Nagaila e Fidel rappresentano quello che per molti dovrebbe essere la musica: passione, complicità, impegno, armonia e soprattutto sogno. Domenica 17 Settembre al Salto degli sposi in Val Seriana (Bergamo) e il 22 allo Spazio Illich a Brescia presenteranno il nuovo album "Niente di Reale". Li abbiamo intervistati ovviamente senza filtri e senza tagli. Qui sotto intanto potete ascoltare e vedere il nuovo singolo "Venere".
Partiamo subito dal nuovo album in uscita il 22 Settembre e in particolare dal titolo. Come mai "Niente di reale"?
NAGAILA - Ciao Maurizio. Grazie per averci invitato! Partiamo con il titolo, mi sembra giusto. In questo disco c’è una della canzone che reputo tra le più importanti per me, a livello testuale, ed è PESCI SUL CONFINE. In questo testo si ripete come un mantra la frase ‘Non pensare a niente che non sia reale’ e così è nata l’idea del titolo del disco. Lo stesso mantra l’abbiamo inserito, come campionamento, in PERDUTA NAG, durante lo scoppio finale. Perchè se uno ti chiede di ‘non pensare all’elefante?’ Sai bene che cosa succede :-)
Ci sono dei temi prevalenti nel disco che arriva ben 12 anni dopo "Viaggio di ritorno"?
NAGAILA - Se vogliamo usare delle parolone inglesi, che fa sempre figo, non ho ancora capito perchè, il concept del disco è la descrizione di ‘territori e dimensioni altre’ rispetto alla realtà concreta… Che sia la dimensione ultraterrena (per es. in PESCI SUL CONFINE o in MISTERICA), che sia il subconscio di ognuno(per es. in PERDUTA NAG dove racconto l’io interiore, come fosse un territorio desertico evulcanico, in cui la rabbia erutta dolore…), o infine, descrivendo il regno notturno dei sonnambuli-vampiri (cosa che faccio in DRACULA, canzone liberamente ispirata al meraviglioso capolavoro letterario omonimo). Il nostro cervello e le costruzioni mentali che elabora, sono così potenti da trasformarci e farci vivere una vita completamente diversa, a secondo di dove puntiamo la nostra attenzione e il nostro sguardo immaginario… Un esempio stupido, ma che da amante delle storie, mi piace molto: molti nostri idoli da bambino (personaggi fiabeschi o supereroi con poteri magici) ci hanno plasmato e ci hanno insegnato molto più di tutti i libri di testo scolastici… Io adoravo Peter Pan e l’Uomo Ragno….ed eccomi a ricamare ragnatele sonore e testuali su pareti, molto spesso fin troppo scivolose :-)
FIDEL - Ogni brano ha una storia a sé, ma in generale si parte da un’idea di suono base e si cerca il modo di ottenerlo, con un sinth, una chitarra o altro, oppure da un’idea ritmica che però deve comunque avere un suono preciso, anche se magari utilizzando una sedia percossa con una forchetta o un rumore interessante, generato casualmente durante la registrazione di una traccia qualunque. In generale, ci indirizziamo sempre verso atmosfere scure, un po’ cupe e in contrasto con il timbro della voce, molto chiara, ma in linea con i testi. Ci piace il contrasto.
Il disco si fonda sull'impasto perfetto tra la tua voce, permettimi l'accostamento a Antonella Ruggiero che ritrovo forte in alcuni brani, e la musica di Fidel, tuo compagno anche nella vita. Un rapporto umano e artistico, il vostro, che è davvero difficile da ritrovare. Credo sia il sogno di molti poter avere un percorso di vita umano e anche artistico con il proprio compagno. Voi come vivete questa "magia"?
FIDEL - Diciamo che siamo complementari nella vita, come nella musica.
NAGAILA - Come viviamo questa magia? A volte incazzandoci a manetta, perchè uno dei due sbaglia gli accordi ;-P Però a parte gli scazzi e i malumori, che sono direi normali in un lavoro quotidiano come il nostro, sono consapevole che la musica che esce da questo legame profondo tra me e Fidel sia come un dono straordinario, a cui un po’ ci siamo abituati, visto che suoniamo insieme ormai da circa, fammi pensare, da circa trent’anni. Per me, non c’è canzone nuova senza che sia Fidel ad arrangiarla, a consigliarmi su variazioni armoniche da apportare o semplicemente a darmi il suo ok finale. Diciamo che la nostra musica è un po’ il nostro figlio unico. Lei non ci ha mai tradito e noi le dedichiamo tutto il tempo che possiamo, godendo ogni accordo e attimo di folle allucinazione musicale. In questo, per fortuna e forse per volere del destino, ci siamo veramente trovati!.
La bellezza di "Niente di reale" sta nel "suonare" diverso da quello che si ascolta oggi. C'è una oggettiva difficolta nel dare etichette e catalogare un disco come questo che getta un "ponte verso la realtà" con il singolo "Venere". Questa vostra unicità nella proposta che diventa "difficoltà nel taggare" puo' diventare un problema nel mondo che ha esigenza di catalogare tutto?
FIDEL - Si è un problema, nel senso che ognuno ha bisogno di dare un nome a una cosa per fare in modo di capirne i codici e riconoscerla, ma a noi non interessa. Siamo la somma o la sintesi di tutto ciò che ascoltiamo e delle esperienze che viviamo e non ci interessa confezionare un prodotto che possa arrivare a più gente possibile. Cerchiamo di essere noi stessi e fare istintivamente arte nel nostro piccolo, se questa cosa arriva anche ad una sola persona, è già un grande risultato.
NAGAILA - Usti, però oggi con questa grande fluidità di genere, direi che lo scoglio del dubbio amletico di ‘dove ti mettiamo’ l’abbiamo un po’ superato, non credi? A parte gli scherzi, l’uomo ha bisogno di catalogare, classificare, identificare e riconoscere, dare un nome a tutte le cose (è un imperativo biblico) … questo avviene in tutte le scienze umane e purtroppo anche nelle arti. Per poter studiare qualcosa bisogna mettere ordine…è normale. Però NON è mai una esigenza dell’artista, è una esigenza di chi vuole analizzare le arti e gli artisti, metterli in un genere chiaro e definito (pop, rock, jazz, grunge, e via all’infinito) … per potersi sentire al sicuro e non averne paura. Infatti, nella storia della musica nascono sempre nuovi generi, perchè ci sono artisti che li hanno letteralmente creati…ma loro ne sono consapevoli, secondo te? Per me, no. L’artista se ne frega delle definizioni. L’artista prende tutto quello che vede, sente, vive intorno e lo fa suo, elabora, sperimenta, personalizza e più ciò che crea è unico e originale, più la sua arte ha valore. Diverso è il discorso della semplicità del linguaggio: ci sono opere d’arte dirette e immediate (un esempio per tutti Van Gogh per la pittura), e perciò adatte a tutti, e opere artistiche che invece non sono così immediate, perciò hanno bisogno di più tempo e di pazienza… La mia scrittura non è assolutamente complessa, anzi… sta perfettamente nei canoni e nel linguaggio della canzone pop italiana (testo comprensibile ma poetico, struttura classica: strofa e ritornello e armonie ripetute), però sto in questi canoni con tutta la libertà che voglio…
Certo non è paragonabile alle canzoni moderne, ma negli anni 70 c’erano brani molto più complessi delle mie canzonette…
Quando scrivo musica, quello che scrivo deve passare in primis sotto il giudizio del mio peggior controllore di qualità, ovvero me stessa. Se una canzone dopo due ascolti mi rompe, mi annoia…o mi sembra banale…non vale nemmeno il tempo di ricantarla più di due volte. Quando invece scrivo e suono e mi accorgo che quello che sta uscendo è per me quasi incomprensibile o mi stupisce o non mi si dà completamente nei significati, allora forse ci siamo…forse ho per le mani qualcosa che scotta e che merita le mie cure e il tempo per terminarla…è bellissimo, quasi indescrivibile. Così per esempio è stato con il testo di MISTERICA…ancora oggi scopro dei significati ‘altri’ in alcune frasi… Comunque, restiamo d’accordo così: taggate tutta la mia musica con #nagaila scritto giusto, per me andrà benone.:-)
Il disco è dedicato a "chi crede che la musica possa fare miracoli". Pensi che nell'epoca della musica liquida e dei social, la musica abbia ancora questo potere?
FIDEL -credo di si, l’importante è crederci, è già un miracolo poter suonare ogni giorno, anche se nella propria cameretta…
NAGAILA - Le arti hanno grande potere sull’umano, sempre, in qualsiasi epoca. Tutti abbiamo bisogno di vivere emozioni forti e la musica, più di altre arti, dà emozioni forti. Tutti abbiamo bisogno di muovere il corpo e di sentire il battito del ritmo e non c’è miglior cura della musica, per scandire un time perfetto. Con me la musica ha fatto miracoli, perciò credo fermamente in questa dedica. Studiare uno strumento musicale è un modo semplice e unico per salvarci dalla dannazione del nulla. Cantare è il mezzo più immediato per ascoltare la propria anima vibrare, nel profondo… Per te c’è qualcosa di più miracoloso di questo? Per me, no.
"Niente di reale" arriva dopo una pandemia che ha sicuramente lasciato un segno in tutti e che vi ha portato a realizzare anche il progetto Combat Band contro le restrizioni del green pass. Quel periodo quanto ha influito in "Niente di reale"?
FIDEL - Quel periodo ha generato un blocco sulle nostre canzoni e sul disco. Lì la musica doveva avere un significato diverso, doveva dare sfogo alla rabbia per quello che stava succedendo, con l’intento di sollecitare le coscienze delle persone. Non poteva avere altro significato. Non doveva averlo. In quel periodo abbiamo ridimensionato fino allo zero la maggioranza degli artisti viventi più o meno “impegnati”, che si sono dimostrati secondo noi servi del potere. Non tutti, per fortuna. Infatti, nella nostra scaletta hanno trovato spazio per lo più solo artisti morti ( Gaber, De André, Battisti, Marley, Bowie..) con qualche eccezione (per esempio, Enrico Ruggeri, Eric Clapton, Van Morrison e Kid Rock). E ci ha fatto passare la voglia di mandare il cd a giornali, riviste, radio (con qualche eccezione importante) che per la maggior parte sono stati il “braccio armato” di quello che abbiamo subito.
NAGAILA - Per fortuna, nulla. NIENTE DI REALE è il frutto di 11 anni di lavoro, perciò non c’è traccia dello scempio umano che è stato fatto in questi ultimi anni. Certo io sono cambiata molto, moltissimo. Il Green pass mi ha zittito totalmente, non riuscivo più a cantare le mie canzoni, a chi le potevo cantare quando l’umanità aveva tradito le regole minime di uguaglianza e fratellanza? Durante le manifestazioni di piazza, tante, tantissime a cui io e Fidel abbiamo partecipato, abbiamo conosciuto Eleonora Iaciofano (voce) e Simone Acerbis (cajon) e in una fredda sera d’inverno ci siamo ritrovati a suonare insieme, così per svuotare la mente… e così scartabellando tra i repertori italiani e stranieri per cercare testi di libertà e di ribellione al potere costituito, ci siamo accorti che suonare insieme ci faceva bene. Anche la mia voce è tornata, perchè era tornato il desiderio di dire, di comunicare dei messaggi importantissimi…
la musica dà anche questa opportunità, libera dal dolore e dal male…ci hai mai pensato? In quel periodo, la Combat Band e gli incontri che ho organizzato con adolescenti e bambini, che non potevano fare sport o altre attività, mi hanno letteralmente salvato la vita. Gli devo un grazie enorme. Se posso citare due brani italiani straordinari su questo tema e che non conoscevo prima: IL LAVAGGIO DEL CERVELLO dei Decibel (E. Ruggeri) e LA PRESA DEL POTERE di G. Gaber. Un giorno te li veniamo a cantare in radio con la Combat, vedrai che botta di energia!!
Nella vita reale fai la bibliotecaria e hai il privilegio di poter lavorare in mezzo ai libri e a contatto con molti giovani. Un libro è ancora qualcosa che richiede tempo, impegno e che non si puo' velocizzare come i vocali di wapp ma al massimo saltare qualche pagina. Quello stesso tempo che molti giovani non dedicano a un disco che spesso diventa "carne da macello" per le playlist di spotify. Che rapporto hanno questi ragazzi con la cultura dal tuo "osservatorio speciale"?
Innanzitutto, non sono i giovani che sono risucchiati dalla velocità e dalla tecnologia, lo siamo tutti. Dal mio punto di vista, è un grave errore riporre solo nei ragazzi un problema che è invece massivo, di tutta la popolazione. Tu sapresti staccarti dal cellulare per un giorno intero? Pensaci bene? Se sì, vuol dire che non siamo ancora perduti :-) In pizzeria, sono di solito i genitori ad avere in mano il telefono…
e i figli…i figli si adeguano, cosa dovrebbero fare? Naturalmente, io estremizzo per portare a riflettere in modo diverso dall’ordinario, ma nemmeno così tanto. L’ONU produce un vero e proprio calendario delle giornate mondiali per tutto, anche in questo non poteva che essere l’ONU a deciderle…comunque tra le tante voci, ho scoperta che esiste anche una giornata mondiale per le emoji, per le emoji ma ti rendi conto? Però perchè non si fa una giornata mondiale delle mani libere, senza tecnologia, senza smartphone?? Quando propongo la mia idea ad amici e parenti, mi rispondono che non si può, è una pazzia, non si può più fare nulla senza cellulare, non si può vivere, lavorare, studiare, interagire… Davvero è così? Allora, prima dello smartphone, noi anzianotti non si faceva un cazzo tutto il giorno, te lo ricordi?
Bei tempi… :-)
Comunque, I ragazzi sono come gli adulti, io non ci vedo grandi differenze… anzi forse i giovani hanno meno strutture mentali calcificate, perciò se ti fermi, li guardi in faccia e ci parli insieme scopri meraviglie. I ragazzi vogliono solo amore e cura, come noi adulti. Abbiamo bisogno di stare vicino e di abbracciarci, senza più avere paura del contatto. Ma qualcuno ha il tempo di dare amore e cura oggi? Io ci provo, ogni giorno, nel mio lavoro e fuori. Ecco, mi sono accorta che non ho risposta davvero alla domanda che era legata alla cultura, be’ pace…sarà per la prossima intervista :-)
Il disco verrà fisicamente lanciato Domenica prossima e poi è previsto un live a Brescia. Parlaci di questi primi eventi promozionali legati al nuovo disco.
Ti piace l’idea del lancio? E’ un’idea che mi girava in testa da qualche settimana… Io e Fidel abbiamo un bellissimo ricordo della sigla di Superclassifica Show, un programma musicale presentato da Maurizio Seymandi, non so se te lo ricordi… Ecco, durante la sigla del programma c’era un supermicione dagli occhi azzurri, che lanciava i dischi nell’aria… Visto che questo lavoro nasce dopo un profondo cambiamento di prospettiva, di ripensamento serio sul significato di tutto, ho voluto pensare a un appuntamento assolutamente fuori dai canoni e dagli schemi usuali di marketing e di promozione dei ‘prodotti’ musicali…qualcosa di umano e di molto concreto, ma che possa essere di buon auspicio per il futuro di questo disco….
Perciò
Domenica 17 settembre ci ritroveremo in un luogo magico della nostra Valle Seriana, si chiama Il Salto degli Sposi. E’ un luogo in cui la leggenda narra si siano buttati due giovani sposi, lui musicista e lei pittrice, legati da un grande amore. Ho fatto realizzare da Guido, papà di Fidel e tutto fare per la nostra band, un disco di legno leggero (compensato), che dopo aver firmato tutti noi presenti all’evento, sarà letteralmente lanciato nel vuoto da me medesima :-) Seguirà, merenda al sacco e un po’ di musica acustica, da parte dei musicisti presenti e del pubblico, in grande libertà e socialità. Un momento per stare insieme, insomma, tutto qui.
Venerdì 22 settembre invece è la serata della vera presentazione del disco. Avverrà allo Spazio Illich, un ex-magazzino industriale, credo, trasformato in uno spazio artistico totale, un posto speciale, in cui nessun oggetto è posto a caso. Il padrone di casa si chiama Biagio Vinella, un artista materico e poliedrico ed un essere umano di grande sensibilità. Il live sarà in duo, indovina chi ci sarà sul palco al mio fianco? io canterò e suonerò lo djembe, un synthe bass della Korg, che ha la mia età (siamo entrambi del 1975) … e altre ’cosette’ divertenti, Fidel suonerà la chitarra elettrica e l’hohner pianet T , una particolarissima tastiera, datata 1977. Alla fine del concerto, ci beviamo una birra con gli amici che ci saranno!
Per chiudere diamo tutti i riferimenti per interagire con te e soprattutto dove trovare e come acquistare "Niente di Reale".
NAGAILA - tutti i riferimenti sono uno solo: il sito ufficiale
Lì potete trovare i contatti per avere il nostro disco, le date dei nuovi concerti o dei progetti particolari che faremo, direttamente dialogando con la sottoscritta. Questo disco NON si trova su nessuna piattaforma digitale di nessun genere, per scelta artistica; solo il singolo VENERE lo si può trovare su YouTube. Ringrazio di cuore chi di voi avrà voglia di ascoltare le mie canzoni e magari ci prenderà gusto a farlo. Grazie a te Maurizio e alla tua preziosa amicizia.
Grazie a voi ragazzi, anime pure in questo mondo alla rovescia.
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