirsi e divertire. Il trio toscano continua allegramente a “rubare” canzoni scritte da altri autori e camuffarle sotto giubbotti di pelle punk, borchie, jeans strappati e sguardi irriverenti, infatti, in linea con il loro repertorio (che fa riferimento a brani classici degli anni 50 e 60, come palesato anche nel logo stesso della formazione) anche in questo caso Serrini & Co. si appropriano di pezzi standard “storici”, ma della tradizione natalizia. La differenza con il primo lavoro è però che qui la tradizione non è (volutamente) rispettata e spesso i testi proposti non sono gli originali (vedi “White Christmas” che diventa “Black Christmas”) offrendone piuttosto una versione dallo scanzonato umore punk e priva dell’alone zuccheroso e buonista tipico del genere e del periodo. Una decina di minuti senza pensieri. https://www.rockit.it/recensione/45517/thebeatersband-black-christmas
Nessun commento:
Posta un commento