Questa settimana a Riserva Indie il sound elettronico minimale dei fiorentini /Handlogic, recenti vincitori del Rock Contest di Controradio, per presentare il loro ep d'esordio, e il graditissimo ritorno del prog dei genovesi Eris Pluvia con il loro terzo album "Different Earths" uscito per Ams. Appuntamento in diretta Lunedì 23 Gennaio dalle 21 alle 22,30 e in replica Sabato 28 dalle 16 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio - Popolare Network (89,80 Fm) e in streaming su http://www.contattoradio.it/ascoltaci/index.php
/handlogic è una band di appena ventenni nata a Firenze nel 2016 quando la musica di Lorenzo Pellegrini ha incontrato le mani e la mente di Leonard Blanche e Vieri Cervelli Montel. Sono loro che hanno vinto il Rock Contest 2016, al secondo posto Manitoba e al terzo gli Handshake per un podio tutto fiorentino. Giorgio Mannucci (già Mandrake e Sinfonico Honolulu) con “Clinomania” si è aggiudicato il premio Ernesto de Pascale per la miglior canzone con testo in italiano. La prima conferma per la band è arrivata con la vittoria del concorso indetto dalla Regione Toscana "Toscana 100band", che ha finanziato la registrazione del loro primo EP, mixato da Samuele Cangi (Passogigante, Nothing For Breakfast) e masterizzato da Tommy Bianchi presso il White Sound Mastering Studio. L'EP omonimo di quattro tracce è stato anticipato dal singolo Arles. Il trio si caratterizza per un sound elettronico e minimale che rimanda alla scena alternativa britannica (Radiohead, Alt-J) e a quella R&B e neo soul contemporanea (James Blake, Frank Ocean). La formazione è accompagnata da una speciale sezione ritmica formata da Alessandro Cianferoni al basso e Marco Calì alla batteria (Ismael Circus, A/C Generator), che permette di fondere live electronics con groove vivi e pulsanti. Alla band è già stato offerto un contratto discografico da Pippola Music.
I genovesi Eris Pluvia contribuirono nel 1991, con l’esordio “Rings of Earthly Light”, alla rinascita della scena progressiva italiana; un disco da annoverare senza troppe esitazioni tra i classici di quel periodo, che purtroppo non ebbe alcun seguito fino al più recente “Third Eye Light”, edito da AMS Records nel 2010 (AMS 188 CD). “Different Earths” esce perciò a sei anni dal predecessore, rinnovandone la formula e restituendoci una band ancora ispirata, che allo sfoggio di tecnica tipico di certo rock progressivo preferisce un approccio più delicato e lineare ma non per questo meno sentito ed emozionante. I nomi di riferimento non sono cambiati nel tempo: Camel e Pink Floyd in primis, omaggiati in particolar modo negli assoli di chitarra, negli interventi di flauto e nei tappeti di tastiere. Anzi, è innanzitutto la pastorale semplicità il punto di forza di questa release, che riesce nel difficile compito di risultare attuale pur ispirandosi a gruppi e sonorità del passato. Un disco emozionante!
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