lunedì 18 aprile 2016

FUNKIN' DONUTS // ECCO L'INTERVISTA IN OCCASIONE DELL'USCITA DI "IN CASE OF EMERGENCY" (IN FREE DOWNLOAD SU BANDCAMP)


Ecco l'intervista ai romani Funkin' Donuts, "ovvero il perfetto connubio tra glassa e Funk, tra zuccheri monosaccaridi e Rock, tra obesità e sordità", in occasione dell'uscita del nuovissimo "In Case of Emergency" che potete trovare in free download su Bandcamp.



Salve ragazzi, raccontateci di voi e di come è nato il progetto Funkin' Donuts.

Ciao a voi! Dunque dobbiamo tornare indietro fino a inizio 2012, quando Simone, l'attuale chitarrista dei Funkin' Donuts, chiese a Tommy, l'odierno bassista del gruppo, di creare una band di matrice funk. Il primo un finto bluesman innamorato di John Frusciante, Tommaso un adepto di Flea, praticamente, le basi di partenza e i punti in comune furono da subito evidenti. I due si conobbero nello studio di registrazione di Simone, scelto da Tommy per registrare un album di un suo vecchio gruppo. L’idea dei Funkin' Donuts, come gruppo, si concretizzò fin da subito tramite la composizione di pezzi originali prendendo spunto dai grandi del passato, come James Brown, ma anche del presente, come Stevie Wonder, Red Hot Chili Peppers, Calibro 35 ecc.

Parliamo di "In Case of Emergency", il vostro primo album. L'impressione è che tutto suoni molto immediato, senza troppi fronzoli e ritocchi.

L'album “In Case Of Emergency” è stato registrato completamente nello studio di registrazione di Simone. Non un vero e proprio studio professionale, bensì una sala ricavata da un comune box per auto. Per quanto riguarda i suoni, volevamo che l'album rievocasse un po' la concezione dei vecchi dischi funk degli anni '70 dove è l'insieme degli strumenti a farti esclamare: "WOW!", non di per sé il singolo suono di questo o quell'altro strumento. Quindi, siamo d'accordo con voi nel dire che è un album "immediato", forse perché, inconsapevolmente, abbiamo cercato di identificarci con l'odierno ascoltatore di musica, il quale cerca di stare al ritmo di una società così frenetica ed incalzante che difficilmente ti dà la possibilità di "assaporare" fino in fondo ciò che ascolti.

Come siete entrati in contatto con l'etichetta 2f di Londra?

Fabio Colucci, fondatore dell'etichetta 2f di Londra, dopo aver esaminato diversi video dei nostri live sposò la causa Funkin' Donuts e insieme abbiamo collaborato all'uscita di “In Case Of Emergency”.




Il vostro è un funk "contaminato". Come riuscite a far convivere diverse anime musicali nella vostra musica?

Pensiamo che gli ingredienti fondamentali siano due: una buona dose di autocritica e un’ancora maggior dose di fortuna. L’autocritica ci aiuta a non arroccarci sulle creazioni dei nostri singoli strumenti, abbiamo la consapevolezza che l’obiettivo finale di ogni linea che scriviamo è la valorizzazione del pezzo in generale e questo ci permette di avere grande libertà espressiva e, allo stesso tempo e laddove necessario, di limitarci. La fortuna è data dal fatto che ci siamo ritrovati in cinque con mentalità analoghe e quindi il processo descritto sopra non è solo un’utopia ma la realtà quotidiana con cui creiamo il nostro funk.

Come mai la scelta di inserire una cover del grande Stevie Wonder nell'album?

In realtà scegliemmo la canzone Superstition del grande Stevie Wonder per riproporla live in occasione di un contest a cui partecipammo durante le registrazioni dell'album. Il risultato live ci convinse definitivamente ad inserire questa cover nell'album.


Esiste una scena funk italiana?

Pensiamo proprio di sì, fortunatamente. Almeno a Roma di sicuro. Ci sono validissimi gruppi funk che si esibiscono regolarmente nei vari locali della scena live capitolina. Per citarne alcuni, con piacere, i Funkallisto, WWfunk, Madafunk, What a Funk ecc., ciò che ci dispiace è che non ci sia un collettivo che favorisca la coesione tra questi gruppi, come invece accade per i numerosi collettivi reggae.

Nel vostro precedente EP c'erano dei brani cantati in italiano. Come mai la decisione di virare verso l'inglese?

La scelta è stata molto sofferta. Abbiamo amato tanto i nostri testi in italiano. Erano belli ed era possibile identificarcisi. Dopo l’EP abbiamo fatto un’analisi profonda dei nostri obiettivi stilistici e, spinti dalla ricerca di un’autenticità musicale che fosse il più presente possibile, ci siamo resi conto che la musicalità dell’inglese sulle nostre canzoni era un dettaglio a cui non potevamo rinunciare. Abbiamo quindi riarrangiato alcune vecchie canzoni cambiando completamente melodia e testo e abbiamo cominciato a comporre solo in inglese.


Come va l'attività live? Avete mai suonato all'estero?

Veniamo da un “tour” di supporto all’EP molto soddisfacente. Ho lasciato le virgolette perché abbiamo suonato solo a Roma e nella provincia romana, ma in ogni caso nell’anno successivo alla pubblicazione dell’EP abbiamo fatto quasi 40 date. Per “In Case Of Emergency” abbiamo adottato una strategia diversa, cercando di privilegiare serate più di impatto e con ricettività maggiore. Il risultato è quindi quello di un numero minore di date (almeno per ora), ma sicuramente tanta soddisfazione in più. Per quanto riguarda la seconda domanda: purtroppo no, non abbiamo mai suonato all’estero.

La vostra musica è in free download su Bandcamp. Cosa ne pensate della musica "liquida"?

Pensiamo che sia una bellissima offerta fatta al pubblico e a tutti gli ascoltatori di musica in generale. Da recenti studi di mercato risulta che lo streaming e in anche il download gratuito degli album abbia favorito la ripresa degli acquisti di CD e vinili nei negozi e questa cosa ci fa molto piacere. L'offerta di musica e dei diversi generi legati ad essa si amplifica notevolmente e dà a tutti, praticamente in egual misura, la possibilità di far sentire ciò che si crea privatamente nella propria stanza, box o sala prove che sia. Il ventaglio di gruppi, generi e album disponibili allo stesso tempo potrebbe però creare una dipendenza da "ascolto veloce" e superficiale, per ritornare alla seconda risposta di questa intervista.


Grazie per la disponibilità ragazzi e diamo i contatti per interagire con voi e acquistare "In Case of Emergency".

Come detto sopra sia il nostro album sia il precedente EP sono in download gratuito su Bandcamp. Giusto di recente abbiamo presentato il nostro primo videoclip che è invece disponibile sul nostro canale YouTube. Entrambe le piattaforme sono comunque raggiungibili dalla nostra pagina Facebook.

Non potevamo non chiudere senza chiedervi quali tipi di donuts preferite.

Avete lasciato la domanda più difficile alla fine. Diciamo che ci sono diverse scuole di pensiero, ma facendo una media delle varie opinioni che riceviamo ad ogni nostra serata, dove regaliamo puntualmente le donuts a chi viene a sentirci, probabilmente possiamo dire che quelle alla crema sono le migliori!

Intervista di Maurizio



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