sabato 1 giugno 2019

L'INDIE È MORTO? PARLIAMO DI MI AMI 2019, UNA SETTIMANA DOPO // TESTO E GALLERY DI SAMUEL FAVA



Una settimana dopo il MI AMI qualche riflessione a freddo. "L'INDIE è MORTO" affermava una t-shirt che a suo modo tributava omaggio alla ben più nota versione fashion dei JOY DIVISION.
Ecco, se l'indie è morto me lo sono chiesto pure io tante volte e credo che serenamente possiamo dire "Sì", un certo tipo di INDIE è scomparso, quello con il quale siamo cresciuti noi attuali quarantenni per intenderci, ma la sua promiscua progenie è viva e vegeta e gode di ottima salute!
Quale sia stato il momento preciso del "passaggio" è difficile da stabilire: io personalmente lo farei coincidere con la chiusura del TagoMago e l'uscita di Mainstream di Calcutta, da quando Radio Deejay ha iniziato a trasmettere Oroscopo. E poi il boom dei TheGiornalisti e tutto il resto.
Ecco, se siete inguaribili nostalgici dei primi anni '90 o se il vostro motto è ANNI ZERO, INDIE VERO è meglio rifugiarsi nei ricordi e dedicarsi alle pagine per vecchi brontoloni come "Nonno Indie" (di cui in realtà siamo grandi fans), perché la nuova musica italiana è tremendamente sfacciata, non disdegna di far ballare o di essere un po' mainstream (mentre noi ci sentivamo quasi in obbligo di fare un po' schifo per non sembrare dei fighetti), pesca a piene mani dagli anni '80 passando con disinvoltura dai Matia Bazar ai CCCP, non disdegna neppure forme ibride di cantautorato che si accoppiano di volta in volta con elettronica, hip-hop, trap, sonorità esotiche e avanguardie non ben definite.
Il MI AMI si conferma il Main event di questa nuova scena, un Paese dei balocchi dove ognuno può divertirsi come preferisce, dove si può intuire cosa ascolteremo fra uno o due anni (perché parte tutto dall'Idroscalo signori), ma la cosa più bella è che si possono scoprire casualmente nuovi artisti/band che magari non avremmo mai considerato.

Appino in zona Palco Pertini

Molte le partecipazioni a sorpresa non annunciate in cartello: Appino sul palco con Motta, Gue Pequeno e Mahmood con Myss Keta, Jack La Furia con Chadia Rodriguez e Calcutta che fa visita a Giorgio Poi (lo dico per sentito dire, io ovviamente me lo sono perso!).
Circa 8000 mila presenze giornaliere di media (considerando che sabato il meteo minaccioso ha dato qualche problemino per la prima ora), che hanno fatto praticamente registrate il Sold Out all'Idroscalo, mantenendo comunque nel parco delle zone cuscinetto libere, distribuite fra i quattro palchi, in modo da evitare resse e mantenere una certa vivibilità negli spostamenti e nell'area food.


Deserto dei COMA_COSE

Francesca CALIFORNIA dei COMA COSE sul palco

MOTTA canta La fine dei vent'anni

Oltre ai concerti dei vari "big" come COMA COSE, MOTTA, MAHMOOD che non hanno bisogno di presentazioni e recensioni perché ovviamente sono stati spettacolari e al meraviglioso show di AURORO BOREALO, il tributo/parodia di Sanremo rinominato San Borealo, vi voglio segnalare qualche nome che attualmente non è ancora molto conosciuto ma che potrebbe emergere a breve.

Auroro Borealo e Johnson Righeira 

Va specificata una cosa per chi non è pratico del festival: quasi tutti gli spettacoli sono stati in contemporanea, leggermente sfasati (ad esempio, un concerto iniziava alle alle 17:45 sul palco 2 e uno alle 18:00 sul palco 1), quindi era praticamente impossibile vedere tutto. Mi verrebbe da mangiarmi le mani per dei live che mi sono perso, a volte è stato anche frustrante non essere ubiqui ma come sempre nella vita tocca fare delle scelte!

BARTOLINI pop cantautoriale e attitudine indie

DOLA
immaginate dei giovani Vasco Rossi o Umberto Tozzi alle prese con il cantautorato indie, l'elettronica e ambientazioni urban

Esotica e seducente LAHASNA: il suo Hip-Hop trap è davvero elegante e sensuale

FULMINACCI col suo cantautorato di scuola romana raccoglie il testimone di Daniele Silvestri

Il debutto di MAGGIO, il cui Rap con sfumature Emo è molto originale

MIKE LENNON: altro debutto, Mike gioca con tutti i pregiudizi e gli stereotipi che noi occidentali abbiamo sugli asiatici

NIKKI di TROPICAL PIZZA con il suo progetto LA SUPERLUNA DI DRONE KONG
Passione, divertimento e tanti tanti riferimenti musicali (dagli 883 agli Afterhours) per il debutto di Fabrizio Lavoro aka Nikki!


CHADIA RODRIGUEZ
Quando la Trap è Donna. Chadia non è per tutti, o la odi o la ami, io dopo una certa diffidenza iniziale sono rimasto stregato!

NAVA Project
Mi hanno letteralmente ipnotizzato, ricordano vagamente le atmosfere dei Bowland

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