Venti, settantacinque, cinquanta, quindici. No, questo blog non è diventato una sala bingo ma sono solo numeri relativi agli spettatori di alcuni live proposti nella nostra "stimolante" provincia (Massa Carrara). Indubbiamente numeri da zona depressa, specie per il fatto che gli artisti citati o si sono esibiti gratis o il biglietto era l'equivalente di un tozzo di pane con un pezzo di mortadella e un "estathe" in brick (non in lattina). Partendo da lontano si può dire che c'è una disaffezione della generazione zero (Zero idee?) verso la musica in generale, che da "stimolatrice" di "attivismo"(non prettamente politico) diventa sottofondo per il tapis roulant in palestra o per sorseggiare un alcolico mentre si affrontano temi cruciali della vita (tipo: Belen è una troia per quello che ha fatto a Emma Marrone?).
Lo so, non è tutta colpa di questi ragazzi iperstimolati, ipercondizionati, iperattivi sessualmente (specie su youporn), per cui la cultura diventa un video (o un brano) da condividere su facebook nella speranza che qualcuno faccia quello che molti di loro non fanno: guardare quel video, ascoltare per intero un brano e, qualche volta, capirlo. Ma dicevamo dei giovani, senza soldi e senza speranza, con genitori che non accettano di avere figlie che scopano con qualcuno di cui poi si scordano il nome il giorno dopo (ricordi persi col vomito da pasticche e alcool di cui riempiono il water la Domenica mattina presto mentre mamma e papà dormono ancora sognando "mondi lontanissimi") e figli che vestono come modelli di Dolce e Gabbana e hanno l'intelligenza dei modelli di Dolce e Gabbana (senza però averne i soldi). Sono i lasciti degli anni '80 (da cui si continua a "non uscirne vivi"), anni, quelli di oggi, in cui la turbolenza giovanile è messa a quietare da youporn, dai social network e dall'alcool, che sono più che sufficienti rispetto all'eroina di stato che il governo negli anni '70, per tenere i ragazzi lontani dalle piazze. Un popolo di drogati era ideale negli anni della guerra fredda e, e un popolo di alcolizzati e "socialnetworkizzati" basta e avanza per controllare il nulla di molti (non tutti per fortuna) ragazzi di oggi . In tutto questo la musica (quella dal vivo in particolare) si ritrova al gradino più basso tra le esigenze di una persona. Colonna sonora (ma solo su i-pod e non dal vivo) per ubriaconi (specie a Massa Carrara, con gente che ha smesso di comprare dischi dall'ultimo dei Modena con Cisco) senza arte né parte, e per dottorini rivoluzionari (coi soldi di mamma e papà ovviamente) che vengono a fare i maestri ai loro coetanei ma che vedono, troppo spesso, solo nell'alcool (Bukowski oltre a leggerlo e citarlo andrebbe capito) e nello scopare tanto (che è diverso dallo scopare bene) l'unico appiglio a una vita che non gli offre altra speranza (e non solo per colpa loro) se non l'incubo di invecchiare come i propri genitori.
triste davvero!
RispondiEliminaero uno dei presenti ad alcuni di questi live (...edipo/bologna violenta..tiffany...) ed è difficile capire perchè sono andati deserti...oddio certe volte ci sono problemi di abbondanza, è già capitato che nel giro di pochi km per fatalità ci possono essere un paio di eventi interessanti...ma nei casi in questione onestamente non ho capito cosa non ha funzionato! poca comunicazione? troppa comunicazione? mi viene in mente Nanni Moretti che tenta di coltivare le piante sul terrazzo..."che ti serve? più acqua? meno acqua! che vuoiiii!!! "
Vero Samuel e ,citando sempre il caro Nanni,viene da dire che anche questi giovani "se lo meritano Alberto Sordi,se lo meritano :)
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