sabato 22 ottobre 2022

"QUELLO CHE SEMBRAVA NIENTE ERA TANTA ROBA" - DIEGO SANLAZZARO RACCONTA "ANNI DI CONCERTI, DANCING E RADIO LIBERE" A RISERVA INDIE / PODCAST E GALLERY A CURA DI SAMUEL FAVA


Ecco il podcast e la gallery, a cura di Samuel Fava, della puntata di Riserva Indie del 17-10-22 con Diego Sanlazzaro negli studi di Contatto Radio Popolare Network per presentare il suo libro "Anni di concerti, dancing e radio libere", edito da Edizioni Giacchè. 




La frase più bella, quella che sintetizza al meglio, facendo scorrere anche qualche brivido addosso, l'incredibile mole di lavoro racchiusa nel nuovo libro di Diego Sanlazzaro è quella citata di Dario Vergassola nell'introduzione e riportata nella fascetta in copertina : "Quel mondo fatto di rock, chitarre elettriche, festival pop, radio libere con strani deejay, cineforum con tre spettatori in croce, discoteche e locali alternativi con serate di jazz, folk e cantautori allo sbaraglio adesso lo trovate qui, in queste pagine. A pensarci bene quello che ci sembrava niente, era in realtà tanta roba..". Si, perchè in "Anni di concerti, dancing e radio libere. Dalle balere ai club rock, performance, avanguardie e culture altre tra La Spezia e Versilia (1950-2000)" c'è mezzo secolo di vita vissuta, non solo alternativa, in quel fazzoletto di terra tra Toscana e Liguria che oggi vive sovente di ricordi di quegli anni che a posteriori possiamo definire mutuando Mario Capanna "formidabili". Fa impressione ripercorrere i concerti, i locali storici (quanta nostalgia per Baraonda, Tagomago, Juxe Tap, Cicabum e Superficie, giusto per citare qualche nome), le tante radio locali che riempivano l'etere (vi ricordate Radio Attiva?) e che avevano la loro forza nella diversità della proposta e soprattutto nell'imperfezione della conduzione che era garanzia di spontaneità. Anni irripetibili di mondanità alla Capannina di Franceschi e di festival rock, uno per tutti quello del Piper 2000 a Viareggio nel 1972 con Genesis, Banco, Trip, Van Der Graaf Generator e tanti altri. E poi le centinaia di club aperti e chiusi nel giro di poco tempo, meteore che insieme rendevano quella scena tanto importante per le ossa delle band locali e non. Ogni pagina è un tuffo nella memoria e mi chiedo se tra vent'anni una raccolta simile sarebbe possibile volendo prendere in esame solo gli anni zero.. Difficile non lasciarsi andare a centinaia di ricordi, concerti, ascolti, personaggi che nascevano e morivano sulla strada invece che sopravvivere sul web. Erano anni di pacche sulle spalle, di sorrisi e di pogo, di fanzine e centri sociali autogestiti (senza il dj set anni 80 a chiudere la serata..) di storie che nascevano su una pista da ballo e non su Tinder e di una politica in cui credevamo di sapere con certezza chi erano i buoni e i cattivi. C'era la voglia e il sogno di cambiare il mondo ben prima che internet cambiasse tutti e ci rinchiudesse in casa.  So che sono anni che non torneranno più e ho avuto la fortuna di viverli. Grazie Diego per averci ricordato quanto era bello.



Foto di gruppo con "Riserva"


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