venerdì 30 agosto 2013

Baustelle live a S.Stefano Magra il 24 Agosto 2013 // Recensione di Flavia

 
Nel suggestivo scenario dell’ex complesso industriale del “Progetto Nuovo Opificio Vaccari per le arti” sabato 24 Agosto si sono esibiti i Basutelle, accompagnati dall’orchestra.
I suoni spettrali di “Fantasma” ultimo cd della band - uscito nel gennaio 2013 -  dal vivo con l’accompagnamento dell’orchestra sono stati qualcosa di eccezionale.
La prima canzone è stata “Fantasma” in cui quei “la la la” riecheggiano come un mantra ad libitum.
A seguire “Nessuno” la dolce e carnale canzone d’amore seconda traccia sia nel live sia nel disco. Con una gran bella intro dell’orchestra parte poi “Diorama” con la dolcezza del testo che mi rapisce come ogni volta  che l’ascolta.
Seguono le altre tracce di “Fantasma”: “Il Finale”, “Monumentale”, “Il Futuro”, “Radioattività” (in cui la voce di Rachele, secondo me bellissima, risuona in tutta la sua profondità) “Cristina” (arrangiamento e testo da urlo, a mio avviso, canzone veramente fantastica, in cui si legge uno spostamento semantico della frase di Sartre “l’Inferno sono gli altri” nel verso “Ciò che ci fa paura siamo noi” – sempre a mio personalissimo avviso - ), e “Contà l’inverni”.
                                                  
Si conclude allora la prima, emozionantissima, parte del concerto. La band esce per qualche minuto, quando risalgono i ragazzi sono un po’ più sciolti (“Adesso possiamo cominciare a respirare” dice infatti Bianconi). La seconda metà del live dovrebbe essere un arrangiamento significativo delle canzoni dei cd precedenti con l’orchestra. Ma inizia a piovere. Dramma.
Il concerto è all’aperto e il palco non ha alcuna copertura. Gli orchestrali sono costretti, chiaramente, a fuggire per proteggere gli strumenti. La pioggia è fine e leggera, ancora, quindi si aspetta qualche minuto e si spera cessi. La pioggia effettivamente smette. Allora ecco il palco ripopolarsi. Partono “Le Rane” e un altro brano, ma ecco di nuovo l’inconveniente della pioggia. Ri-fuga generale. Il direttore di palco dà l’alt generale. Francesco, Rachele e Claudio indicono a questo punto una mini-riunione nella quale decidono di fare qualche altra canzone per il pubblico che inizia, seppur timidamente, a rumoreggiare. Eccoli a cantarci che “La guerra è finita” e un altro paio di canzoni, ma poi sono costretti a salutarci a causa di possibili problemi di sicurezza.
                                                    
C’è da notare che fondamentalmente non pioveva più e tutti noi lì seduti speravamo in qualcosa di più, il tempo avrebbe retto e noi saremmo stati veramente contenti. Ma nulla.
Purtroppo il tempo avverso ha lasciato l’amaro in bocca a tutto il pubblico e va detto che magari in certi casi un’alternativa al coperto bisognerebbe sempre averla, specie se c’è di mezzo un’orchestra, ma non facciamone una colpa per nessuno, capita.
Non ero ancora riuscita ad andare a un concerto dei Baustelle e tutti mi parlavo della loro rigidità e della poca empatia con il pubblico. Certo, è vero, sono abituata a concerti con più coinvolgimento tra il sopra e il sotto il palco, ma va anche detto che la carica emotiva delle canzoni fatte la faceva da padrona. E – in realtà – credo sia un bene non annaffiare di altre emozioni, magari forzate per piacere a tutti i costi (come quella simpatia impostata che talvolta arriva da sopra il palco e per me è insopportabile) la prestazione, onde evitare un “troppo” che sarebbe esagerato e, credo, ingestibile.
Quando un gruppo è bravo, ma bravo sul serio, non ha bisogno di tanti merletti e artifici. Mostra la sua bravura. E la sua bravura basta.
                                                                    Testo Di Flavia-Video di Maurizio


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