domenica 3 giugno 2012

Musica Live e crisi - La versione del TagoMago

Sulla crisi delle presenze ai live e dell'interesse della musica nella provincia da cui scriviamo ( Massa - Carrara) abbiamo già scritto. Dopo l'ennesimo calo di presenze ai live (c'era un popolarissimo e rassicurante live dei Gatti Mezzi al prezzo di un Gin Tonic) riportiamo lo sfogo pubblicato da Stefano del Tagomago sul suo facebook (ormai unica Agorà musicale rimasta).
Le musica è quasi morta, ma anche quella generazione di 20enni (non tutti, per carità) che ormai solo con l'alcol riesce a farsi fare un pompino da una coetanea, non deve stare troppo bene (mi scusino gli esteti dell'accademia della Crusca, qualche anno fa al posto dell'alcol c'era l'eroina ma era più complesso assumerla)

                                                                                ...cara maestra abbiamo perso!!!!





Dopo la disastrosa serata di ieri (disastrosa a livello economico, per il resto credo che i presenti abbiano apprezzato), TagoMago trae le seguenti conclusioni:

- la crisi che attanaglia l' italietta più che una crisi economica è una seria crisi di valori e di ideali, dove oramai tutti son disposti a vender anche le loro madri per salvare il proprio culo oramai frantumato senza rimedio alcuno.

- siamo stanchi di pagare per le marchette altrui senza avere nulla indietro neppure a livello emotivo (anni fa se in qualche serata ci rimettevi dei soldi eri comunque appagato, oggi no).

- diventa difficile aver prospettive e programmi anche minimamente culturali quando a chi suona interessa solo portare a casa la pagnotta fregandosene di ipotetici messaggi, a chi organizza interessa solo il cassetto pieno e a chi esce di casa interessa solo bere fino a morire senza distinzione fra un posto ed un altro... e in ogni caso a nessuno interessa sostenere una causa di qualsiasi tipo.

alla luce di questo bellissimo quadretto, restiamo aperti stasera ed il prossimo week end (Sabato ci sarà la festa studentesca, con un paio di gruppi locali), poi andrà in scena il Tagofest 2012 (6 7 8 luglio), dopodichè l' attività live del TagoMago sarà sospesa a tempo indeterminato.

rocknroll...

13 commenti:

  1. Che i ventenni pensino alla crisi dei ventenni e che la musica pensi alla crisi della musica (più che altro crisi delle idee). Altrimenti si finisce per osservare i problemi degli altri e giustificare i propri.
    Da assiduo ascoltatore del programma e musicista appassionato di musica moderna ammetto che trovo l'indipendente italiana davvero imbarazzante. Infondo credo che anche i ventenni ne risentano in qualche modo.

    Per la serie "andiamo a vedere le luci del budello di tu mà".

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  2. Temo le due cose Gianluca siano collegate invece..Questi ragazzi sono più intelligenti di quello che fanno ma sembrano aver abdicato riguardo a tutto ciò che implica "movimento" e "azione"(Magari vanno in piazza con gli Indignati ma lo fanno preferibilmente nei giorni lavorativi e non d'estate).Ogni cosa deve essere "consumata"e il modo più facile per farlo è prendere la scorciatoia(e se tu esci un qualsiasi Sabato sera vedi come siano le donne più ubriache degli uomini che sembrano incapaci di avere argomenti validi,a parte l'alcool, per ottenere servigi dalle damigelle di cui sopra che sono ben contente il giorno dopo di farsi raccontare dalle amiche dove hanno appoggiato le loro labbra..).Credo che nell'indie italiano non tutto sia oro che luccica ma se tu vai nelle bacheche di tanti ubriaconi/e da Sabato sera trovi i brani di Vasco Brondi e derivati:belli o brutti,sono la colonna sonora della loro vita.Intendiamoci i padri e le mamme di questi ragazzi spesso sono sfigati che sognano di vivere in una fiction di Fox a parlare di fellatio e cunnilingus come a Sex in The City,ma la vita,piaccia o non piaccia è tutto quello che resta quando si spegne la tv o si chiude il Pc.Non riesco davvero ad addossare tutte le colpe alla musica indie..

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  3. Purtroppo anche io mi ritrovo spesso a recriminare contro i ragazzi che non supportano la musica indie nel vero senso della parola. Il supporto è nel partecipare ai live oltre che nel comprare la musica. C'è una crisi di valore nei giovani, che però imputavano anche a noi ai nostri tempi, no? Probabilmente ci sono una serie di motivazioni che portano i ragazzi ad affogarsi nell'alcool e a sminuirsi. Per il gusto musicale...bhè c'è poca cultura musicale a priori, ancora prima che nei locali (coraggiosi quelli che continuano a proporre musica live, soprattutto a chi non propone cover o tributi)nei media. I giovani di cui sopra crescono ad Emma, Alessandra ecc. Le radio trasmettono sempre le stesse cose che pare di essere in loop...la crisi c'è nella musica anche per questo motivo. Si offre ciò che è appettibile. Si butta in pasto alla gente sempre la stessa cosa e ci si aspetta che ne escano dei gourmet?

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  4. Vero,c'è sicuramente una serie di concause per tutta questa situazione ma non dimentichiamoci che solo qualche anno fa la musica era un lusso che pagavi caro: non esisteva internet,i concerti erano tutti a pagamento e al massimo ti duplicavi una cassetta che non era proprio il massimo della praticità.Anche noi avevamo i nostri Emma e compagnia bella (Miguel Bosè,Sabrina Salerno..)e vivevamo in un'epoca in cui le idee giravano molto più lentamente.E' la cultura dello sballo a tutti i costi(qualche anno fa ubriacarsi era un lusso ,ora alcool e coca te la tirano dietro in qualsiasi discoteca)che è sbagliata e che poi fa credere a un ragazzo di vent'anni che solo bevendo o drogandosi riesce a relazionarsi con gli altri e fare della sua vita una "poesia".Ma non tutti possono essere Bukowsky o Jim Morrison e più spesso sono dei patetici ubriaconi che a vent'anni non hanno altri argomenti che far bere una ragazzina per portarsela a letto..

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  5. Arci Tom di Mantova,Cage Theatre di Livorno,Fuori Orario di Reggio.....questi sono solo quelli che conosco per averli frequentati,ma immagino che altri ce ne siano in altre realtà del nostro paese.
    Quando ho avuto il piacere di ascoltare musica in uno di questi locali, due sono le cose che nn ho potuto fare a meno di notare: l'ottima qualità acustica,derivante non solo dalla tipologia di struttura ma sicuramente anche dalla elevata qualità della strumentazione tecnica messa a disposizione delle band e il notevole afflusso di pubblico. Che le due cose siano correlate?
    Prima di scomodare la crisi di valori e di ideali e affogarci dentro indiscriminatamente un paio di generazioni,alcuni gestori di locali fatiscenti e tecnicamente inadegueti a ricevere band dovrebbero fare un'attenta analisi del livello qualitativo del prodotto che sono in grado di offrire. E poi magari potrebbero farsi un giro in altre realtà per capire quanto sono indietro e quanto devono fare per colmare le grosse lacune delle loro strutture. Perchè i clienti sono talmente in grado di distinguere tra un locale e un altro da essere disposti a fare anche un paio d'ore di autostrada per sceglierne uno migliore.
    Saluti Simone

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  6. Ciao Simone,è indubbio che un locale curato,moderno e tecnicamente valido sia più attraente che un fatiscente stabile dall'acustica precaria.Però è pur vero che i locali che hanno certe caratteristiche si contano(in Italia)sulle dita di (forse)due mani mentre la penisola abbonda di centri (più o meno)sociali dove si suona in "non perfette condizioni".Credo che comunque un live in un locale "imperfetto"sia comunque sempre meglio che un ascolto a 128k(quando va bene)su youtube.Eppoi non scordiamoci della sacralità del concerto nei club,del fatto di poter parlare e "toccare con mano"un artista,della condivisione di un evento e dello"stare insieme"(se puo' essere ancora considerato un valore).Qui non si tratta di fare il processo a una generazione ma solo di cercare di capire se la musica per cui sono disposti a pagare è solo quella che fa da sottofondo per le loro bevute o per le tirate di coca(attività che pare essere molto più stimolante di un sacco di concerti di band che si ritrovano nelle bacheche dei suddetti..)

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    1. Ancora Buogiorno,
      forse nn mi sono spiegato,ho fatto gli esempi dei migliori locali visitati da me ultimamente e per cui val la pena affrontare anche un viaggio ed avere la piacevole ricompensa di un concerto ad alti livelli.
      Ma ti posso citare anche locali molto più piccoli ( uno su tutti il Velvet Underground di Castiglionfiorentino, dove sono stato di recente )che hanno però una gestione che muove da una sensibilità, una cultura e un rispetto per la musica che purtroppo mancano nella nostra realtà,che è fatta di gestori che come si usa dire vogliono fare "le nozze coi fichi secchi".
      Io amo la musica e nn ascolto certo Emma e tutti gli sfigati di Maria o cose del genere. Con un pizzico di presunzione credo di ascoltare musica di qualità e proprio per questo pretendo che il locale che ha l'ambizione di ospitare gruppi di qualità debba essere assolutamente all'altezza della situazione,altrimenti quel locale per me nn esiste!!!...nn esiste perchè nn c'è maggior sofferenza di ascoltare una band che apprezzi, in condizioni acustiche scandalose,condozioni che spesso rischiano di azzerare tutti gli sforzi che un gruppo serio faccia per darsi una certa "veste musicale". E nn esiste xchè manca totalmente il rispetto della musica,è importante solo fare cassa e dei soldi incassati neppure un centesimo viene reinvestito per migliorare le condizioni acustiche ma anche di immagine del locale stesso. Perchè dove sta scritto che nn si possa ascoltare buona musica in locali ben tenuti e ben curati che appaghino anche la vista? E' vero che c'è crisi,ma se un locale è di livello terrà sicuramente botta rispetto a una "topaia".
      Condivido pienamente il concetto di sacralità del live e dello stare insieme ed è proprio per questo che dico certe cose.

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  7. Però Simone considera anche che un locale puo' investire e migliorarsi tecnicamente solo se ha una base di affezionati che finanzia il progetto o pagando un biglietto o consumando al bar.Purtroppo gestire un locale senza neppure le agevolazioni di un circolo arci diventa al giorno d'oggi davvero difficile.Devo dirti che il mio discorso si rivolge soprattutto al posto dove vivo,cioè alla provincia depressa di Massa Carrara che ormai vive il live solo come colonna sonora per un gin tonic o uno spritz.Molto diversa è la situazione a Pisa ,Livorno o La Spezia(per citare realtà vicine)dove il numero di ubriaconi è minore degli appassionati di musica e i locali riescono ad essere mediamente pieni con la possibilità poi di investire qualche euro nell'impianto.

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  8. Ciao,
    ora nn vorrei fare una discussione infinita,però nn sono d'accordo,ma neanche un po'.
    Spesso quella base di affezionati di cui parli esiste,ma se il gestore nn investe per fare in modo che il suo locale possa ricevere band di un certo livello,si dovrà accontentare della base di affezionati,che fanno presenza più per l'amicizia che li lega al proprietario o per l'abitudinarietà,piuttosto che per il vero piacere di ascoltare buona musica.
    Se nn sei disposto a questo tipo di investimento,nn puoi avere pretese di organizzare concerti di livello. Fai dell'altro,fai le pizze,i gelati......
    Io mi ricordo che qualche anno fa frequentavo un locale al Forte che ha fatto la sua fortuna con 4 sgabelli di legno,birre alla spina e noccioline....ed era sempre pieno!!!
    Non è detto che dobbiamo tutti fare gli splendidi invitando le band più in voga della scena indie se poi nn siamo in grado di garantirgli un concerto decoroso perchè la struttura del locale e la strumentazione nn lo consentono.
    Comunque mi è capitato di ascoltare un paio di concerti allo SWAMP e devo dire che l'acustica nn era male per niente......speriamo che resista!!!

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  9. Speriamo che resistano tutti i locali che fanno proposte intelligenti e non ordinarie dal vivo,Swamp incluso.Certo,la gente che gira è più contenta se gli dai dell'alcool a buon prezzo e quattro sgabelli con noccioline e magari un po' di patatine,ma non so quanto questo poi contribuisca a far crescere la proposta culturale di una zona(intendiamoci qua a Massa Carrara due salatini,patatine e vino per gli ubriakoni che ci sono è una proposta più che sufficiente per sopravvivere economicamente gestendo un locale).Capisco le tue perplessità sulla qualità degli impianti,però non sono così sicuro che per una certa mandria di ubriaconi e cialtroni massesi e carrarini valga la pena investire denaro per migliorare il sottofondo alle loro sbornie(c'è crisi,ma mamma e papà i soldi per ubriacarti e comprarti la coca il Sabato sera e poi andare a letto leggendo Bukowski non te li fanno mai mancare..)

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  10. Mi spiace ma nn ti seguo più.
    Ora stai cercando di legittimare lo scarso livello dei locali che fanno musica in zona,motivandolo col fatto che tanto ospitano solo ubriaconi o cocainomani?
    Guarda che funziona esattamente al contrario: è il locale che determina quale sia la clientela che lo frequenterà.
    Se organizzi eventi musicali di qualità supportati da quanto serva perchè rendano al massimo,avrai un pubblico di appassionati,altrimenti è probabile che ti dovrai accontentare.
    Comunque credo che il mio concetto sia abbastanza chiaro e penso anche che tu l'abbia compreso.
    Parlerei d'altro.
    Ancora cari saluti,Simone.

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  11. Mi pare che sulla necessità di offrire un locale che contempli "forma e sostanza"siamo d'accordo entrambi.Poi uno deve fare anche i conti con la gente e i possibili avventori..E mi chiedo spesso(e la mia considerazione si è sviluppata nel tempo) se davvero valga la pena,almeno in questa zona,di offrire "perle a dei porci che sono interessati ad altro.."

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