Ecco l'intervista ai romani Funkin' Donuts, "ovvero il perfetto connubio tra glassa e Funk, tra zuccheri monosaccaridi e Rock, tra obesità e sordità", in occasione dell'uscita del nuovissimo "In Case of Emergency" che potete trovare in free download su Bandcamp.
Salve ragazzi, raccontateci di
voi e di come è nato il progetto Funkin' Donuts.
Ciao
a voi! Dunque dobbiamo tornare indietro fino a inizio 2012, quando Simone,
l'attuale chitarrista dei Funkin' Donuts, chiese a Tommy, l'odierno bassista
del gruppo, di creare una band di matrice funk. Il primo un finto bluesman
innamorato di John Frusciante, Tommaso un adepto di Flea, praticamente, le basi
di partenza e i punti in comune furono da subito evidenti. I due si conobbero
nello studio di registrazione di Simone, scelto da Tommy per registrare un
album di un suo vecchio gruppo. L’idea dei Funkin' Donuts, come gruppo, si
concretizzò fin da subito tramite la composizione di pezzi originali prendendo
spunto dai grandi del passato, come James Brown, ma anche del presente, come
Stevie Wonder, Red Hot Chili Peppers, Calibro 35 ecc.
Parliamo di "In Case of
Emergency", il vostro primo album. L'impressione è che tutto suoni molto
immediato, senza troppi fronzoli e ritocchi.
L'album
“In Case Of Emergency” è stato registrato completamente nello studio di
registrazione di Simone. Non un vero e proprio studio professionale, bensì una
sala ricavata da un comune box per auto. Per quanto riguarda i suoni, volevamo
che l'album rievocasse un po' la concezione dei vecchi dischi funk degli anni
'70 dove è l'insieme degli strumenti a farti esclamare: "WOW!", non
di per sé il singolo suono di questo o quell'altro strumento. Quindi, siamo
d'accordo con voi nel dire che è un album "immediato", forse perché,
inconsapevolmente, abbiamo cercato di identificarci con l'odierno ascoltatore
di musica, il quale cerca di stare al ritmo di una società così frenetica ed
incalzante che difficilmente ti dà la possibilità di "assaporare"
fino in fondo ciò che ascolti.
Come siete entrati in contatto
con l'etichetta 2f di Londra?
Fabio
Colucci, fondatore dell'etichetta 2f di Londra, dopo aver esaminato diversi
video dei nostri live sposò la causa Funkin' Donuts e insieme abbiamo
collaborato all'uscita di “In Case Of Emergency”.
Il vostro è un funk
"contaminato". Come riuscite a far convivere diverse anime musicali
nella vostra musica?
Pensiamo
che gli ingredienti fondamentali siano due: una buona dose di autocritica e
un’ancora maggior dose di fortuna. L’autocritica ci aiuta a non arroccarci sulle
creazioni dei nostri singoli strumenti, abbiamo la consapevolezza che
l’obiettivo finale di ogni linea che scriviamo è la valorizzazione del pezzo in
generale e questo ci permette di avere grande libertà espressiva e, allo stesso
tempo e laddove necessario, di limitarci. La fortuna è data dal fatto che ci
siamo ritrovati in cinque con mentalità analoghe e quindi il processo descritto
sopra non è solo un’utopia ma la realtà quotidiana con cui creiamo il nostro
funk.
Come mai la scelta di inserire una
cover del grande Stevie Wonder nell'album?
In
realtà scegliemmo la canzone Superstition del grande Stevie Wonder per
riproporla live in occasione di un contest a cui partecipammo durante le
registrazioni dell'album. Il risultato live ci convinse definitivamente ad
inserire questa cover nell'album.
Esiste una scena funk italiana?
Pensiamo
proprio di sì, fortunatamente. Almeno a Roma di sicuro. Ci sono validissimi
gruppi funk che si esibiscono regolarmente nei vari locali della scena live
capitolina. Per citarne alcuni, con piacere, i Funkallisto, WWfunk, Madafunk,
What a Funk ecc., ciò che ci dispiace è che non ci sia un collettivo che
favorisca la coesione tra questi gruppi, come invece accade per i numerosi
collettivi reggae.
Nel vostro precedente EP c'erano
dei brani cantati in italiano. Come mai la decisione di virare verso l'inglese?
La
scelta è stata molto sofferta. Abbiamo amato tanto i nostri testi in italiano.
Erano belli ed era possibile identificarcisi. Dopo l’EP abbiamo fatto un’analisi
profonda dei nostri obiettivi stilistici e, spinti dalla ricerca di
un’autenticità musicale che fosse il più presente possibile, ci siamo resi
conto che la musicalità dell’inglese sulle nostre canzoni era un dettaglio a
cui non potevamo rinunciare. Abbiamo quindi riarrangiato alcune vecchie canzoni
cambiando completamente melodia e testo e abbiamo cominciato a comporre solo in
inglese.
Come va l'attività live? Avete
mai suonato all'estero?
Veniamo
da un “tour” di supporto all’EP molto soddisfacente. Ho lasciato le virgolette
perché abbiamo suonato solo a Roma e nella provincia romana, ma in ogni caso
nell’anno successivo alla pubblicazione dell’EP abbiamo fatto quasi 40 date.
Per “In Case Of Emergency” abbiamo adottato una strategia diversa, cercando di
privilegiare serate più di impatto e con ricettività maggiore. Il risultato è
quindi quello di un numero minore di date (almeno per ora), ma sicuramente
tanta soddisfazione in più. Per quanto riguarda la seconda domanda: purtroppo
no, non abbiamo mai suonato all’estero.
La vostra musica è in free
download su Bandcamp. Cosa ne pensate della musica "liquida"?
Pensiamo
che sia una bellissima offerta fatta al pubblico e a tutti gli ascoltatori di
musica in generale. Da recenti studi di mercato risulta che lo streaming e in
anche il download gratuito degli album abbia favorito la ripresa degli acquisti
di CD e vinili nei negozi e questa cosa ci fa molto piacere. L'offerta di
musica e dei diversi generi legati ad essa si amplifica notevolmente e dà a tutti,
praticamente in egual misura, la possibilità di far sentire ciò che si crea
privatamente nella propria stanza, box o sala prove che sia. Il ventaglio di
gruppi, generi e album disponibili allo stesso tempo potrebbe però creare una
dipendenza da "ascolto veloce" e superficiale, per ritornare alla
seconda risposta di questa intervista.
Grazie per la disponibilità
ragazzi e diamo i contatti per interagire con voi e acquistare "In Case of
Emergency".
Come
detto sopra sia il nostro album sia il precedente EP sono in download gratuito
su Bandcamp. Giusto di recente abbiamo presentato il nostro primo videoclip che
è invece disponibile sul nostro canale YouTube. Entrambe le piattaforme sono
comunque raggiungibili dalla nostra pagina Facebook.
Non potevamo non chiudere senza
chiedervi quali tipi di donuts preferite.
Avete
lasciato la domanda più difficile alla fine. Diciamo che ci sono diverse scuole
di pensiero, ma facendo una media delle varie opinioni che riceviamo ad ogni
nostra serata, dove regaliamo puntualmente le donuts a chi viene a sentirci,
probabilmente possiamo dire che quelle alla crema sono le migliori!
Intervista di Maurizio
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