domenica 17 marzo 2019

MARA REDEGHIERI, LUPE VELEZ E GGTH A RISERVA INDIE // SCOPRI GLI OSPITI DELLO SPECIALE DOPPIO APPUNTAMENTO DELLA SETTIMANA SULLE FREQUENZE DI CONTATTO RADIO POPOLARE NETWORK


Questa settimana Riserva Indie diventa "deluxe" con un doppio appuntamento sempre sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network. Si parte col la classica diretta di lunedì sera che vedrà protagonista il garage rock dei livornesi Lupe Velez con il loro "Weird Tales" e il ritorno dell'indie rock dei genovesi Gringo Goes To Hollywood. Martedì sera, sempre dalle ore 21, puntata speciale dedicata a Mara Redeghieri e al suo disco "Recidiva", con una intervista esclusiva registrata nei nostri studi. Appuntamento in diretta Lunedì 18 Marzo alle 20,40 alle 22,30 (e in replica Sabato 23 dalle 15,40 alle 17,30) con Lupe Velez e Gringo Goes to Hollywood, e Martedì 19 dalle 21 alle 22,30, con replica Domenica dalle 18 alle 19,30, con Mara Redeghieri. Il tutto, ovviamente, sulle frequenze e lo streaming di Contatto Radio Popolare Network.



I Lupe Vélez nascono a Livorno nel 2014 da Stefano Ilari (voce, testi e musiche), fondatore del progetto, Alex Gefferson alla chitarra, Gianni Niccolai al basso e Gianfra alla batteria. Nelle prime sessioni di registrazione e pre-produzione hanno collaborato con altri musicisti provenienti da generi diversi: il chitarrista Dome la Muerte (CCM, Not Moving, Dome la Muerte and the Diggers, Dome la Muerte E.X.P.), il tastierista Fabio Marchiori (Linton Kwesi Johnson, Bobo Rondelli), e musicisti di estrazione classica quali Matteo Fusaro (pianoforte) e Anita Salvini (violoncello). Successivamente entra in pianta stabile Luca Valdambrini alle tastiere e di lì a poco viene pubblicato un EP, “Mystic man” (Inconsapevole Records, 2015), con 4 pezzi incisi al Banana Studio di Livorno e prodotto da Valerio Fantozzi (Snaporaz e Bobo Rondelli). L’EP iniziava a delineare il sound che poi caratterizzerà la band successivamente all’ingresso di Donatella Doda Mariotti al basso e Iride Volpi alla chitarra. Il repertorio si compone in definitiva di brani con sonorità garage-rock alternati da altri armonicamente più influenzati dal panorama rock anglosassone con qualche riferimento alla scena australiana, il tutto a formare un mix di sonorità esplosive, di chiara radice rock ‘n roll. Hanno avuto diverse esperienze di live tra le quali da notare alcune aperture tra cui quella ai Nabat nel 2015 al “Newroz” di Pisa e agli Sham 69 al “The Cage” di Livorno nel 2016. Il coronamento di questo percorso avviene con l’incisione del primo LP presso l’Orfanotrofio Studio di Lorenzana (Pisa) a cura di Niccolò Mazzantini (Appaloosa) nel Settembre 2017 e stampato per Area Pirata.


I Gringo Goes to Hollywood (GGTH) sono in due: Andrea "Gringo" Guidobono - voce, chitarra e Davide Chioggia - batteria, pad. Cominciano a sperimentare la formazione duo nel 2012 ispirati da gruppi come BSBE ma anche Smashing Pumpkins, Black Keys, Verdena, Il Teatro degli Orrori. Nel 2015 iniziano a lavorare al loro primo Ep "Negli Occhi degli Altri" che esce nel 2017 e viene apprezzato molto anche dalla critica (Blow Up, Rocklab, Distorsioni, Nonsense Mag). Nel frattempo nel 2016 hanno l'occasione di aprire i concerti di Andrea Appino e, più tardi, Giorgio Canali. Nel Settembre del 2018 pubblicano il singolo con annesso video di "Negli Occhi degli Altri", in collaborazione con OrangeHome Records. Il singolo è recepito in modo molto entusiasta (TGR su Rai3, Mescalina, Nonsense Mag) e fa guadagnare qualche data al duo, oltre che distaccarsi dal precedente materiale da un punto di vista sonoro. A inizio 2019 entrano in studio per registrare nuovo materiale.


Esordisce solista Mara, con un album potente, dopo aver interrotto una carriera di gruppo e aver ripercorso la propria verticalità esistenziale a partire dai canti tradizionali di lavoro e amore dell’Appennino fino a quelli anarchici e di lotta. I testi sono schiaffi emotivi, parti senza mediazione scritti sulla provocazione ripetuta del reale, che anche dopo la raffinazione mantengono il graffio e la sberla, sono essenziali al punto da perdere articolazioni e tempi (“Augh”), con lo sguardo femminile e recidivo comune alla musa Merini. Allo stesso modo la musica evolve il suono degli Ustmamò di mezzo (sua era allora la voce), verso brani complessi, sostenuti e ben suonati che evitano le strade più battute e le soluzioni facili in funzione di una resa vocale figurativa, teatrale, drammatica. Non disdegna la vera e propria recitazione in brani come “Nella casa” che, come seconda pelle, conserva ferite e tracce dei contenuti passati. Esce prepotente, da questo ottimo album d’esordio, una donna coinvolta dalle contraddizioni e dai problemi di una contemporaneità che aliena (“Io essere umana”), contrariata dall’accumulo insensato (“Cupa mente”), profondamente critica verso un mondo rumoroso e insensibile al richiamo armonico della terra (“Madre dea”), schierata con gli ultimi che migrano (“Uomo nero”) e fortemente contrariata dall’elezione di un negletto, a capo di una potenza nucleare, cui non disdegna l’offesa cumulativa (“Strump”). Tratto da https://www.shiverwebzine.com/2017/07/10/mara-redeghieri-recidiva-2017-lullabit/



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