"Xl",la rivista musicale che vende cd e dvd a prezzo pieno in edicola allegandoli al cartaceo(usufruendo così dell'iva al 4% anzichè del 21% e incassando la differenza alle spalle dei fessi che chiudono i negozi di dischi anche perchè non possono fare questo giochino..)ha lanciato una nuova inziativa che mira a coinvolgere alcuni tra i migliori artisti del panorama "indipendente"italiano(musicali e non)in un festival itinerante gratuito(per ora sono previste tre date: Torino,Roma e Milano)dal titolo fortemente evocativo : Hai paura del buio?.Sulla questione cultura in Italia e su come vengono spesi i soldi a lei destinati ci sarebbe da scrivere un'enciclopedia degli sprechi grande come l'ultima edizione della Treccani e con aggiornamenti costanti in pratiche dispense mensili(lo spreco in italia non si ferma mai,come le cazzate della coalizione di maggioranza),ma sappiamo come vanno le cose e da destra a sinistra,estremi inclusi,è impossibile far capire che prima di avere più fondi sarebbe necessario spendere meglio quelli che si hanno,anche a costo di mandare qualche inutile segretario a lavorare piuttosto che a prendere lo stipendio per aggiornare il suo status su facebook,pagato dalla collettività,dall'ufficio di qualche teatro stabile(e spesso instabile) italiano.
Fatto questo il contesto,che ovviamente non ha eguali nel resto d'Europa dove ogni teatro(e più in generale ogni forma di cultura) è abituato a camminare principalmente sulle sue gambe(e coi suoi incassi) e non con la stampella pubblica,l'iniziativa di "Xl"è stata accolta con la classica puzza sotto il naso."Operazione di mainstream mascherata da iniziativa indipendente",gli artisti "collusi"col potere e un grande gruppo editoriale dietro questo imbroglio per il quale sono certo ci sarà chi scomoderà il piano rinscita P2 e Licione Gelli in persona.
Fatto questo il contesto,che ovviamente non ha eguali nel resto d'Europa dove ogni teatro(e più in generale ogni forma di cultura) è abituato a camminare principalmente sulle sue gambe(e coi suoi incassi) e non con la stampella pubblica,l'iniziativa di "Xl"è stata accolta con la classica puzza sotto il naso."Operazione di mainstream mascherata da iniziativa indipendente",gli artisti "collusi"col potere e un grande gruppo editoriale dietro questo imbroglio per il quale sono certo ci sarà chi scomoderà il piano rinscita P2 e Licione Gelli in persona.
L'iniziativa è destinata a dividere e si formano quelle correnti opposte che si scontrano ogni volta che il"supposto"mondo indie interagisce con"il potere".Mi vengono alla mente le contestazioni a Marlene e Afterhours per la loro più che legittima partecipazione a Sanremo ,quasi che promuovere il frutto del proprio lavoro sia scendere a patti col diavolo(supponendo che il diavolo sia Sanremo,mentre il diavolo per me è youtube e facebook..).Se c'è un problema culturale in italia è dovuto principalmente al fatto che domanda e offerta non si incontrano.C'è fame di belle cose,di bella musica,di bei libri,di bei film,specie tra i giovani,ma manca un riferimento editoriale di qualità ,un canale tv(mi viene in mente la francese"Arte"),una grande e autorevole radio(in italia anche le autorevoli radio danno sempre l'impressione di passare musica più per loro e i loro amici sponsor che per il pubblico..) in grado di fare da "scrematura"tra la mole di artisti(spesso pseudo tali)in giro e la loro conoscenza alle grandi platee.E ogni rivista,radio,canale tv di qualità ha bisogno di soldi ,e di qualcuno che li metta, per sopravvivere e promuovere le proprie iniziative.Il denaro è lo sterco del demonio?Vero,ma è anche la "culla"che ha permesso a gente come Feltrinelli e De Andrè di fare quello che ha fatto e nessuno si sogna di attaccarli per quello che avevano nel portafoglio.Un Festival itinerante e di qualità col bollino di una grande rivista puo' certamente aiutare molti artisti ad arrivare a qualche persona in più e puo' servire da traino anche e soprattutto a quei festival piccoli,specie come budget,che sono il vero polmone culturale alternativo della nostra penisola.Tutto questo partendo dall'assunto che viviamo in un paese dove ,al contrario di Berlino,Londra ecc ecc,la musica è vissuta principalmente come un sottofondo tra un gin tonic e l'altro da gente che partecipa ai concerti su youtube e ne parla come se vivesse on the road mentre è solo e sfigatamente sempre on line...Maurizio
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