Fa sempre un certo effetto avere a che fare con la "casta" anche per cose in cui, citando più o meno alla lettera Orwell, "tutti gli animali dovrebbero essere uguali". Dopo innumerevoli libri, approfondimenti, reportage, programmi radio e inchieste online, furbetti del cartellino e principini dell'assenteismo, si scoprono ora gli altarini anche sui "ganzetti del concertino". Viene fuori che a Milano, città dove tendenzialmente si lavora più che nel resto d'Italia, procure incluse, per ogni evento allo stadio di San Siro, sia esso una partita di calcio o un concerto di Violetta, il comune ha diritto a 320 biglietti omaggio a evento da "cedere" con modalità a dir poco opache.
Inutile dire che quando paga Pantalone tutti sono esperti di calcio e appassionati di rock. Il concerto del Boss costa un centone a cranio? E' indubbiamente tanto, ma anche se nella vita al massimo faccio air guitar su un pezzo di Francesco Renga, perché dovrei rinunciare a una serata tra amici se offerta dai contribuenti? Sì, perché inevitabilmente quella che a tutti gli effetti è una tangente sugli spettacoli (320 biglietti "offerti" a evento per circa un centinaio di eventi a stagione con un costo medio a tagliando di 50 euro fanno circa un milione e seicentomila euro di mancato incasso che il promoter deve "spalmare" sui pagatori in fase di pianificazione). Ovviamente questa pratica è diffusa non solo nel ricco nord ma anche nella sgangherata, e innominabile, capitale dello stivale (e non osiamo scendere, anche se col pensiero, oltre) e pure nella "bassa" provincia. A Carrara il concerto di Vecchioni di qualche anno fa ha fatto scuola. Gli eventi a pagamento dell'estate carrarina si caratterizzano per un numero di ingressi omaggio spesso superiori ai paganti, con sommo sbigottimento dei fessi che aprono il portafoglio alla cassa non solo per dare aria alle banconote. Ovviamente assessori, politici, leccaculi e leccapasserine della camera di commercio o dell'ufficio anagrafe fanno la coda per prendere gli ambiti tagliandi e sventolare in faccia al proprio "pollaio" di riferimento la loro potenza sottoforma di possibilità di assistere a un evento in maniera gratuita. Oggi la parolina magica "privilegio" è stata pronunciata dall'assessore milanese Carmela Rozza da Cruciani alla Zanzara. Piccole ammissioni di colpa per arrivare alle ferie di metà agosto e "ripulire" la memoria del popolo bue a settembre: giusto in tempo per la ripresa del campionato. Nel paese della "memoria a tempo", il pranzo è sempre servito... specie quando è offerto.
pienamente d'accordo Maurizio. e non solo per i grandi eventi, ho visto posti, con entrata ad offerta per contributo artistico, dove membri di band semifamose locali (anche ospiti tuoi) facevano cercavano e ottenevano l'entrata gratuita. poi però se non ci sono posti dove suonare live piangono....
RispondiEliminaPurtroppo Mario il problema delle band che "non fanno circuito" tra loro è una tendenza che andrebbe modificata al più presto. Viviamo nel mondo delle invidie e delle gelosie e, specie in Italia, dei "professori", quasi sempre presunti tali, che hanno tanto da insegnare e poco da imparare. Mi colpisce sempre vedere ai concerti la band di apertura che poi sparisce quando sul palco sale il protagonista della serata. Che siano tutti "imparati"?
RispondiElimina