Ecco "Dal mandante di questa mattanza", il tredicesimo capitolo di "Ultimo tour sulla Luna", il nuovo romanzo di Ljubo Ungherelli pubblicato in esclusiva sul blog di Riserva Indie ogni Giovedì dal 4 Febbraio. Guy e Vicni, in arte 2 Dualità, continuano il loro tour finanziato dal crowdfunding dei fans su Internet e si confrontano con social media e live report del loro concerto di Roma.
Vi ricordo che potete ritrovare tutti i capitoli già pubblicati sulla tab dedicata al romanzo nella home page di questo blog.
Capitolo 13
Dal mandante di questa
mattanza
Svicolando
con la stessa perizia con cui superava i pochi mezzi più lenti e arrancanti
della Luna, Vicni tornò a sollecitare Guy affinché sondasse i social network in cerca di notizie su di
loro.
“Instagram”,
comandò la ragazza, nel mezzo di un acceso duello con un camper
d’immatricolazione prebellica, che pure reggeva l’urto dei frenetici tentativi
di sorpasso del battagliero ma lumachesco minivan a pieno carico.
“Hashtag #2dualità e #2dualitàsullaluna”,
digitò Guy a voce alta. “Vediamo… Mhhh… Poca roba, ma di scarsissima qualità.
Una foto quasi decente di noi due a Spoleto. La ricondivido sui nostri canali?”
“Twitter!”,
esclamò Vicni, ignorando le argomentazioni del socio.
“Zero”,
rispose lui dopo aver consultato lo spazio virtuale dei cinguettii da
centoquaranta caratteri.
“Ma
perché gli italiani non usano Twitter?”, si lamentò Vicni. “È così comodo per i
loro cervelletti, tre righe di minchiate e lo status è aggiornato per la gioia
dei follower. Leggi che dicono su
Facebook.”
“Stellina,
navigare online a tuo nome è più
sfiancante di un’ora di circuito di esercizi cardio in palestra.”
“Facebook!”
“Ora
si comincia a ragionare. Io ho cinquantasei notifiche e dodici richieste
d’amicizia. Invece dalla bacheca vedo che tu sei taggata in seimila miliardi di
foto. Quasi più di me che sono il leader.”
“Guy,
tu sei il frontman, non il leader. Siamo una diarchia. Niente leader in 2
Dualità.”
“Per
il resto, commenti del caiser, sia sulla nostra pagina, sia sui nostri profili
personali. Bravi, bel concerto, emoticon
e altra roba del genere, poi le solite domande stile fantasia al potere, quando
venite a San Benedetto del Trento, quando tornate a Mazara del Ballo…”
“Mai
più!”
“Aò, tornate presto a Roma, daje!”, lesse
ancora Guy, imitando il ripugnante accento romanesco.
“Ci
torneremo solo col tritolo!”
“Vediamo
se c’è qualcos’altro…”
“Guarda
un po’ le pagine delle webzine, i nostri contatti che ci scribacchiano sopra,
guarda lì”, insisté lei.
“Sto
guardando!”, sospirò Guy, fiaccato dalla veemenza che Vicni metteva quand’era
alla guida e doveva demandare il controllo frenetico della vita virtuale. D’altro
canto, lo rincuorava un minimo l’interesse che mostrava, giacché lo portava a
sperare che le dichiarazioni sull’ipotesi di una pausa indeterminata non
fossero così concrete e convinte.
“Indie
Italie che dice?”, lo incalzò ancora Vicni.
“Ah,
ecco, sì, c’è il live report del
concerto di Roma.” Guy scorse rapidamente l’articolo col pollice destro. Quindi
provò a riassumere.
“Sbrodolano
scandalosamente sui Solarium & Omicidi, e il carisma di Tazio Bautista
detto il fornicatore, e i suoni e l’attitudine, e i testi che parlano a
un’intera generazione…”
“C’è
scritto anche che camminano sulle acque?”, commentò una sempre più spazientita Vicni.
Guy
proseguì nella lettura senza aggiungere benzina sul fuoco. Avrebbero dovuto
aggiungerla ben presto, visto lo sforzo cui Vicni stava sottoponendo il
malconcio motore della Luna.
“E
di noi, che dicono?”, gli chiese dopo qualche istante di silenzio.
“Un
bel cazzo di nulla… No, aspetta, ci siamo. Le ultime tre righe sono tutte
nostre! ‘In apertura gli ottimi 2 Dualità, eclettico progetto attualmente in
tour grazie ad una campagna di crowdfunding
di sorprendente successo’.”
“Ma
questo è un copia-incolla del nostro comunicato stampa!”, sbottò Vicni
inferocita. “Roba da non credere. Vai dal mandante di questa mattanza.
Controlla il profilo personale di quel trombone di Fosco
Quiličić.”
“Sei
sicura?”
“Vai!”
“Allora…
Oggi non ha ancora condiviso nulla, il post più recente è di ieri… Eh… L’ultimo
video dei Solarium & Omicidi… Sublime poesia urbana per iniziare al meglio
la giornata… Pubblicato alle 15.30…”
“L’ha
iniziata bene sì la giornata, se s’è svegliato alle 15.30 o giù di lì”, sibilò
Vicni con acrimonia.
“Centonovantatre
mi piace, ventisette commenti. E un toccante commento di Tazio Bautista detto
il fornicatore. L’emoticon del
cuore.”
“Mi
sta venendo il mal d’auto anche guidando io. Ma l’intervista, non l’hanno
pubblicata? Che cazzo aspettano? Siamo in pieno tour, l’intervista riguardava
la promozione del tour e il crowdfunding
per il tour… Facciamoci sentire! Di’ a quelli dell’ufficio stampa che mandino
un sollecito.”
“Gli
scrivo subito un messaggio. E comunque, tesorino mio, io te l’avevo detto che
quella sera allo showcase dei gruppi
della Hanno Tradito
Records dovevi imboscarti con Fosco Quiličić e dargli un po’ di bacini sulla punta
dell’uccello. L’avrei fatto io, ma quel baluba fa finta d’essere etero e non si
comprometterebbe mai con uno del suo stesso giro.”
“Bere la
robaccia putrida di Fosco Quiličić… Piuttosto mi faccio un frappé con la cicuta
come Socrate!”
“Che poi
è il classico tipo che non gli daresti un euro, ma secondo me tra i pantaloni
ha qualcosa che vale la pena d’essere esplorato”, osservò Guy senza costrutto,
quindi divagò. “Il
fatto è che la vita in tour offre tonnellate di occasioni di socializzazione,
per così dire. Non c’è nemmeno bisogno d’andarsele a cercare. Ti metti in
visione et voilà, arriva qualcuno che
ti vuol conoscere. Ti appendono una chitarra al collo, ti piazzano un microfono
davanti alla bocca, e raccatti meglio d’un pescatore che tira in secco le
reti!”
“Non
oso immaginare i gruppi famosi cosa non combinino.”
“Immagina
pure. Poi moltiplica per cento. Però non puoi negare che anche tu, sottosotto…”
“Guy,
sei tu che ripeti sempre che il rock’n’roll è tutta scena”, disse
tranquillamente Vicni, tornata in possesso dei suoi nervi dopo la sfuriata di
poco prima. “Noi interpretiamo dei ruoli perché ci conviene farlo. Io devo fare
la donna fatale d’altri tempi, e la faccio.”
“E
la fai alla stragrande!”
“Meno
male. Resta il fatto che, credimi, non ho scheletri nell’armadio. E quando
avrei potuto collezionarli? In questi ultimi anni abbiamo vissuto quasi in
simbiosi, ho passato più tempo con te che con i miei gattini amorosi Carrie e
Dawson!”
“Lo
so. Eppure sono geloso di loro!”
“Credimi”,
gli ripeté, con un’enfasi persino eccessiva, come dovesse discolparsi da
qualche accusa infamante, “le mie storie sono terraterra. Non ti racconto molto
perché potrei raccontarti solo piccole banalità quotidiane.”
“Ma
se è il mio sogno proibito da quando ci conosciamo sapere delle tue piccole
banalità quotidiane!”
“Va
beh”, concesse Vicni, divertita da quell’affettata manifestazione di euforia.
Certe volte, Guy doveva per forza essere stanco, irritato, apprensivo per
qualche problema. Eppure dalle sue casse uscivano soltanto melodie allegre e
spensierate, che diffondeva nell’ambiente. Adesso la incitava con ridicola convinzione
a narrargli episodi di cui sostanzialmente non gli importava un accidente. Fu
attraversata da un brivido di malinconia al pensiero di doversi privare della
sua presenza.
“Sai
una cosa?”, le disse subito dopo. “Sono contento che le circostanze della vita
ci abbiano fatto incontrare. Non sai mai la gente che trovi. Io sono stato
molto fortunato.”
“Anch’io,
fratellino.”
Testo di Ljubo Ungherelli
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.
Nessun commento:
Posta un commento