sabato 1 settembre 2012

Indie-Gente di Flavia // Federico/Pops&Booms/Yoshimitsu Sama



Avete presente quel genere di persone che conosci per caso e, da subito, ne diventi profondamente amico? Quel genere di persone che sembra ti conoscano da sempre, e che tu conosca loro da altrettanto tempo?
Ecco, il signor Federico Rustighi, classe 1990, è una di quelle persone, per me.
L’ho conosciuto per caso, è una di quelle persone con cui hai mille conoscenze in comune, ma che poi hai bisogno di una strana convergenza cosmica per incontrare.
Ecco, io ho conosciuto un semplice Federico. Un tipo in gamba e un sacco divertire.
Viene fuori che è anche Yoshimitsu Sama e, pure, Pops & booms. Anzi, è prima Pops e poi Yoshimitsu, ma di questo ne parleremo tra un attimo.
È uno che se le canta e se le suona, in poche parole.
Il suo mondo – elettronica e remix – mi affascina (lo ammetto, sono così indie che ascolto poco musica elettronica e ne so davvero poco) e allora, con due buona birre fresche, una sera, da buoni amici, ci mettiamo a parlare e ad ascoltare musica.
Ecco cosa ne viene fuori, ascoltando i suoi remix, che mi piace anche come lavora.
Il ragazzo mi piace proprio, non mi stancherò mai di dirlo.
La passione per la musica l’ha sempre avuta, quasi fosse una sua personale catarsi, studiando fin da piccolo il pianoforte e scoprendo, nel 2006, la musica elettronica.
Il progetto Pops & booms nasce all'incirca nel 2009 come arrangiamento e produzione di canzoni cantate da altri. In "Pops" sono racchiusi i violini, le tastiere, tutto ciò che c'è di melodico nel suo repertorio e dentro a una composizione, in "Booms" tutti gli effetti psichedelici e i bassi distorti che utilizza, dice.
                   
Questo nasce come un progetto mainstream (eh insomma, siamo al mio quarto o quinto post di una rubrica che si chiama indiEgente su un blog che si chiama Riserva Indie e non avevo mai usato questa parola. Sì, insomma, mi sentivo a disagio, nda) di musica commerciale.  
Nel 2011 poi, Federico decide di fondare anche un progetto solista: Yoshimtsu Sama dove scrive, canta e arrangia tutto da solo. Yoshimitsu è il nome di un personaggio di Tekken, un ninja che utilizza strumentazioni super tecnologiche, ma è pur sempre soggetto a tutte le tradizioni e i costumi del suo clan. Scegliendo il nome ha fatto un collegamento tra il background pop e classico e la scelta di fare musica "elettronica aggressiva", senza però abbandonare del tutto la musica classica.
Sempre nel 2011 c’è la prima uscita: EGO remix (la sigla del MamaMia, per intenderci) sia con Pops (con sonorità beat e house), sia con Yoshimitsu (con suoni più rave).
 
Nel 2012 i due progetti si trovano a confluire. Il 2012 vede anche la collaborazione con Minno (un cantante pop del Belgio, presentatore di una canale musicale, che fa musica pop anni ’90) in cui Minno mette la voce e Pops & booms e Yoshimitsu Sama "ci mettono" arrangiamento e produzione.
Spazia un po’ tutti i generi dall’electrohouse al metal, dal rock anni ’80 al rave. Ultimamente ha deciso di lanciarsi nel dubstep (“che è l’hardcore del domani” cit.) e collabora con alcuni cantanti, oltre il sopracitato Minno c’è Paolo Tuci (con cui ha lavorato per  EGO) e il gruppo Reset (eurodance canadese).
Tanto per tenersi in allenamento cerca on line dei brani acapella e produce boot-leg di grandi cantanti quali
Lady Gaga
Madonna
Beyoncé
De André
Battiato
Proprio di quest’ultimo stanno per uscire varie cover remixate (perché Franco è il suo idolo indiscusso, anche se in ordine di importanza è messo sotto a Gaga e Madonna…).
E da qui potete comodamente ascoltare tutto quanto: http://soundcloud.com/pops-booms

Allora, i modi di interiorizzare questo post, sempre che siate arrivati fin qui, sono – fondamentalmente – tre:
a) vi fidate ciecamente di tutte quelle terminologie astruse e anglofone che ho usato e le rinchiudete in un cassettino dell’armadio del vostro omino del cervello giusto per fare colpo su una quale sbarbina una sera,
b) andate a cercare su internet ogni singola parola a voi sconosciuta (come ha fatto la sottoscritta) e cercate di capirci minimamente un po’ di più;
c) avete chiuso il blog alla parola mainstream, o a Beyoncé. In questo caso non posso che darvi ragione, ma per gli amici, alla fine si fa questo ed altro.

In realtà scherzo, il ragazzo ci sa fare davvero. Se anche voi, come me, sentite solo un costante “ponzare nelle casse” provate a fare un ascolto più penetrate e vi si aprirà un mondo. Ci sono tante di quelle sfumature di cui non si ha idea (almeno per me, grande ignorante del campo). E i pezzi hanno, persino, un loro senso.
Cose da non credere.

                                                          

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