Di mesi a disposizione Il Mucchio, forse, potrebbe averne addirittura meno di sei. Con questo doppio numero eccezionale avremmo voluto salutare il passaggio alla nuova grafica, invece è diventato un numero d’emergenza che resterà in edicola fino a metà febbraio: dicembre ci ha tolto molto e il 2012 potrebbe esigere il resto. Solo nello scorso editoriale scrivevo della necessità di apportare cambiamenti per muoverci verso il futuro. Un piano, fatto di spinte (ipad, nuovo sito, incontri) e di sacrifici per sostenerle, mandato in fumo dalla contingenza - il 15 percento in meno tolto retroattivamente sui contributi statali per l’editoria relativi al 2010 e ulteriori preannunciati tagli del 50 percento su quelli del 2011. Nonostante le vendite positive degli ultimi tempi in trenta giorni o poco più dobbiamo trovare un modo per continuare a esistere. La soluzione, in verità, è una: abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno che duemila di voi si abbonino. Ora e subito. Solo così potremo superare il nostro momento più critico. Nel Mucchio, lo sapete bene, c’è più cuore che inchiostro. C’è la nostra e la vostra storia. C’è un’idea per la quale ciascuno, a suo modo, è pronto a lottare.
Mettete da parte il piacere di andare a cercarlo ogni volta in edicola, come spesso ci ripetete, e per quest’anno scegliete di ricevere il Mucchio direttamente a casa. Basta cambiare un’abitudine per salvare questo giornale. O regalate un abbonamento a un vostro amico, o sottoscrivete un’offerta simbolica per sostenerci.
Duemila nuovi abbonamenti sono un obiettivo possibile, rendetelo reale e a marzo saremo di nuovo insieme. Nessuno di noi vuole mollare. Tantomeno voi, ne sono sicura. Questo è il momento per dimostrarlo.
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