domenica 6 ottobre 2013

La Gaia Musica //"Rock,Pop e Musica Colta" di Jordan dei Doppiofondo

  • Un tema importante su cui riflettere è sicuramente quel confine, spesso sottile, che c'è tra spettacolo e musica intesa come arte. Come primo intervento vorrei evidenziare quelle opere musicali, che vengono, secondo me erroneamente, attribuite a un tipo di musica "leggera". Il rock e il pop sono spesso ancora molto snobbati dalla critica "colta", quando invece si potrebbe addirittura affermare che dopo Puccini c'è Battisti, oppure che l'Inghilterra ha incominciato a fare grande musica negli anni sessanta, visto che nomi di grandi compositori inglesi del sette-ottocento non risultano.
    Elenco di dieci notevoli opere musicali inglesi e americane snobbate dall'élite musicale, ma attribuibili con certezza alla storia dell'arte, in quanto a valore nel tempo, compiutezza e influenza su altri artisti, in ordine cronologico:
    Highway 61, Dylan (1965);
    il primo dei Doors (1967);
    Banana Album, Velvet Underground (1967);
    White Album, Beatles (1968);
    Electric Ladyland, Hendrix (1968);
    Led Zeppelin IV (1971);
    Made in Japan, Deep Purple (1972);
    Exile on main street, Rolling Stones (1972); 
    Foxtrot, Genesis (1972);
    Dark side of the moon, Pink Floyd (1973).
    Italiane:
    Concerto grosso, New Trolls (1970);
    Non al denaro, De André (1971);
    Radici, Guccini (1972);
    Pollution, Battiato (1972);
    Storia di un minuto, PFM (1972);
    Arbeit macht frei, Area (1973);
    Anima latina, Battisti (1974);
    In concerto, De André+ PFM (1979); 
    La voce del padrone, Battiato (1981); 
    17 Re, Litfiba (1986)
    Potrebbe sembrare anche un po' scontato, ma, se ci si pensa bene, non lo è per niente, in quanto, sebbene ormai diventati "classici", questi dischi, come molti altri (ho elencato solo i più "oggettivamente" significativi), restano sempre e comunque, a differenza del jazz tanto per fare un esempio, sempre classificati e stipati nel "bidone" fin troppo variegato del rock e del pop, ovvero della cosiddetta musica "leggera", che come definizione è molto invecchiata e significa ben poco. Potrebbe andar bene, caso mai, applicare la definizione alla musica davvero di consumo di massa, quella usa e getta, non certo alle opere d'arte sopra elencate. E qui entra l'altra questione: quasi tutte le opere elencate hanno venduto moltissimo, alcune da subito, altre col tempo, ma sempre milioni di copie. E allora? E allora vuol dire che non esiste solo musica commerciale o musica ricercata, ma piuttosto solo musica buona o musica di merda.
     Testo di Jordan dei Doppiofondo

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