La Regione Toscana lancia il progetto "Toscana 100 Band" rivolto a tutti i giovani fino a 35 anni (si sa che in Toscana si è giovani anche a 35 anni..) che possono ottenere un finanziamento fino a 5000 euro per la propria attività artistica.Una commissione di qualità presediuta dal noto "cantautore toscano" Max Gazzè valuterà i singoli progetti e selezionerà gli aventi diritto al contributo regionale.Il presidente Rossi ci tiene a informarci che per la Regione Toscana "la musica indipendente è una grande risorsa"..Intendiamoci,l'iniziativa è lodevole,e degna di menzione,non fosse altro perchè questi soldi stanno meglio nelle tasche di chi suona che in quelle delle Regioni dalle mani(spesso) bucate,ma quello che vorrei capire è : siamo sicuri che stiamo investendo nella maniera corretta tutto quel fiume di denaro? Il finanziamento di cinquemila euro puo' coprire le spese di ufficio stampa,strumenti musicali,affitto sala prove,rimborsi per spese di viaggio e supporti fonografici.Tutte cose che servono per carità,ma cosa serve davvero a un artista per fare esperienza e crescere? Sicuramente suonare e trovare spazi per la propria musica.
Sarebbe bello se il presidente Rossi imponesse alle varie feste dell'Unità della regione Toscana di far suonare band giovani e indipendenti accanto agli "amici"degli "amici della De Filippi"che notoriamente animano certe kermesse del Pd,giusto per far vedere che l'esempio,per una volta,viene dall'alto.Poi magari si potrebbero finanziare 50 band anzichè 100 e metà dei 500000 euro che la regione mette in "circolo" potrebbero essere suddivisi in tanti vouchers da 200 euro che i locali(inteso come "circoli e sale da concerto"..) potrebbero ricevere per far suonare gli artisti dal vivo e,ovviamente,pagarli per la loro prestazione.Con 250000 euro si potrebbero emettere 1250 voucher da 200 euro e cioè 1250 serate di musica dal vivo in più in Toscana con band selezionate dalla commissione di qualità presediuta dal noto "cantautore toscano" Max Gazzè(nella foto sopra).Il tutto con l'obiettivo primario di valorizzare l'artista ma anche,e soprattutto, di riportare la musica dal vivo al centro delle attività dei locali,dei club,dei circoli arci e non solo.Il locale avrebbe una serata dal vivo in più nel proprio programma e la band avrebbe un rimborso per la data.I soldi a pioggia servono a poco se non a farsi tanti amici..Ma ricreare un circuito di musica dal vivo "dal basso"potrebbe ,finalmente,riportare risorse e stimoli nuovi al circuito di quei locali che ancora oggi non si rassegnano alle cover band di Vasco Rossi e Ligabue e che in un mare di burocrazia ancora "ci credono"..Un circuito che potrebbe davvero rimettere in moto tutta la scena indipendente toscana..
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Indietoriale di Maurizio
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