Questa settimana a Riserva Indie arrivano i LATTE+ per
proporre i brani del loro ultimo "No more than three chords" (Rocketman
Records, Infested Records). Opening act della serata da Carrara i Numph
con le tracce dello splendido "Theories of Light".
Appuntamento in diretta lunedì 9 Febbraio dalle 21 alle 22,30 e in replica Sabato 14 dalle 16 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network e in streaming su
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I LATTE+ nascono all'inizio del 1997 a Santa Maria,
quartiere popolare di Empoli (FI). Nella primavera dello stesso anno
entrano in studio per registrare la loro prima demo intitolata "Dustbin
in town" che include sei pezzi in inglese. La demo viene stampata in
500 copie e sarà esaurita entro la fine dell'anno. Per tutto il 1998 i
LATTE+ continuano a comporre canzoni in inglese e l'esperienza maturata
nell'anno e mezzo successivo darà vita a "The new generation sucks",
primo album interamente autoprodotto e stampato in 500 copie. Dal
settembre del 1999 fino alla fine dell'anno successivo, la band mette
insieme più di 50 concerti suonando anche nel Lazio, in Liguria ed in
Veneto, arrivando così a suonare per la prima volta anche fuori l'ambito
regionale. Le copie dell'album andranno completamente esaurite,
suscitando l'interesse di varie etichette indipendenti. Il primo album
non autoprodotto, "Guerriglia urbana", viene registrato a Treviso nel
dicembre del 2001, ed arriva nei peggiori negozi d'Italia la primavera
successiva. Questo è anche l'album che vede passare la band dalla lingua
inglese a quella italiana, e che lancia i LATTE+ in una nuova
direzione; diventano una delle realtà più conosciute ed apprezzate nella
scena indipendente della penisola. Nei due anni seguenti il "Guerriglia
urbana tour" porta la band a suonare quasi in tutta Italia e si
conclude con una storia apparizione al Punk Evil Festival in Svizzera di
fronte ad una folla di 4.000 persone. Grazie ad una adeguata
promozione, passaggi radio a livello regionale e nazionale, apparizioni
televisive ed ottime recensioni, "Guerriglia urbana" arriva a toccare le
3.000 copie vendute. Nell'estate del 2004 la band torna in studio per
registrare 14 canzoni che danno vita a "Molotov", uno degli album più
attesi nella scenna indipendente italiana. Il secondo disco dei LATTE+
esce a febbraio del 2005 e il tour promozionale dura fino alla fine
dell'anno. Anche se non ai livelli del disco d'esordio, le vendite sono
ottime e le copie vengono esaurite. Concluso il "Molotov tour", varie
canzoni della band vengono incluse in compilation a livello nazionale;
inoltre escono *6, (split con varie band della scena romana che include
tre inediti registrati per l'occasione), e Strummer, un gran bel tributo
a Joe Strummer per cui viene registrata una bella versione di "White
man in Hammersmith Palais". Nel 2007 per la prima volta giungono
richieste anche dall’estero, soprattutto Germania e Olanda, ma alcuni
cambiamenti nella line-up portano la band ad avere un periodo di
transizione passato a ricercare elementi giusti per tornare ai live e
alla composizione di nuove canzoni. Ci vuole tutto il 2008 per essere
nuovamente operativi ma durante questo periodo i LATTE+ ritrovano una
line-up solida e stabile e compongono "Non è finita", un nuovo album
uscito a settembre 2009 per la Controtempo Produzioni, etichetta
indipendente fiorentina. Il "Non è finita tour" parte ad ottobre 2009 e
va avanti fino a giugno 2010 portando la band sui palchi di locali e
festival di mezza Italia e Svizzera. Da quel momento in poi la band
compone nuovi pezzi che vengono registrati nell'estate 2011. Nella
primavera dell'anno successivo esce "Asociale", quinto album in studio
completamente autoprodotto e a detta di tutti il migliore della band. Il
tour di supporto finisce nell'estate del 2013 ma subito la band riparte
a scrivere nuovo materiale stavolta in lingua inglese. "No more than
three chords" viene registrato nell'estate 2014 ed esce a settembre per
Rocketman Records. Per la prima volta un album della band sarà prodotto
anche negli Stati Uniti ed uscirà a novembre per Infested Records.
Attualmente la band è impegnata nel "Three chords tour", tour
promozionale di supporto all'album.
I Numph sono un gruppo musicale nato alla fine del
2010, composto da musicisti della provincia di Massa e Carrara che sono
partiti da diversi background e si sono ritrovati a suonare assieme. “Four Zoas”,
primo EP targato 2011, ha permesso alla band di farsi conoscere,
donando i riscontri positivi necessari per lanciarsi alla stesura di
questo “Theories Of Light”.
Le otto canzoni presentano luci ed ombre, momenti più forti e sprazzi più delicati: una miscela particolare riassunta dalla pregevole “In Dark Limbo”, che strizza l’occhio al sound dei Blackfield. Musicalmente il quartetto ci sa fare, riuscendo anche a creare ottime canzoni come quella sopra descritta. Il problema che limita le qualità dell’esordio è la eccessiva standardizzazione della parte centrale del cd, che si adagia su alcune soluzioni funzionali ma troppo monotone: un vero peccato, anche se c’è da ricordare che siamo di fronte all’esordio di questi ragazzi toscani, che hanno quindi tutto il diritto di provare a crearsi un proprio sound definito, anche sbagliando se serve.
In definitiva i Numph sono partiti in modo positivo, senza far gridare al miracolo ma senza neanche deludere. Un buon mattone di partenza, che deve dare la consapevolezza che si hanno le qualità per fare bene, basta solo tanto impegno e determinazione…http://www.heavymetalwebzine.it/2014/05/23/numph-theories-of-light-2013/
Le otto canzoni presentano luci ed ombre, momenti più forti e sprazzi più delicati: una miscela particolare riassunta dalla pregevole “In Dark Limbo”, che strizza l’occhio al sound dei Blackfield. Musicalmente il quartetto ci sa fare, riuscendo anche a creare ottime canzoni come quella sopra descritta. Il problema che limita le qualità dell’esordio è la eccessiva standardizzazione della parte centrale del cd, che si adagia su alcune soluzioni funzionali ma troppo monotone: un vero peccato, anche se c’è da ricordare che siamo di fronte all’esordio di questi ragazzi toscani, che hanno quindi tutto il diritto di provare a crearsi un proprio sound definito, anche sbagliando se serve.
In definitiva i Numph sono partiti in modo positivo, senza far gridare al miracolo ma senza neanche deludere. Un buon mattone di partenza, che deve dare la consapevolezza che si hanno le qualità per fare bene, basta solo tanto impegno e determinazione…http://www.heavymetalwebzine.it/2014/05/23/numph-theories-of-light-2013/
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