Dopo una lunga lunga attesa, ben 8 anni, è uscito qualche giorno fa VITA LIBERTA', il nuovo album dei BULL BRIGADE, probabilmente il gruppo street punk più in forma della scena dello Stivale. In attesa di vederli nuovamente dal vivo, probabilmente a Cremona il prossimo 2 aprile, sono riuscito a intervistare Eugy tramite videochiamata, per me un esperimento inedito che credo sia andato bene (di solito le interviste le faccio di persona o via email ma abbiamo la tecnologia... usiamola!).
E' stata lunga e interessante chiacchierata, di seguito riassunta per voi!
2008/2016:
otto anni di pausa tra i due dischi, come mai vi siete presi questo
tempo? Nel frattempo cosa è cambiato nei BB?
Abbiamo
fatto davvero un sacco di concerti in Italia e in Europa per
presentare Strade Smarrite e nel frattempo stavamo già pensando alla
composizione dei nuovi brani per il secondo disco, poi verso la fine
di questo tour promozionale la band ha iniziato a perdere pezzi...
Premetto:
dopo lo scioglimento de “La banda del rione” c'era stato da parte
mia il proposito di fare un gruppo in grado di fare “il giro della
giostra” e quando con i BB in effetti c'è stato questo
giro... qualcuno non si è sentito di andare avanti ulteriormente.
Ma
come mai Eugy? Per problemi personali o il progetto era troppo
impegnativo?
Un
gruppo come questo ti impegna tantissimo tempo; tempo che gioco forza
va strappato agli affetti, alla famiglia, e quindi qualcuno si
sentiva già soddisfatto dei risultati; si cresce e si fanno delle
scelte diverse...
Il
primo ad andarsene è stato il bassista che è stato rimpiazzato
egregiamente da Federico, il nostro bassista attuale, con il quale ci
conoscevamo da anni, siamo cresciuti insieme nella scena.
Con il
chitarrista siamo andati un po' in crisi, abbiamo fatti dei cambi,
delle prove, è stato un periodo di alti e bassi, e tra l'altro in quel
tempo anche la nostra città e la nostra scena hanno affrontato
cambiamenti importanti, quindi un gruppo come il nostro, molto
coinvolto nella scena, si è fatto trasportare anche da questi
cambiamenti che abbiamo vissuto in prima persona. Questo non
significa che abbiamo tralasciato la stesura di "Vita Libertà", disco
che è stato scritto in questi otto anni, senza mai smettere di
lavorarci, anche se c'è stato un calo di ispirazione da parte mia,
sai, dopo aver scritto già diversi dischi tra Banda del Rione, Young
Gang e Bull Brigade, con in più il peso di "Strade Smarrite" che non era
indifferente da gestire...
Ci
siamo detti, meglio aspettare un anno in più ma preparare un
qualcosa che se capita in mano ad un ragazzino possa lasciare un
segno.
Ho
sentito molti commenti positivi sul vostro nuovo disco ma anche
qualche critica tipo “troppo simile a 'Strade Smarrite'”.
Sì, è
vero che il disco ricorda molto il sound e le atmosfere di “Strade
Smarrite”, d'altra
parte il nostro marchio caratteristico è quello e non volevamo
tradire le aspettative di chi si è innamorato di quel sound, anche
perché siamo stati noi i primi a suonare street punk in quel modo in
Italia.
Vero,
e comunque va detto che se Vita Libertà non si discosta molto da
Strade Smarrite c'è anche un brano come PSM con parti rap, una
sorpresa e una novità coraggiosa non da poco per un gruppo street
punk!
Chi
è Aban, il ragazzo che canta con te nella canzone?
Aban è
un ragazzo leccese che abbiamo conosciuto circa due anni fa ad un
festival antirazzista di Lecce dove ci eravamo esibiti dopo di lui,
c'è stata subito stima reciproca, lui conosceva e ascoltava la
nostra musica e anch'io ho sempre ascoltato parecchio rap, perché
soprattutto il rap italiano mi aiuta molto a staccare a livello
compositivo, e a trovare nuove soluzioni.
Siccome
negli ultimi anni ne abbiamo viste di tutti colori con la repressione
al movimento NO TAV e molti nostri amici hanno dovuto pagare per
diversi motivi delle pene carcerarie, tra questi in particolare un
ragazzo leccese (a cui sono tutt'ora molto legato) che frequentava
spesso Torino, volevo affrontare un testo sul tema carcerario ma non
trovavo la chiave giusta per scrivere un brano di quel tipo, poi alla
fine ho pensato che cantarla in quel modo poteva essere la soluzione
giusta, ne ho parlato con lui, Aban ne è stato subito entusiasta e
quindi abbiamo registrato due-tre basi in studio e gliele abbiamo
inviate, il testo lo abbiamo scritto insieme in videochiamata skype
e così è nato PSM.
Ho
visto che avete già in programma diverse date in Italia e molte
all'estero. Ci
sono molte differenze tra pubblico e locali italiani ed europei?
In
questi anni ci siamo fatti un sacco di amici andando a suonare
ovunque e quindi abbiamo tante persone che ci stimano e che non
vedevano l'ora che questo disco venisse fuori. Abbiamo quindi deciso
di suonare prima di tutto nelle capitali europee ma ti dico che
abbiamo dovuto rinunciare anche a un sacco di proposte a causa dei
nostri impegni lavorativi e familiari.
Se
parliamo a livello di scena non c'è paragone con il riscontro che
abbiamo in questo momento in Italia, cantando in italiano...
All'estero
siamo un gruppo molto apprezzato, i ragazzi vengono numerosi ai
concerti, stanno sotto palco e cantano qualche pezzo di ritornello in
inglese come in “A way of life” ma senza la foga sottopalco che
vediamo in Italia!
Per
quanto riguarda i posti ti posso dire che in effetti alcune realtà
sono avanti anni luce: abbiamo suonato in Spagna davanti a
1000-1200 persone, numeri che da noi ci sono solo in occasione di
grossi nomi tipo Cock Sparrer.
In
Germania l'organizzazione è eccellente e anche lì ci sono numeri che
fanno impallidire, mentre in Francia ed Est Europa più o meno siamo
sui livelli italiani.
In
Italia com'è la situazione attuale a livello musicale? In "Perduto Amore" parli delle “rovine della scena”: ti riferisci
alla scena italiana o locale? (In effetti in Italia attualmente non
vedo tante band in giro) Quali
sono per te i nuovi gruppi che stanno emergendo?
In
Italia ci sono due gruppi che stanno venendo su bene come Gli Ultimi, davvero molto bravi, e anche dei Dalton tutti ne parlano un gran bene
e poi c'è un nuovo gruppo, i Diari di Bordo (tra l'altro
il loro cantante ha cantato con me in “Ultimo pentito”), che sono
bravi e promettono bene.
Per
quanto riguarda le “rovine”, ci sono due verità:
quando
sei un ragazzino di 17 anni che si affaccia sulla scena e magari vede le cose in maniera tutta nuova, come poteva essere la nostra impressione
all'epoca da ragazzini, magari dopo 10 anni rivedi le stesse cose e
ti appaiono diverse e un po' opache...
Poi
come dicevi tu rispetto a qualche anno fa le cose sono cambiate, il
“fermento” non esiste più, le fanzine non esistono più, molti
gruppi si sono sciolti, le compilation non esistono più, i raduni
non esistono più...
Insomma,
ci sono un po' di gruppi che cercano di tenere viva la cosa ma un po'
di “rovine” ci sono. Sai ora la musica digitale e i social
networks ti permettono di “essere” senza muoverti da casa, puoi
crearti il tuo personaggio e farti conoscere senza mai farti vedere
di persona!
Io a
16 anni dovevo prendere il motorino, andare al paese vicino dal
bassista dei Belli Cosi che aveva la distribuzione, spendevo i miei
risparmi e mi compravo una demo, un mio amico ne comprava un'altra e
poi ce le registravamo. Oggi un ragazzino con un click si scarica
tutta la discografia dei Cockney Rejects... Io all'epoca se
sbagliavo cassetta dovevo aspettare una settimana prima di avere i
soldi e ascoltare qualcosa di nuovo, e quindi te lo ascoltavi perché
quello avevi in mano.
Ora il
fatto di acquisire tutte queste conoscenze musicali così rapidamente
e senza fatica può anche portarti a stancarti facilmente.
Rispetto
ai grandi gruppi del passato della musica Oi!-street punk italiana vi
sentite legati in qualche maniera? Te lo chiedo perché in “Troppo
distanti” ho notato alcune citazioni di Klasse Kriminale e Banda
Bassotti...
Bravo,
sei molto attento! In “Troppo distanti” si parla di un ragazzo
morto di overdose, ma non volevo dirlo così apertamente e quindi ho
citato “Un altro ribelle è morto” scritta da Marco Balestrino,
canzone dedicata a Davide, ragazzo scomparso purtroppo per la stessa
causa. Le citazioni sono “eri uno skinhead e lo avevi tatuato in
te”, poi c'è una citazione dei Senza Sicura tratta da “Per
una volta ancora assieme” e “...quando il vento fischia io ti
cercherò...” tratta da “Andrò dove mi porteranno i miei
scarponi” della Banda Bassotti.
Ma
quali gruppi street punk seguivi quando eri ragazzino?
Più
che altro da ragazzini seguivamo i gruppi della scena hardcore
torinese come Frammenti, Belli Cosi, Plastination, Arturo... Più
tardi ci siamo avvicinati alla musica Oi!, partendo dai gruppi
italiani.
Come
fate a gestire gli impegni musicali e quelli lavorativi? Immagino che
non viviate di sola musica.
Facciamo
molti sacrifici, e dobbiamo mangiare anche noi! Magari adesso col
disco e i concerti vediamo girare qualche 50 euro di più, ma niente
di che, noi siamo tutti lavoratori con famiglia.
So
che sei papà di un bambino.
Eh sì,
e fra poco è in arrivo il secondo!
Ah,
congratulazioni! Quindi ti toccherà fare ancor più concerti per
mantenere le spese! Ma
gli impegni musicali ti creano problemi con la tua famiglia?
Per
fortuna convivo con una ragazza che viene dalla nostra scena, ci
siamo conosciuti ai concerti e ha sempre frequentato i giri nostri
quindi... forse è la mia prima “follower”!
A
Torino un altro gruppo storico ha la vostra stessa grande passione
per la propria città e squadra del cuore, parlo degli Statuto, avete
mai pensato di fare qualcosa insieme?
Noi ci
conosciamo bene con loro, abbiamo suonato insieme per delle raccolte
fondi a favori di tifosi arrestati. Non è che ci vediamo ogni
sabato ma capita di trovarsi qualche volta allo stadio oppure a
qualche concerto ska importante, e in quelle occasioni ci beviamo una
birra e facciamo quattro chiacchiere e ti dirò che stavamo anche
valutando l'idea di fare qualcosa insieme, ma sono idee che al
momento non sono ancora andate in porto.
Ad
oggi, considerando sia “Strade smarrite” che “Vita Libertà”, qual è la canzone che più vi rappresenta? Una canzone da usare come
biglietto da visita!
"Costruito
a Torino"
Giustamente
direi! Gran pezzo... E anche nel nuovo album mi sembra che il filo
conduttore sia la vostra città più che mai, dai testi, alle foto,
ai colori... Insomma, è granata 100%!
Hai
colto bene! Volevamo che il tema fosse “Bull Brigade”!
Ok
Eugy, io ti ringrazio per la tua disponibilità, mi sembra di averti
chiesto tutto o quasi e non vorrei rubarti altro tempo!
E io
ringrazio te, il programma e l'attività che portate avanti, mi fa
piacere che abbiate pensato a noi; invitiamo i vostri ascoltatori a
venirci a vedere ai concerti e passare una serata divertente con noi!
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