lunedì 9 maggio 2016

QUESTA SETTIMANA I MATTI DELLE GIUNCAIE A RISERVA INDIE PER PRESENTARE "NOI NON SIAMO STANCHI" (OPENING ACT: NASTY FARMERS)


Questa settimana a Riserva Indie arrivano i Matti delle Giuncaie per proporre i brani di "Noi non siamo stanchi" , album uscito lo scorso 18 Marzo, che vede la collaborazione di Eugenio Bennato, Erriquez Greppi della Banbabardò e Michele Lombardi degli Scaramouche. Opening act della serata il gradito ritorno dei Nasty Farmers con il nuovo "The Strawman Fallacy". Appuntamento in diretta Lunedì 9 Maggio dalle 21 alle 22,30 e in replica Sabato 14 dalle 16 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network (89,80 Fm) e su http://www.contattoradio.it/ascoltaci/index.php



Quattro matti che nelle fredde sere d'inverno e nelle calde notti d'estate folleggiano a tutte corde per un viaggio intorno al mondo con chitarre e mandolino. Dal tango alla rumba, dal cancan alla suite, il tutto in compagnia di charles e cantando a squarciagola iappappà! Abbiamo aperto i concerti di: GOGOL BORDELLO, MARCO CALLIARI, MUCHACHITO BOMBO INFIERNO, BANDABARDÓ, SIMONE CRISTICCHI, MODENA CITY RAMBLERS, FOLKABBESTIA, MONI OVADIA.
Accovacciatevi sulla spiaggia vicini alle giuncaie, ascoltate i matti e godete della vita!... http://www.imattidellegiuncaie.it/


Non credo ci sia un motivo specifico, ma questi Nasty Farmers sanno come farsi amare. Il loro debutto omonimo (uscito circa un paio di anni fa) ci mostrava una talentuosa stoner rock band, che poco – o nulla – aveva di che spartire coi trend odierni. Oggi con “The Strawman Fallacy” li ritroviamo più in forma che mai e in questo caso con un artwork degno degli horror movie di Rob Zombie. All’interno del disco si respira forte un’aria 70’s, con canzoni che forse hanno perso quella componente stoner alla ricerca di un sound volutamente rock vecchia scuola. Basta infatti ascoltare brani come “Woodman”, “Strawman” e “Faulty Reason” per rendersi subito conto di come questa band sappia muoversi con grande abilità in questi territori, dando alla voce il ruolo di attore protagonista e al sound il compito di creare le giuste atmosfere. La semplicità insomma ha avuto la meglio e credetemi questo potrebbe essere il grosso punto a favore dei Nasty Farmers, fare le cose in modo semplice e intuitivo. Di sicuro nel disco d’esordio mancava ancora personalità (gli scenari spaghetti western proposti allora non erano affatto male, ma un songwriting abbastanza confusionario rendeva difficile l’ascolto), quella che invece troviamo oggigiorno in questo lavoro, forse meno “ruspante” ma sicuramente dotato di maggior fascino artistico. https://www.debaser.it/nasty-farmers/the-strawman-fallacy/recensione

Nessun commento:

Posta un commento