martedì 14 ottobre 2014

Philip Parfitt live al Kansar di Pietrasanta il 16 Ottobre 2014 //Ecco la presentazione dell'evento e il nuovo album in streaming

Appuntamento d'eccezione al Kansar di Pietrasanta (in via del Teatro 62)con Philip Parfitt, una delle figure più rilevanti della scena neo psichedelica inglese di fine anni 80 e membro storico dei Perfect Disaster.Philip sarà accompagnato dal chitarrista Alex Creepy Moyo .Per tutte le info chiamate 333.741.10.59.Qui sotto la presentazione del concerto a cura del Circolo Kansar e in coda al post lo streaming integrale di
“I’m not the man I used to be”

Ebbene, partiamo dall’inizio e cioè da quel primo gruppo che il Nostro fonda nel 1980 e che guiderà fino alla fine, THE PERFECT DISASTER, gruppo che mette al tappeto il mercato internazionale con un album “Up” (il loro terzo lavoro) che viene ricordato ancora oggi, a distanza di 30 anni, come una pietra miliare del movimento underground inglese (“Ricordo sempre la band in fila all'uscita del locale per stringere la mano di ogni membro del pubblico che usciva”, scriveva una giornalista inglese del tempo)
È solo il punto di partenza del mio racconto ma importante, che porterà PHILIP PARFITT (questo il nome che vi propongo) e la sua band in giro per il mondo per anni a promuovere la loro musica a fianco di gente come JESUS AND MARY CHAIN, MY BLOODY VALENTINE, PIXIES, praticamente il meglio della scena off inglese.
Dopo varie dipartite dei componenti, PHILIP PARFITT è ancora al timone dell’ammiraglia PERFECT DISASTER (“Non abbiamo davvero mai deciso di essere contemporanei quando stavamo facendo musica. Abbiamo fatto giusto il tipo di suono che volevamo fare. Non abbiamo davvero mai pensato "E’ questo il momento?" In effetti, probabilmente eravamo un po' fuori del momento la maggior parte del tempo”) ma è pronto ad imbarcarsi anche in nuove avventure che sempre sotto la sua iperbolica guida prenderanno la forma OEDIPUSSY con all’attivo un solo ma immenso album “Divan” uscito nel 1994.

Ancora in giro per il regno Unito e qualche data in Europa e poi la sua mente ha bisogno ancora di vagare “E poi sono passato a fare altre cose. Ho fatto tutto un altro album di roba che deve ancora vedere la luce con un altro tipo di veste dove ho collaborato con una donna che era davvero un buona cantante, e ho anche fatto un paio di concerti con quel ‘vestito’, che si è chiamato LITTLEWEED” e si arriva così al 1999.
La Chrysalis (la casa discografica) non volle mai far uscire il secondo attesissimo album di OEDIPUSSY perché lo riteneva troppo non-commerciale e Philip cerca di rescindere il contratto per avere le mani libere e produrre la sua musica, ma per anni i legali di Chrysalis terranno duro e si dovranno attendere molti e molti anni prima di veder uscire l’album con le sue nuove canzoni “Così, ho deciso di smettere di fare tutto questo, e ho continuato a scrivere e registrare in casa... Alcune delle canzoni che fanno e non fanno parte del nuovo disco (una cinquantina in tutto) sono di quel periodo di 10 anni dall’avventura LITTLEWEED”.
E il nuovo disco esce infatti solo quest’anno, ad aprile del 2014 “Ho voluto riprodurre il suono che era nella mia testa ma era un tipo di suono molto tranquillo. Ho voluto fare questo album riproducendo il suono delle canzoni così come suonavano naturalmente. Ho iniziato a registrare a fine 2012 quando mi sono trasferito a Parigi dove ho conosciuto un chitarrista che mi ha seguito nelle mie peregrinazioni artistiche. La maggior parte del disco è registrata nella mia casa in Francia. Abbiamo appena messo un microfono e registrato tutto nel mio salotto. Poi ho dovuto pensare a come pubblicare le canzoni, visti i penosi trascorsi con i padroni della discografia e così abbiamo pensato di fondare una nostra etichetta indipendente per essere completamente liberi”.
Il nuovo disco, uscito ad aprile 2014, s’intitola “I’m not the man I used to be”, un vero e proprio capolavoro a metà strada tra “Pale Blue Eyes” e “Sister Ray” che a qualcuno di voi diranno sicuramente qualcosa. Per gli altri e le altre, dirò che si sta parlando della gloriosa Factory di ANDY WARHOL e della sua creatura musicale VELVET UNDERGROUND, meta-fascinazioni trasversali di LOU REED, LEONARD COHEN, JOHN CALE, NICK DRAKE….
E' più un flusso di coscienza che una serie di canzoni. Un gioiello, credetemi.     

1 commento: