domenica 19 gennaio 2020

WEEKEND MARTYR E NICOLA PERFETTI A RISERVA INDIE // SCOPRI GLI OSPITI DELLA SETTIMANA SULLE FRQUENZE DI CONTATTO RADIO POPOLARE NETWORK




Questa settimana a Riserva Indie nuovo appuntamento con la qualità di due proposte molto diverse tra loro. In studio la "psichedelia con attitudine glam" dei Weekend Martyr alle prese col loro omonimo splendido disco d'esordio per Aloch Dischi e le sperimentazioni sonore di Nicola Perfetti con la sonorizzazione di "New York portrait", capolavoro di Peter Hutton.  Come sempre ampio spazio ai "dischi caldi" della settimana, ai live e alla classica "finestra" sull'hardcore punk italiano a cura di Fabrizio Pisani. Appuntamento in Lunedì 20 Gennaio dalle 20,40 alle 22,30 e replica Sabato 25 dalle 15,40 alle 17,30 sulle frequenze (89,80 fm) e lo streaming di Contatto Radio - Popolare Network.


Weekend Martyr è un progetto formato da: Riccardo Prianti, Jacopo Vescio e Elia Lazzerini. Registrano il loro primo disco presso Orfan Records di Niccolò Mazzantini, un album caratterizzato da ambienti psichedelici e un' attitudine punk. Il loro repertorio spazia da ballate folk lisergiche a brani schizzati e violenti, il tutto viene mediato da un gusto Glam.
Presentano il loro disco d'esordio in uscita per Aloch Dischi e Orfan Records.



New York Portrait è la sonorizzazione di tre films muti di Peter Hutton, fatta dal chitarrista Nicola Perfetti. Hutton era regista sperimentale, sempre attento ad effettuare ritratti speciali delle città e dei suoi contorni geografici (uomini ma anche fiumi, mari, nuvole, etc.): in New York Portrait (vedi qui il film completo) è tutto ripreso in bianco e nero, favorendo il chiaroscuro con immagini quasi dissolte che documentano una città (che è anche simbolicamente universo del mondo cittadino) piena di contraddizioni: da una parte pezzi di modernismo, simboli di grandeur come grattacieli in costruzione ripresi presumibilmente in orari notturni, festeggiamenti in onore di un pallone pressostatico vagante, etc., dall’altra gente comune, in difficoltà che vive o dorme sulla strada, drammaticamente uomini solitari che condividono la scena filmica con cani o altri elementi espressione della stessa solitudine. A livello musicale Perfetti imposta un evocativo sound che a suo modo trascina la mente in prima battuta verso quanto da tempo proposto da Bill Frisell; poi ci accorge però che le strutture sono sibilline, contengono non solo la voglia di guidare l’ascoltatore verso gli orizzonti di scenario dei tempi di Hutton ma anche la voglia di proporre una visuale autentica: non sono solo narrazione dunque, c’è voglia di dare di più, mettere in relazione intimità e speranza: Perfetti costruisce perciò dei panorami sonori attraenti, creando connubi molto più forti delle semplici narrazioni e questo risultato è l’effetto di una bella scelta di sonorità condensate tra le corde della chitarra e le deformazioni dell’elettronica, “furti” di proprietà che vengono fuori da ore di improvvisazione e gestione sullo/dello strumento. Dolcezza, masse roboanti, granularità, vertigini sonore si propongono ordinatamente sullo sfondo del New York Portrait di Hutton, in una forma però che è nettamente svincolabile dai cortometraggi. E scusate se è poco." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2019.

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