lunedì 3 febbraio 2025

#DIAMANTINASCOSTI - LILINANNA, NATA DUE VOLTE - RECENSIONE A CURA DI LUCA STRA


Linda Melaccio, 32 anni, residente nelle Marche ma di origine pugliese, nota come Lilinanna – dal nome di un’antica divinità – è nata due volte. Una prima volta da una madre piuttosto opprimente e ingombrante e una seconda quando ha scoperto di avere la possibilità di spezzare il legame tossico con la propria famiglia d’origine grazie alla musica. Perché la carriera di un’artista spesso sboccia dai conflitti e dalla maggior consapevolezza di essere un’individualità indipendente e autonomamente pensante che matura nella cosiddetta età di mezzo. Insomma, i Tre Allegri Ragazzi Morti dicevano il vero quando hanno scritto “Ogni adolescenza coincide con la guerra”. Dal punto di vista della proposta musicale, Lilinanna non è incasellabile in nessun genere specifico ritenendosi, come ci ha spiegato lei stessa, un’aliena, diametralmente opposta rispetto a certi patinati spot con famiglie dai denti perfetti e assolutamente fruibili sdraiate mollemente in riva al mare sotto il solleone. In Lilinanna c’è, all’opposto, cupezza, ma un’oscurità di terra, boschi piante e insetti mai fine a sé stessa, bensì funzionale ad esprimere e dare una forma a sensazioni, umori, sentimenti, rabbie, angosce. Il tema dell’emersione di ciò che è nascosto sembra essere un concetto importante in tutta la sua produzione. L’ultimo singolo dell’artista marchigiana è “Mother”, un brano dalla struttura drammatica, dark e, come suggerisce lei stessa, quasi onirica con la voce in primo piano, potente e ricca di sfumature. Si tratta di un singolo dal forte sapore gotico, accompagnato da un videoclip con una precisa drammaturgia, che chiarisce non solo con l’interpretazione della stessa Lilinanna nella parte della simbolica madre e dell’amica drag queen Sasha Unisex in quella della figlia, ma anche attraverso l’ambientazione e la scenografia, il senso più profondo del brano. Accanto alle due protagoniste c’è il mare, luogo primigenio, una sorta di liquido amniotico e gli elementi centrali della corda, tenuta per i due capi da madre e figlia, nella raffigurazione plastica della lotta tra la possessività nauseante della madre e la ribellione della figlia di fronte al vedersi imbrigliata in una vita che non le appartiene, come ha spiegato l’artista stessa nell’intervista che ci ha concesso. Centrale nel simbolismo del video che accompagna il pezzo è anche la cesta, elemento di abbandono del sé bambino.
 


Nel nuovo singolo si può anche notare l’evoluzione di Lilinanna dal punto di vista dei mezzi espressivi, grazie anche al fondamentale apporto in fase di scrittura da parte del collega più esperto Gaetano Marinelli, attuale mastermind del progetto Dezebra. Ma un ottimo collaboratore serve, in questo caso, a supportare e dare una forma più compiuta ad idee già comunque sviluppate e ben chiare. Lilinanna sa come strutturare i propri brani e si autoproduce, affidando la distribuzione alla Net Label Gorilla Dischi. Il percorso di autoconsapevolezza e sviluppo della propria personalità da parte di Lilinanna ha incrociato sul proprio cammino sia lo studio di pianoforte e chitarra sin da bambina, che l’immenso potere della mente, attraverso lo sviluppo delle sue capacità, oltre alla conoscenza di altre arti come la danza, il teatro e il canto. Con l’accresciuta coscienza del proprio potenziale l’artista marchigiana è stata in grado di portare con “Mother” la propria musica ad un livello superiore rispetto alle produzioni precedenti, ossia ai singoli “Disappeared”, “Calling in light”, “Good girl” e “Siren”, tutti usciti tra il 2021 e il 2024. Come ha confermato nell’intervista che ci ha concesso è in preparazione il primo vero e proprio album di inediti, che segneranno un’ulteriore evoluzione dato che ci è stato anticipato che saranno in italiano, accantonando quindi, almeno per il futuro prossimo, l’uso dell’inglese.


Nella sua intervista Lilinanna ha toccato molte questioni interessanti come il rispetto per i musicisti che dal vivo collaborano con lei, l’importanza di restare padroni della propria musica senza alcun tipo di condizionamento, oltre che le sue fonti di ispirazione, identificabili soprattutto nel post punk di scuola britannica dei Joy Division, dei Bauhaus e di Siouxsie and the Banshees. Gli artisti giusti per una ragazza pronta a staccarsi dal rigido cattolicesimo in cui è nata per affermare la propria personalità. Attendiamo il primo vero e proprio album per tornare a parlare di lei con una recensione più articolata.

VOTO: 7/8
CONSIGLIATA A CHI ASCOLTA: JOY DIVISION, BAUHAUS, SIOUXIE AND THE
BANSHEES, LACUNA COIL, EVANESCENCE.


 

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