domenica 8 aprile 2012

Indietoriale della settimana : artisti, pirati e soldini. Giusto un paio di considerazioni


Carissimi e gentilissimi artisti che avete lanciato l'appello contro la pirateria musicale in Italia e fatto questo bel video dove avete la fortuna di essere tristi perchè qualcuno ha "scaricato" il vostro cd da E-mule e non perchè siete in cassa integrazione a mille euro al mese con mogli figli e amanti da mantenere o dovete suonare in un locale per cinquanta euro di fronte a una massa di sfigati avvinazzati con la foto del Che sulla maglietta e i soldi di mamma e papà in tasca, lasciate che vi faccia un paio di considerazioni.
Vorrei sapere, ad esempio: cosa ne pensate del download delle suonerie per cellulari e dei conseguenti soldini che vi mettete in tasca per lasciare alle compagnie telefoniche la possibilità di rendere i vostri capolavori arrangiati come "trilli" per adolescenti sfigati?
Quei soldi vanno bene anche quando le stesse compagnie poi "prelevano" dai suddetti cinque o dieci euro al mese per un abbonamento a un servizio non voluto?
Oppure cose ne pensate di tutti quei soldi che vi mettete in tasca quando compilando il borderò della siae in un qualsiasi Dj set pretendete che i 4/5 dei diritti (soldini) maturati nella serata vadano nelle vostre tasche perchè siete quelli che "vendono di più ", anche se il dj set era a base di musica della Patagonia o del Tibet ?
Allora forse sarebbe meglio affrontare il tema "musica e denaro" con un orizzonte più largo rispetto a quello che ci avete imposto nel vostro bel video.
Forse non è il caso di redistribuire meglio i soldi dei diritti siae lasciando che una parte della torta vada a finanziare i giovani, quelli bravi intendo, non i vostri amici e amici di amici di salottini radical chic?
E riguardo alla pirateria, siete proprio convinti che la musica sia in crisi per la pirateria, solo per quello?
Se così fosse, ci sarebbe un grande interesse in giro per la musica, visto che è gratis, nonostante il calo di vendite, mentre in realtà la musica non è mai stata così in crisi, culturalmente parlando, proprio ora che è massimamente diffusa.
Basti pensare a come sia sparita la musica in tv, per non parlare delle radio proprio perchè, a detta di quelli che se ne intendono, la musica non tira.
Il grande problema, cari professori, è principalemte di qualità e poi di soldi.
Quanti dischi valgono i 20 euro che chiedete?
Poi, perchè chiedete 20 o 40 euro quando lanciate una raccolta senza nessun costo di produzione e di studio?
40 euro per una raccolta dei Beatles o del primo Gaber con pezzi di 30 anni fa... 
Non vi sembra di approfittarvene un po' troppo ?
Ah, riguardo ai live che fate pagare almeno 50 euro che ne dite di spendere qualche euro in più (da far pagare al pubblico ovviamente) per la sicurezza di quegli sfigati che per 6 euro all'ora vi montano il trono dove potete lanciare i vostri proclami?
Con sentito rispetto... Aspetto un altro bel video di risposta

5 commenti:

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  2. Ne parlavamo ieri durante i Copyleft Days al Teatro Valle Occupato. Questa la sintesi dell' intervento della Subcava Sonora

    "Oggi al Teatro Valle Occupato si conclude la tre giorni dei Copyleft Days (copyleftdays.it) nelle quali si è parlato e si parlerà di reale cultura libera. Artisti cari protagonisti di questo video, voi state difendendo una lobby ed i vostri interessi, ben consci che dalla redistribuzione dei proventi derivanti del diritto d'autore siete quelli che ne guadagnano di più. Con questo video avete dimostrato la vostra vocazione parassitaria all' idea di campare di rendita sul lavoro della stragrande maggioranza degli autori italiani.
    P.S.Ringraziamo Vecchioni per essersi dimesso dal Forum delle Culture, le tesi ancestrali basati sulla legge SIAE del 1941 non servono alla città di Napoli."

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  3. Grazie per il contributo ragazzi e un saluto anche a tutto il Teatro Valle e a quello che rappresenta.

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  4. Thumbs up. Tristemente pochi o nessuno sanno queste cose. Le multe preventive, le spese ordinarie di un locale, la burocrazia per far suonare un gruppo, il disinteresse dei proprietari o dei direttori artistici spinti al concerto che porta gente piuttosto che a far suonare musica di qualità. Stanno smantellando un intero strato della cultura italiana a favore delle canzoni in music control, dei jingle, delle suonerie, dei reality musicali... Niente ti insegna a resistere ma non smetteremo per questo.

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    1. E' un commento bellissimo..Riserva Indie mi ha insegnato che c'è un'Italia più bella di quella che va in tv o che chiede 50 euro per un'ora e mezzo di spettacolo svogliato..Lunga vita a chi,nonostante tutto,resiste :)

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