Questa settimana a Riserva Indie torna Paolo Monti con il suo progetto The Star Pillow per presentare i brani del nuovissimo "Above" registrato al Btomic di La Spezia e edito dalla label californiana Time Released Suond. Opening act della serata, da Pistoia, i Marlon Brando con le sperimentazioni sonore del loro album omonimo prodotto da Diodrone e Toten Schwan che potete scaricare in free download cliccando qui. Appuntamento in diretta Lunedì 7 Marzo dalle 21 alle 22,30 e in replica Sabato 12 dalle 16 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network (89,80 fm) e in streaming su
Non si può nascondere un certo soddisfatto orgoglio nel vedere che un altro artista italiano – dopo i vari Alessio Ballerini, Giulio Aldinucci e Francesco Giannico – ha richiamato l’attenzione dell’etichetta californiana Time Released Sound, specializzata in preziose edizioni limitate di sperimentazione neoclassico-ambientale. La sensazione è tanto più valida nel caso del chitarrista toscano Paolo Monti, ormai da tempo artefice – in solitaria o con la collaborazione di Federico Gerini – del progetto The Star Pillow, che nella sua ormai quasi decennale esperienza ha intersecato la sua ambience chitarristica con linguaggi acustici e persino timbriche jazzy.
Le cinque tracce di “Above” proiettano dunque nella galassia ambient-drone internazionale un’idea musicale sapientemente sviluppata in maniera poco più che casalinga, con una cura sempre rivolta a suggestioni di un evanescente paesaggismo emozionale. La dimensione intima e personale delle creazioni di Monti ricorre appieno nella stessa genesi del lavoro, registrate in presa diretta e totalmente solitaria in un locale di La Spezia, dunque secondo modalità adatte a catturare timbriche e sensazioni fuggevoli, così come le minute vibrazioni sonore esclusivamente prodotte dalla sua nuova chitarra.
Tutti i brani seguono movimenti lenti e graduali, a partire dalle prolungate modulazioni dell’iniziale “The Long Now”, che dispensano loop sinuosi in un impercettibile crescendo di calde timbriche ambientali; è il preludio all’orchestralità romantica della successiva “Celeste”, i cui dodici minuti, al pari dei tredici dell’ascensionale “Siderale”, dischiudono orizzonti emozionali sconfinati, sospesi in uno spazio decompresso e sempre più indefinito. Il processo di progressiva dematerializzazione delle frequenze prodotte dalla chitarra di Monti, non è tuttavia alieno da tremule vibrazioni particellari (“Sleeping Dust”), che ne scandiscono dinamiche che solo in ultima istanza svaporano in persistente rarefatte (“Here”), in una dissolvenza in un certo senso corrispondente al ritorno a una realtà materiale, dopo il viaggio a mezz’aria di oltre tre quarti d’ora di “Above”... https://musicwontsaveyou.com/2016/02/14/the-star-pillow-above/
Dopo l'esperienza con il post-rock dei Lola's Dead, quartetto pistoiese di cui abbiamo già avuto modo di parlare qui, Tommaso Cantini e Lorenzo Cappelli (rispettivamente batteria e chitarra) si approcciano a un tipo di sound più cupo e riflessivo, a tratti desertico, costellato sia da sferzate voluminose che da espisodi nostalgici e introspettivi. Con un'attitudine aggressiva, ma sempre composta, il duo pistoiese, Marlon Brando, riesce a creare atmosfere di mistero e reminiscenza, rese in maniera molto suggestiva non solo dall'azzeccata immagine di copertina (già di per sé evocativa del sound proposto), ma anche e soprattutto dal dialogo instaurato tra gli strumenti: la batteria segue discreta, senza mai essere fuori luogo, mentre la chitarra traccia un sentiero elettrico tra attimi di quiete e altri più esplosivi. Forti di una dilatazione che è sicuramente presente, ma che viene scarnita eliminando parti non indispensabili al progetto - come il cantato -, si sottrae per arrivare a un sound essenziale, compatto e incisivo, che possa accompagnare l'ascoltatore senza affanno anche durante i pezzi dal minutaggio maggiormente elevato. Cinque tracce carismatiche e avvolgenti che non ha senso prendere singolarmente, in quanto ciascuna contribuisce in proprio alla creazione di una particolare atmosfera musicale: la materia sonora-cinematografica di questo disco, facendo riferimento alla carriera dell'omonimo attore, ricorda i tratti più spirituali del generale Kurz di "Apocalypse Now", la sua dimensione sciamanica e ipnotica, segnata da lampi di ferocia e improvvisa follia. Una colonna sonora plumbea e intensa, che molto bene si inserisce in quel sottobosco musicale più ricercato e sperimentale che da qualche tempo sta interessando molti appassionati, grazie al lavoro di etichette più specializzate che da anni promuovono, con dischi e concerti, questo tipo di sonorità, come Dio Drone a livello locale (non a caso il disco in questione è una delle ultime uscite della label, in collaborazione con Toten Schwan), oppure Boring Machines, No=Fi Recordings, Hysm? e Brigadisco tra le tante fuori dai confini toscani.
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