“Stefano è considerato uno dei più rilevanti musicisti della scena 
indipendente italiana con una storia artistica  affollata di eventi ed 
esperienze sia come solista sia in gruppo. 
Nasce nel 1959 a Los Angeles   (USA); nel 1966 si trasferisce in Italia,
 a Torino; si avvicina alla  musica   nel 1973, imparando da autodidatta
 a suonare  il sax, la chitarra e a cantare. Dopo alcune esperienze 
iniziali nel 1981 è tra i 
fondatori, unitamente alla cantante Lalli, a Massimo D’Ambrosio, Vanni 
Picciuolo e Marco Ciari della band “Franti”, “forse il più importante 
gruppo underground degli anni ottanta in Italia” (Enzo Gentile e Alberto Tonti, Dizionario del Pop-Rock, Baldini & Castoldi, 1999). 
Stefano Giaccone, da diverso tempo trasferitosi in Galles, torna qualche giorno in Italia per due ottime ragioni: raccontare la storia dei FRANTI, (leggendario gruppo della scena torinese dei primi anni '80 che miscelava il punkhardcore con sonorità jazz) che presto sarà scritta in un volume a loro dedicato e presentare NATI PER QUESTO ( clicca QUI per approfondire) raccolta di brevi racconti di cui è autore. Il mini tour farà tappa a Cuneo, Acqui Terme (AL) e Castelfranco di Sotto (Pisa).
“Nati per questo” sono racconti.
Brevi, come breve è la nostra vita. La vita che ti segna in un lampo,
con un ricordo o un rimpianto mai sopito.
La vita quotidiana, quella del giorno per giorno, è invece molto lunga,
è “fuori misura” in un certo senso, è infinita.
Come l’erba, la vita quotidiana non si può vederla crescere.
Questa citazione dal “Dottor Zivago” di Pasternak è già contenuta nel romanzo
“La Vena D’oro” (Ed. La Gang Del Pensiero) di Stefano Giaccone, pubblicato nel 2009.
Il personaggio di quel romanzo, Duccio Boschero,
è ancora al centro di questi racconti:
fiero abbandonato solitario folle rabbioso
ingenuo allucinato, l’uno nessuno e centomila
che vaga nel passato a forma di cuore rosso
di Torino, la sua città.
Brevi, come breve è la nostra vita. La vita che ti segna in un lampo,
con un ricordo o un rimpianto mai sopito.
La vita quotidiana, quella del giorno per giorno, è invece molto lunga,
è “fuori misura” in un certo senso, è infinita.
Come l’erba, la vita quotidiana non si può vederla crescere.
Questa citazione dal “Dottor Zivago” di Pasternak è già contenuta nel romanzo
“La Vena D’oro” (Ed. La Gang Del Pensiero) di Stefano Giaccone, pubblicato nel 2009.
Il personaggio di quel romanzo, Duccio Boschero,
è ancora al centro di questi racconti:
fiero abbandonato solitario folle rabbioso
ingenuo allucinato, l’uno nessuno e centomila
che vaga nel passato a forma di cuore rosso
di Torino, la sua città.
Stefano ospite di Riserva Indie - luglio 2013
Stefano con Katie Cruel live @ Mandragora - novembre 2011


 
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