lunedì 12 ottobre 2020

"CAPISCI CHE SI STA SVILUPPANDO UNA SCENA QUANDO FREQUENTI UN POSTO SENZA SAPERE CHI SUONA" (MA A QUALCUNO IMPORTA LA SCENA?)




Questa frase di David Byrne dei Talking Heads, tratta dallo splendido "Come funziona la musica", fotografa perfettamente quello che voleva dire frequentare (alcuni) club in epoca precovid e quel senso di appartenenza che è andato a scemare non per colpa di un virus proveniente dalla Cina e certamente non da Marzo scorso. Quella perdita di identità che ha reso un centro sociale sempre più simile a un baretto in centro dove la musica è un sottofondo per fare altro, nello specifico bere e aggiornare il proprio profilo su instagram, e l'evento della serata è il dj set trash anni 80 e non il concerto a inizio serata. Siamo arrivati alla follia che la gente è disposta a pagare uno che passa musica da un pc piuttosto che una band che si esibisce dal vivo. Non che non esistano "eroi" che ancora credono in una programmazione di qualità (quella che porta tanti like e pacche virtuali sulle spalle ma, nel concreto, cinque paganti a vedere l'esibizione di un artista emergente) ma lo squallore di oggi non è certamente figlio del lockdown e dei suoi derivati. Forse c'è davvero la necessità che si spazzi tutto, che i locali storici (spesso storici di nome più che di fatto..) chiudano, che le band non trovino da suonare perchè dalle ceneri del disastro non possa che rinascere quell'attenzione e quella voglia di aggregazione che porti al rifiorire di una o più scene. Quell'attenzione dispersa tra mille rivoli virtuali spesso utili soltanto a creare post su social che nascono e muoiono solo per avere la fugace approvazione degli altri ed aumentare il proprio insaziabile ego. Dove sono quegli affamati di musica che giorno e notte postano la foto del disco comprato nel mercatino sotto casa o su Amazon? Davvero vi basta farci vedere ruotare il vinile sul giradischi di casa per sentirvi parte di una scena? Oppure pensate davvero che, come cantano gli Zen, "ormai le piazze fanno rivoluzioni solo quando sono vuote"? 

Testo di Maurizio Castagna

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