domenica 26 giugno 2016

I WEIRD BLACK IN STUDIO // ALLA SCOPERTA DELLA BAND ROMANA DI "HY BRAZIL" CON CARLOTTA CORSI


WEIRD BLACK

Parliamo di qualcosa che finalmente va fuori dagli schemi italiani, non solo per come si sta sviluppando la produzione del loro secondo album ma anche per l'impronta “easy/west coast" che si percepisce dalla loro "attitude" anche senza strumenti alla mano. I ragazzi, nonostante possano sembrare un po' all'“acqua di rose” a un primo ascolto di orecchie inesperte, si presentano molto sofisticati e pieni di intelletto: il loro primo progetto è stato infatti scandito minuziosamente ed esprime a fondo l'humus generale della band.

 

Lo-Fi quindi sta per “bassa qualità”, o per meglio intenderci “basso profilo”, e nel caso dei Weird Black non è contornata da una serie di presenze psichedeliche impertinenti, piuttosto troviamo questo ascolto molto minimal-pop (passatemi il termine), senza però mai cadere nel banale. Ed è qui che secondo me incontriamo il punto focale di “Hy Brazil”, il loro primo album uscito nel Gennaio 2016: less is more.
Troviamo un personalissimo punto di vista nei confronti dell'isola leggendaria al largo dell'Atlantico, appunto "Hy Brazil", che i ragazzi interpretano in una chiave oniricamente soft: una specie di concept.


Per saperne di più sono stata invitata nel loro studio a Roma (POM POM), dove tra due chiacchiere, un ascolto e l'altro di musica veramente aliena (questi tizi sanno il fatto loro), guarda caso ci trovo dentro Don Bolles, con cuffie in testa a smanettare e controllare ogni “Fuckin sound” che esce da quel mixer. Che poi, per quanto ho sentito dire in giro, sembra piuttosto bravo, e pare sia tipo il batterista di un certo Ariel Pink che, mannaggia a te le coincidenze, è uscito giusto giusto un anno fa con un album con lo stesso nome dello studio dei nostri simpatici amici (coincidenze? Non credo). Insomma, che dire? Escono con un disco e appena viene pubblicato sulle piattaforme digitali e non, questi pensano già al secondo con tanto di collaborazione extraterrestre. Detto ciò, io vi consiglio di tenerli d'occhio perché potrei averci visto lungo.


Testo di Carlotta Corsi



Nessun commento:

Posta un commento