Questa settimana eccezionale appuntamento a Riserva Indie con i Secondo Appartamento che proporranno il loro ultimo album "La Minore Resistenza" uscito lo scorso Dicembre per Labella Records.In apertura di trasmissione gli Hero Shima,da Prato,con i brani del loro omonimo ep di debutto e il grande ritorno di Ljubo Ungherelli che ci parlerà, in anteprima assoluta ,del suo nuovo romanzo in uscita Giovedì 4 Febbraio e delle modalità per poterlo leggere.Appuntamento in diretta Lunedì 1 Febbraio dalle 21 alle 22.30 sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network (89,80 fm) e in streaming su http://www.contattoradio.it/ascoltaci/index.php
Il Secondo Appartamento nasce su un foglio di carta, un portatile e dalla necessità di riempire degli spazi. Dopo un inizio come duo (2011), dove Guido Legnaioli compone canzoni su quello che la vita e il mondo suggeriscono alla sua penna e alle sue corde, il progetto raggiunge in pochi mesi una formazione a cinque, dando vita ad una vera e propria band. Il nome indica un luogo immaginario, un rifugio a metà tra utopia e realtà.
I ritmi del Secondo Appartamento appartengono al new folk di stampo british/american, i testi invece si ispirano alla tradizione cantautorale italiana, pur tendendo alla ricerca di nuove vie di comunicazione del pensiero. Il sound, prevalentemente acustico, si contraddistingue per la batteria folk, sostituita in una parte dei brani da una cassa a pedale e dal cembalo, e per la presenza di strumenti melodici come il violino, l’oboe o la tromba. Nonostante la componente pop, gli arrangiamenti risultano particolarmente ricchi e variegati, anche grazie al polistrumentismo di tutti i componenti.
Gli Hero Shima nascono a Prato sul finire del 2014 dall'unione fra Cristiano Poli, Andrea Spagnesi e Federico Valente. Il sound del trio, sospeso tra convulsioni punk e accenni indie/wave, nel giro di pochi mesi viene immortalato in una manciata di brani, che vanno a costituire il primo Ep, “Hero Shima”, registrato e mixato al The Folsom Prison Recording Studio (Prato) da Martino Mugnai ed Emanuele Braca, masterizzato da Tommy Bianchi al White Sound Mastering (Firenze)
Ljubo Ungherelli nasce a Firenze nel 1979. Nel 1995 decide di diventare scrittore. Negli anni successivi, i primi esperimenti: la raccolta "Scritti post vitam" (1996) e il pamphlet "Luoghi non comuni" (2000). All'inizio del terzo millennio, la svolta: crea il genere letterario denominato "periferia esistenziale". Una prosa intrisa di tormenti interiori, angosciose lotte contro i fantasmi del passato, desolazione dell'animo e degli scenari suburbani, ma solcata da una vena surreale e talvolta demenziale che stempera il lancinante "Scream of consciousness" dei personaggi. Del novembre 2001 è il romanzo "Focolaio del treno", cui fanno seguito la raccolta "Cacciatori di betoniere" ed i romanzi "Quarto foglio protocollo" e "GT {Galvanoterapia}" (luglio, ottobre e dicembre 2002). Il mondo editoriale fa orecchie da mercante, tanto da indurre il non ancora ventiquattrenne scrittore alla resa. 2004: ripresa delle attività; vedono la luce otto romanzi. "Dall'altro verso il baratro", "Posta da filmare" (febbraio e ottobre 2004), "I fuoriquota - Di nuovo verso il baratro" (2005), "Conversione da coin-op", "Galvanoterapia" (febbraio e settembre 2006), "Benvenuti nella chiesa del rumore", "Figure gemellari verso l'altro" (gennaio e maggio 2007) e "Ali bye bye" (2008) sono lavori originali che spaziano sulle più svariate coordinate, toccando vette di eccellenza. Il mondo editoriale persevera a sbattere la porta in faccia a colui che non esita a definirsi "più grande scrittore vivente". 2011: su questo sito vengono ristampate le opere del periodo 2001-2008, liberamente scaricabili. 2012: dopo quattro anni di silenzio, il ritorno. Sei i romanzi pubblicati in questa nuova fase: "Posta da far male", "Galvanoterapia in quattro quarti" (settembre e dicembre 2012), "bombe al nepal missili all'india", "Funzione linguistica avanzata" (aprile e ottobre 2013), "La morte è come sempre" (2014) e "Ieri eravamo vivi" (2015). Il distacco dalle tematiche proprie della periferia esistenziale è drastico. Le opere degli anni Dieci sono viceversa all'insegna di un "caleidoscopio dell'assurdo", scelta che accentua ulteriormente la volontà di evoluzione in un percorso artistico che non conosce cedimenti né passi indietro.
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