martedì 29 ottobre 2013

La Gaia Musica // Il postmoderno e i Carmelo Bene mal riusciti-Testo di Jordan Giorgieri

Prosieguo de "l'arte è morta?".
L'arte muore dunque col postmoderno? E' verosimile. Come "il nome della rosa" e "se una notte di inverno un viaggiatore" uccidono il romanzo, così "dark side of the moon" uccide il long playing. Se la merda d'artista e il taglio sulla tela uccidono l'arte visiva, così "nostra signora dei turchi" fa fuori teatro e cinema in un colpo solo, che ne dica il già, ahimé, postmoderno Battiato (vedi "la torre"). Infatti i già citati "voce del padrone" e "17 re" come anche "affinità e divergenze tra il compagno Togliatti e noi" sono, per esempio, sicuramente capolavori, ma capolavori postmoderni, cioè già tritati, già oltre. Tutto, ormai da trent'anni, è spettacolo di sé stesso e di sé stessi. Se riesci ad andare oltre il quarto d'ora warholiano sei già bravo. Nel dopo-lavoristico dopo-arte postmodernista "non si può più produrre opera d'arte, ma non resta che esser (si è) capolavori" (Bene). Ecco perché non ha davvero più senso distinguere non solo i generi musicali ma anche le arti stesse in quanto superate.
Spettacolo per lo spettacolo dunque; l'opera torna a essere, finalmente, solo una cagata da espellere. Marco Travaglio e Franco Battiato non sono più su piani diversi o non comunicanti. Non si capisce più niente ed era ora. Giornalisti che sono cantanti che sono attori che sono politici che sono registi che sono scrittori (perché un libro non si nega a nessuno) e alzi la mano chi non si sente anche poeta. Manca solo Celentano e il cerchio è chiuso. Questo è quanto. Starne fuori significherebbe davvero non esistere, infatti è impossibile, e non c'è a tal proposito morettisimo che tenga ("mi si nota di più se..."). Il presunto ascetismo alla Battiato e alla Guccini si sgretola comunque davanti a Fazio. Più sei fuori più sei dentro (Ecce Bombo docet).
Ed ecco completarsi la metamorfosi: Andy Warhol+David Bowie diventa Morgan e Jim Morrison diventa...? Morgan. E Pino Scotto dove lo mettiamo? Aldo Busi, Capovilla, Vasco Rossi, Beppe Grillo, Vittorio Sgarbi e i Carmelo Bene mal riusciti. Nessuno sfugge al teatrino superomistico dell'assurdo, dal più presenzialista e mondano al più asceta e snob. Tuttavia il superomismo c'è solo quando va bene, se no è solo narcisismo decadente, questo è il punto. Abbiamo infatti appurato che siamo nel periodo dell'oltre-arte, ma saremo anche nel periodo dell'oltre-uomo? Ancora no, e Nietzsche confermerebbe. Qualcuno tra i tanti citati ci potrebbe essere riuscito. Indovinate voi chi.
                                                         
                                         Testo di Jordan Giorgieri dei Doppiofondo per Riserva Indie

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