domenica 27 novembre 2016

FRANTI MM, UNA BAND "NON CLASSIFICATA" LIVE AL PEPPER DI MASSA IL 3 DICEMBRE // TESTO DI SAMUEL FAVA



Tre studenti a Torino mettono su un complesso. Lo chiamano Franti, bastardi loro, bastardo lui, suonano mettendo dentro tutto quello che incrociano: musiche, poesie, film, cartoni animati, cortei, gioia, rabbia, camionette della polizia, sassi volanti, lacrimogeni, gonne a fiori, capelli lunghi, Pavese, Dostoevskij e Che Guevara” (Stella Nera).


Il 3 dicembre al Bar PEPPER ci sarà un live che voglio segnalarvi, per la vecchia guardia del punk hardcore italiano il nome sarà familiare, per i giovani magari non tanto, ma i FRANTI MM  sono i figli (legittimi o no non importa) dei FRANTI, la storica band torinese dei primi anni '80, quando a Torino muovevano i primi passi Negazione e Kina, tanto per capirci. I FRANTI pur essendo un gruppo dallo spirito fortemente punk non sono mai stati facilmente etichettabili, a livello sonoro hanno sempre avuto influenze molto diverse che spaziano dal jazz allo sperimentale. Ma per rispetto preferisco citare chi dei FRANTI ne sa qualcosa più di me. Vi riporto le parole di Luca Bonaguidi e il link per leggere l'articolo completo:

"FRANTI MM è il nome del collettivo artistico a 360 gradi, ad assetto variabile e formato nel 2016, nel solco dell’indipendenza politica e artistica di Franti (1982-1987) attraverso il contributo di compagne/i di viaggio creativamente liberi e uniti.

Un nuovo fuoco. Suono, Colore, Movimento, Lotta, Vita.
Franti MM - accendere un fuoco e poi sparire nasce anche sull'onda lunga del libro FRANTI. Perché era lì - antistorie da una band non classificata a cura di Cani Bastardi


Ci sono delle band che esistono in relazione alla città e al tempo in cui operano. E viceversa, ci sono città – e tempi di una città – che hanno una band per eponimo. La storia dei Franti inizia e finisce a Torino, prima come “cattivo” dentro il libro Cuore – proprio lui, quello che ride quando il re muore poi “battito del cuore” del movimento degli anni Ottanta, coniando un inclassificabile hardcore-folk d’assalto nella città della Fiat (e di Lotta Continua).


Siamo negli anni Ottanta, e a quel tempo Torino era tra i crocevia di quel movimento politico, sociale e creativo che già aveva attraversato in lungo e largo l’Italia nel decennio precedente. C’erano già stati gli anni della violenza di strada, delle tragedie (come l’attentato all’Angelo Azzurro), delle rivolte carcerarie: episodi che trasformarono la città in uno dei teatri principali del movimentismo italiano. Ma erano anche anni in cui il vento girava rapidamente: nel 1977 una manifestazione anti-terrorismo indetta in seguito all’omicidio di Carlo Casalegno (vicedirettore de La Stampa) vide una Piazza San Carlo semivuota; nel 1980 invece, ecco che per le stesse strade sfila la Marcia dei Quarantamila, coi quadri Fiat che manifestano a sostegno della proprietà, inaugurando di fatto gli Ottanta italiani. E infatti di lì a breve sarebbe arrivato il momento del disimpegno, della Milano da bere, dell’edonismo craxiano. C’era però un’eccezione in scena: è vero, negli anni Ottanta il movimento del ’77 era ormai evaporato tra carceri speciali, eroina e riflusso. Ma fu dalle sue ceneri che nacque la scena punk italiana."... per leggere tutto l'articolo clicca QUI

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