Il progetto "Toscana 100 Band", rivolto ai giovani fino a 35 anni (giovani a 35 anni? In Italia si può...), ha finalmente rivelato i nomi degli aventi diritto al contributo di 5000 euro per la propria attività artistica. L'elenco completo lo potete trovare cliccando qui e oltre a molti amici che sono passati ai microfoni di Riserva Indie ci sono sicuramente tanti illustri sconosciuti meritevoli di attenzione e denaro (pubblico) selezionati dalla giuria di qualità presieduta dal noto cantautore toscano Max Gazzè. Qualcosa però non torna. Ad esempio, l'esclusione assoluta dai finanziamenti della provincia di Massa Carrara e la metà dei soldi dati a band che provengono da Firenze, città della quale fino a poco tempo fa Matteo Renzi era sindaco. Qui sotto pubblichiamo la lettera del neogruppo Rewind 100 Band che chiede l'annullamento della graduatoria e le motivazioni dietro la richiesta, mentre cliccando qui le modeste proposte di Riserva Indie per un miglior impiego dei soldi pubblici a favore delle giovani band. Al governatore Rossi l'ardua sentenza.
Ps: Ovviamente questo blog è a disposizione anche di interventi e puntualizzazioni di Toscana 100 band
OGGETTO: RICHIESTA DI ANNULLAMENTO DEGLI ESITI DEL CONTEST “TOSCANA100BAND”.
All’attenzione del Presidente della Regione Toscana dott. Enrico Rossi
Firenze, 29/03/2016
Signor Presidente,
in data 23 marzo 2016 è stata pubblicata la classifica finale del contest Toscana100Band, classifica che decreta i progetti musicali che accederanno al finanziamento di € 5.000 previsto dal regolamento.
L’iniziativa, lodevole negli intenti e che Lei stesso ha personalmente sostenuto nelle sedi istituzionali, nei media e tra la gente, ha riscontrato un grande successo in termini di partecipazione, con oltre settecento domande presentate da parte di artisti provenienti da tutto il territorio regionale.
Si è certamente trattato di un’idea nuova, unica nel suo genere, volta a sostenere la musica indipendente e stimolare la creatività giovanile – peraltro in un momento in cui l’industria discografica è in preda a fortissime tendenze verso l’omologazione e la stagnazione. Un’idea, a tutti gli effetti, replicabile e trasferibile in altri contesti.
Purtroppo nella prima fase di questo concorso sono emerse gravi contraddizioni e criticità, le quali hanno pregiudicato e intaccato la limpidezza, il prestigio e in ultima analisi l’effettivo successo del contest.
Le segnaliamo i principali problemi rilevati, alcuni dei quali di tipo metodologico, ma altri assai più gravi che gettano ombre sulla correttezza dell’operato dei soggetti incaricati, nella fattispecie CONTRORADIO.
Ma entriamo nel merito.
Toscana100Band, nella sua impostazione, sembrava rivolgersi al vasto e variegato mondo dei musicisti autoprodotti e dei piccoli progetti con pochissimi fondi a disposizione, quegli stessi per cui la cifra in palio rappresenta un vero e proprio miraggio.
La classifica finale mostra invece come fra gli ammessi si trovino numerosi progetti di artisti già affermati e inseriti nel contesto professionale della musica, con alle spalle produzioni di dimensioni ragguardevoli – casi, insomma, per cui € 5.000 hanno una valenza ben più ridotta.
Per quanto il regolamento non vietasse esplicitamente la partecipazione di “emergenti già emersi”, lo spirito alla base del contest andava evidentemente in questa direzione, in base a quanto scritto nell’Allegato A al Decreto n. 3775 del 19/08/2015 (finalizzato alla ricerca di un soggetto attuatore per l’iniziativa): “il presente Avviso interviene a sostegno di progetti volti a favorire la crescita professionale di giovani musicisti e promuovere e valorizzare le esperienze di creatività giovanile già presenti sul territorio” – e in base anche alle Sue stesse parole riportate sul sito web di Toscana100Band: “Le giovani band sono tante, eppure incontrano difficoltà nel trovare spazi per le prove, la promozione e la diffusione”.
Fra i vincitori è invece possibile riscontrare nomi già noti e attivi a livello professionale. Si tratta di artisti eccellenti a cui facciamo i nostri migliori auguri e che non riteniamo in alcun modo responsabili di quanto accaduto. Dato il contesto si ha tuttavia l’impressione, se ci consente un paragone, di un benestante che viene ammesso a mangiare alla mensa dei poveri. E comunque si tratta di una palese violazione dei principi ispiratori del bando.
I social network pullulano inoltre di segnalazioni abbastanza inquietanti. Si parla di numerosi vincitori legati a etichette musicali radicate e influenti, una delle quali ha visto ammettere a finanziamento ben sei progetti di artisti del suo roster. Ma c’è anche il caso di conflitti d’interessi interni alla giuria: dalle fonti disponibili in rete risulta che un membro della giuria avrebbe lavorato come produttore per l’album di una delle band vincitrici. Indipendentemente dal valore del progetto artistico in questione, questo fatto, se fosse riscontrato, sarebbe di una gravità inaudita.
Inoltre la classifica dei vincitori divisi per provincia di appartenenza mostra un assoluto sbilanciamento a favore di progetti provenienti dalla provincia di Firenze, ben al di là di ogni equa proporzione.
PROVINCIA - NUMERO PREMIATI (%)
Firenze - 51 (47,22%)
Livorno - 11 (10,19%)
Pisa - 11 (10,19%)
Arezzo - 7 (6,48%)
Grosseto - 5 (4,63%)
Prato - 5 (4,63%)
Lucca - 4 (3,70%)
Pistoia - 4 (3,70%)
Siena - 4 (3,70%)
Massa-Carrara - 0 (0%)
Misti - 6 (5,56%)
TOTALE - 108 (100,00%)
Altre province, come Lucca (fra le aree musicalmente più vitali), Massa-Carrara (da dove proviene per esempio il vincitore di Sanremo Giovani 2016) o ancora Siena sono state praticamente ignorate. Possibile che tutti i partecipanti provenienti da queste zone fossero meno qualificati rispetto ai loro colleghi fiorentini?
Per quanto il bando non prevedesse criteri di suddivisione territoriale dei fondi disponibili, viene spontaneo domandarsi se il soggetto attuatore e la giuria da esso selezionata non siano stati vittime di atteggiamenti snobistici che abbiano portato a sminuire gli artisti delle piccole province a favore di quelli delle grandi città, o, peggio ancora, se abbiano più o meno coscientemente concentrato le risorse disponibili nella stessa area in cui si trova il cuore della loro attività professionale.
Dal punto di vista metodologico ci sentiamo di segnalare un’altra gravissima anomalia del regolamento attuativo e cioè la totale disattenzione nei confronti dei testi delle canzoni.
Toscana100Band era aperto a tutte le forme di musica popolare, dunque anche a generi come il pop e la canzone d’autore in cui il testo ha una preponderanza determinante.
Curiosamente, a differenza di tutti i principali concorsi e contest dedicati a cantanti e cantautori, Toscana100Band non richiedeva ai partecipanti la trasmissione dei testi dei loro brani (laddove presenti). Ogni persona abituata a lavorare professionalmente sui testi di canzone sa che, per una valutazione compiuta e completa degli stessi, non è sufficiente ascoltarli ma è necessario leggerli.
Come è stato possibile per la giuria esprimere un giudizio serio e approfondito dei brani cantautorali e pop senza avere a disposizione i testi?
È chiaro che una valutazione di questo genere sia stata ampiamente penalizzante per tutti gli artisti che hanno il proprio punto di forza nella capacità di scrivere testi poetici. Tutto ciò lascia oltremodo meravigliati se pensiamo che la Toscana è patria di Piero Ciampi, “padre” dei cantautori italiani.
Un padre a cui è stato reso un pessimo tributo, se per disinteresse, leggerezza o per vera e propria ignoranza si prende sottogamba il cuore stesso della canzone d’autore: la poesia. Non a caso, fra i primi (incolpevoli) classificati la maggior parte canta in lingua inglese.
Ma altre gravi lacune si sono riscontrate in fase di gestione della manifestazione.
Infatti l’organizzazione di Toscana100Band ha evidenziato una sostanziale inadeguatezza del soggetto attuatore, incapace in prima battuta di valutare i tempi necessari per l’esame delle proposte dei partecipanti, e successivamente protagonista di un goffo e vago rinvio della pubblicazione delle classifiche.
Moltissime risultano poi le domande di partecipazione scartate per irregolarità formali: ben 227 su 747 partecipanti (il 30,38%). Di fronte a una tale mole viene spontaneo chiedersi se il sistema adottato e i criteri di valutazione siano stati adeguati al progetto o se già questo dato fortemente anomalo non rappresenti un valido elemento per annullare il concorso.
I dubbi al riguardo si rafforzano ulteriormente esaminando le segnalazioni disponibili, su tutte quella di una band che si è vista estromettere a causa di una firma digitale (valida per legge) al posto di una autografa!
Questi numerosi elementi sono solamente i primi che abbiamo potuto riscontrare da una sommaria analisi e dunque possono rappresentare la punta di un iceberg che presto si svilupperà e che presumibilmente avrà una vasta eco nell’opinione pubblica e tra i media.
Riassumendo quanto è emerso dagli elementi in nostro possesso:
A) Controradio ha gestito Toscana100Band nel migliore dei casi in modo lacunoso e inadeguato. Se sono vere le voci che corrono vi sarebbero poi conflitti di interesse nell’operato della giuria.
B) Le risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana per aiutare giovani musicisti indipendenti finiranno invece nelle tasche di realtà già solide e affermate, in una parola: potenti.
C) Le scelte del regolamento hanno penalizzato la canzone d’autore, considerato che, con una leggerezza sorprendente, non è stato richiesto l’invio dei testi dei brani.
D) La distribuzione dei fondi ha privilegiato una precisa area geografica a danno del resto del territorio regionale, cosa questa che appare fortemente sospetta.
Alla luce di tutto ciò, egregio Presidente, siamo a chiederLe:
1) L’annullamento immediato della graduatoria approvata.
2) La verifica di quanto è realmente accaduto nella gestione del concorso.
3) Nel caso in cui i nostri sospetti siano confermati, la ripetizione del concorso affidandolo a una organizzazione più adeguata e con la creazione di una giuria nella quale vi siano le competenze tecniche e artistiche richieste per l’esame delle domande di partecipazione e non figurino conflitti di interesse.
4) Contemporaneamente si domanda che tutti i partecipanti esclusi per motivi formali ricevano chiarimenti specifici in merito alle motivazioni alla base della non ammissione.
Si auspica inoltre, in vista di una riedizione, una revisione del regolamento che preveda vincoli di partecipazione più espliciti e stringenti, che escludano realtà già professionalmente affermate.
Avanziamo queste richieste con grande tristezza verso quei colleghi musicisti che hanno potuto accedere al finanziamento grazie alle loro doti artistiche. Siamo tuttavia certi che, se il merito non mente, la nuova giuria premierà comunque le loro proposte. Riteniamo del resto che sarebbe lesivo per la loro immagine risultare fra i vincitori di un concorso così denso di ombre.
Un discorso simile può applicarsi a Lei e alla Sua Amministrazione, che, da promotori di un’iniziativa coraggiosa, innovativa e meritoria, capace di aiutare e sostenere tanti giovani artisti, rischiate ora di essere associati a una gestione approssimata e confusionaria – se non addirittura ad un losco tramestio di piccoli interessi.
Abbandonare un’iniziativa così valida e lodevole ad un esito tanto controverso rappresenterebbe non solo un enorme spreco, ma anche un grave peccato.
Per parte nostra, per questioni etiche e artistiche, non possiamo né vogliamo lasciar cadere questa vicenda nel dimenticatoio. Faremo pertanto tutto ciò che è in nostro potere per portarla alla luce, coinvolgendo nella nostra battaglia chiunque ci vorrà dare ascolto e visibilità.
In attesa di un Suo riscontro, con stima e rispetto immutati, Le porgiamo i nostri migliori saluti.
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