La sfida, quella vera, anche quest anno è quella di riuscire a trovare una decina di nomi restringendo il campo alla sola realtà italiana. Dischi ne escono tantissimi, forse troppi. Ragion per cui è sempre più difficile andare a scoprire quelle piccole o grandi gemme in un sovraffollamento così marcato. C'è un eccesso di proposta, a cui, peraltro anch'io contribuisco con Toten Schwan. Segno che, comunque, al netto di tutto, la voglia di fare musica resta una priorità. Ultimo punto di questa premessa iniziale, è che, come ogni anno, i dischi di ''casa Toten'' non partecipano alla selezione. Puntualizzazione ovvia, ma doverosa. Come doverosi sono i ringraziamenti ai ragazzi di Riserva Indie per lo spazio che continuano a concedermi, e che custodisco gelosamente. Ecco i dieci indiani in rigoroso ordine alfabetico.
Ainu – Ainu [ Subsound Records ]
Bunuel – Mansuetude [ Skin Graft Records, Overdrive Records ]
Cemento Atlantico – Dromomania [ Bronson Recordings ]
Kariti – Dheghom [ Lay Bare Recordings ]
Kyoto – Limes Limen [ Garden of J Records ]
Moonoises – She - The Void [ These Hands Melt ]
Ottone Pesante - Scrolls of War [ Aural Music ]
Traum – Traum [ Subsound Records ]
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