martedì 24 marzo 2020

LA CONTROCULTURA C'E' - RIASCOLTA MARCO VALENTI A RISERVA INDIE PER PRESENTARE LE NOVITA' DI TOTEN SCHWAN RECORDS E IL NUOVO NUMERO DEL TRITACARNE


Ecco il podcast , in coda al post sul player di mixcloud, della puntata di Riserva Indie del 23-03-2020 con Marco Valenti negli studi di Contatto Radio Popolare Network per presentare le ultime novità in casa Toten Schwan Records e il nuovo numero del Tritacarne


Ecco i brani e gli artisti trasmessi


black/lava - deportation [remix by cameraoscura]
julinko - Deadly Romance
paolo spaccamonti - diagonal
marianna d'ama - Thee Devil
la janara - malevento
testing vault - amnesia milk
petrolio - scindere 2 animes
the blank canvas - vantablack
boschivo - pozzoscuro


Qui sotto la copertina del nuovo numero del Tritacarne, il magazine di Toten Schwan Records


Che cosa è Toten Schwan? Sicuramente non è [e non deve diventare mai, pena la morte interiore] un’attività lavorativa. Il lavoro concettualmente fa rima con oppressione. È lo strumento che permette il peggiore degli accrescimenti, quello meramente economico, in funzione di una sempre più semplice e veloce ascesa nella gerarchia sociale. Toten Schwan non deve essere niente di tutto questo. È molto più semplice dire che cosa non sia rispetto a che cosa sia o vorrebbe essere. Nei momenti di crisi generale [e generazionale] in attesa di tempi migliori, come diceva il mio conterraneo Montale è molto più semplice dire quello che non si è. L’idea del collettivo di controcultura è sempre viva in me. E deve continuare a far sentire il suo pulsare vitale. Di certo non è semplice trascinare in questa impresa del tutto priva o quasi di rientri economici certi altre persone. Gli ideali forse non hanno più la presa che potevano avere un tempo. Si dice che sono i tempi ad essere cambiati ma credo che per contro anche le persone sono molto cambiate. E sicuramente non in meglio. toten.info@gmail.com


Clicca play sul lettore di mixcloud qui sotto per riascoltare Marco Valenti a Riserva Indie

1 commento:

  1. Bravo Marco. Potrei definirti, come si diceva una volta, molto underground. Go ahead! Continua così.

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