Questa settimana doppio appuntamento a Riserva Indie. Lunedì 10 Giugno dalle 21,00 gli Zocaffe saranno in diretta per presentare i brani di "Noi non siamo figli"per Phonarchia Dischi.Martedì 10 Giugno dalle 22,35 Riserva Indie "spin off" con Paolo Saporiti live per presentare "L'ultimo ricatto".Minilive esclusivi nelle due trasmissioni.
Gli Zocaffe nascono come trio formato da batteria e due chitarre...Tutto
inizia nel Febbraio 2009 con la scelta di abbandonare la formazione
classica per ricercare un sound più originale e soprattutto
minimale...con questa formazione registrano un Ep di 4 brani nella
primavera 2010, con cui partecipano al "Music Village 2010" ottenendo
ottimi consensi ...Nel settembre 2010 affrontano il loro primo
percorso di produzione artistica sotto la "Phonarchia Produzioni"
(Nicola Baronti-produzione artistica, Saiara Pedrazzi-assistente di
produzione) per la realizzazione del loro primo Album dove, viene presa
la decisione di aggiungere alla formazione altri strumenti quali:
contrabbasso, fiati, organo e piano per modificare nuovamente la chiave
musicale della band, avvalendosi anche della collaborazione di Massimo
Luca (Battisti,Mina,P.Conte, ecc...). Nel gennaio 2011 la band entra in
studio, al White Rabbit Hole di Volterra e terminera' le riprese audio-
video nel mese di Aprile avendo a disposizione: Album, vari backstage,
coming soon e videoclip del singolo realizzato nel mese di Maggio
muovendosi tra Volterra e Colle val d'Elsa. Il primo album della band
intitolato "Il Piglio Giusto" e' uscito il 23 Gennaio 2012 ed è stato
finanziato dalla band attraverso concerti in giro per tutta la toscana e
fuori... Il disco, composto da 9 brani, è alternative pop, sporcato da
influenze rockabilly, psichedeliche e punk con testi rigorosamente in
italiano. La promozione del disco è stata affidata ad Unomundo, la
distribuzione fisica e digitale è curata da audioglobe. Nell'Aprile 2012
vincono Italia wave band toscana e strappano il biglietto per Arezzo
Wave. Nell'estate 2012 registrano il loro secondo album "Noi non siamo
Figli" collaborando con Riccardo Stefani, autore dei testi del disco.
Nel Marzo 2013 esce "Noi non siamo figli" prodotto da Zocaffe e
Phonarchia Dischi, un concept album che ha come protagonisti una serie
di personaggi abitanti di un paese immaginario...Zocaffe da facebook
1989. Settembre. Dopo una lunga estate
il giovane bussa alla porta del più importante rivenditore di dischi del
Nord Italia. Porta con se la testimonianza del duro lavoro degli ultimi
tre mesi (un’audiocassetta), tredici brani di un cantautorato italiano
classico, in versione strettamente acustica, figlio degli illuminati
ascolti di Nick Drake, CSN&Y, John Martyn, Bruce Cockburn, senza
voler dimenticare Jackson Browne, James Taylor, Joni Mitchell, Tom
Waits, Van Morrison e i Grateful Dead. Il burbero proprietario accetta
di ascoltare (anche perché si tratta di un ottimo acquirente e questo va
confessato subito) e, dopo una settimana di attesa, sputa l'ultima
sentenza: "Questi sono ancora embrioni di canzone ma da lavorare ce
n'è... I cantautori sono morti però e forse lo è anche la musica!".
Sembrava un visionario e alla fine ha avuto ragione lui. Mio padre,
pure: “Cosa pensi di fare poi, scrivere fino a quando incontrerai Dio,
come fan tutti?”. Io Dio non l’ho ancora trovato ma l’ho sempre sentito
dalla mia parte, soprattutto da quando sono mancati mio padre e mio
nonno.
2009. Vent'anni dopo, lo stesso ragazzo, realizza uno dei sogni di chi sceglie questa carriera: pubblica il primo disco per una Major. Ha all'attivo due dischi solisti ("The restless fall" e "Just let it happen..."), uno in trio (con gli amici Christian Alati e Lucio sagone, i Don Quibòl, disco omonimo) tutti editi da Canebagnato Records, piccola realtà indipendente meneghina di Nicola Manfredi e Caterina Pinto. Dopo oltre 150 date di concerti in giro per l'Italia del Nord a proprio nome e alcune migliaia di copie vendute senza l'ausilio di alcuna pubblicità e una piccola parentesi live in compagnia di Francesca Ruffilli, violoncellista classica prestata al pop durata un anno e mezzo, varca le soglie di Roma e percorre l’Italia intera con le sue canzoni. E’ l’ennesimo piccolo miracolo, uno dei tanti che si verificano all’insaputa di tutti in Italia, soprattutto della grande distribuzione. Suonare in giro non è poi così facile, senza trasformarsi in una Cover Band e il miracolo è reale. Comincia la collaborazione con Zeno Gabaglio e il set s’impreziosisce dell'ausilio della sua visione elettrico/sperimentale del violoncello, messa a costante servizio della grande sensibilità. Ripercorrono assieme, per due anni, brani già editi e danno vita ai nuovi arrangiamenti delle canzoni del cd in uscita per Universal Music Italia. Pensieri ancora in essere, gli anni di Paolo Saporiti, cantautore autodidatta.
2010. Il 29 gennaio esce "Alone", arrangiato dalle sapienti mani di Teho Teardo e supportato in ogni suo dettaglio dal prezioso lavoro di Giuseppe Facchinetti (Universal). Paolo Saporiti arriva a questo disco dopo sei anni di psicologia alla Facoltà di Torino, abbandonata in dirittura d'arrivo ma ora ripresa, cinque anni di teatro alla Comuna Baires, una lunga serie di stages di ricerca e di lavoro su di sé nel nome di una tanto rincorsa quanto insperata crescita artistica e umana. Siamo soltanto all’inizio. I primi paragoni hanno portato verso un moderno Nick Drake o un Damien Rice dai ritornelli meno "aperti". Insomma, il cd di un cantautore italiano che scrive in inglese e che fa della musica la propria ragione di vita, seppur nella sua incoscienza.
2012. E’ il 29 settembre di quest’anno, data in cui esce “L’ultimo ricatto”, l’ultima fatica, progetto indipendente fin dalla sua nascita e che forse porterà, come velatamente suggerisce il titolo, a grandi cambiamenti. Paolo si appoggia a Raffaele Abbate (giovane produttore discografico ligure) che, con con la sua etichetta indipendente OrangeHomeRecords di Leivi (Genova), decide di contribuire alla produzione. Gli arrangiamenti vengono affidati a Xabier Iriondo, chitarrista illuminato del sottobosco milanese, da poco rientrato nelle fila degli Afterhours. Alle registrazioni partecipano Cristiano Calcagnile, Stefano Ferrian e Zeno Gabaglio. Dodici brani in inglese, minimali, urbani, essenziali e allo stesso tempo saturi, dall’anima sincera...Paolo Saporiti da facebook
2009. Vent'anni dopo, lo stesso ragazzo, realizza uno dei sogni di chi sceglie questa carriera: pubblica il primo disco per una Major. Ha all'attivo due dischi solisti ("The restless fall" e "Just let it happen..."), uno in trio (con gli amici Christian Alati e Lucio sagone, i Don Quibòl, disco omonimo) tutti editi da Canebagnato Records, piccola realtà indipendente meneghina di Nicola Manfredi e Caterina Pinto. Dopo oltre 150 date di concerti in giro per l'Italia del Nord a proprio nome e alcune migliaia di copie vendute senza l'ausilio di alcuna pubblicità e una piccola parentesi live in compagnia di Francesca Ruffilli, violoncellista classica prestata al pop durata un anno e mezzo, varca le soglie di Roma e percorre l’Italia intera con le sue canzoni. E’ l’ennesimo piccolo miracolo, uno dei tanti che si verificano all’insaputa di tutti in Italia, soprattutto della grande distribuzione. Suonare in giro non è poi così facile, senza trasformarsi in una Cover Band e il miracolo è reale. Comincia la collaborazione con Zeno Gabaglio e il set s’impreziosisce dell'ausilio della sua visione elettrico/sperimentale del violoncello, messa a costante servizio della grande sensibilità. Ripercorrono assieme, per due anni, brani già editi e danno vita ai nuovi arrangiamenti delle canzoni del cd in uscita per Universal Music Italia. Pensieri ancora in essere, gli anni di Paolo Saporiti, cantautore autodidatta.
2010. Il 29 gennaio esce "Alone", arrangiato dalle sapienti mani di Teho Teardo e supportato in ogni suo dettaglio dal prezioso lavoro di Giuseppe Facchinetti (Universal). Paolo Saporiti arriva a questo disco dopo sei anni di psicologia alla Facoltà di Torino, abbandonata in dirittura d'arrivo ma ora ripresa, cinque anni di teatro alla Comuna Baires, una lunga serie di stages di ricerca e di lavoro su di sé nel nome di una tanto rincorsa quanto insperata crescita artistica e umana. Siamo soltanto all’inizio. I primi paragoni hanno portato verso un moderno Nick Drake o un Damien Rice dai ritornelli meno "aperti". Insomma, il cd di un cantautore italiano che scrive in inglese e che fa della musica la propria ragione di vita, seppur nella sua incoscienza.
2012. E’ il 29 settembre di quest’anno, data in cui esce “L’ultimo ricatto”, l’ultima fatica, progetto indipendente fin dalla sua nascita e che forse porterà, come velatamente suggerisce il titolo, a grandi cambiamenti. Paolo si appoggia a Raffaele Abbate (giovane produttore discografico ligure) che, con con la sua etichetta indipendente OrangeHomeRecords di Leivi (Genova), decide di contribuire alla produzione. Gli arrangiamenti vengono affidati a Xabier Iriondo, chitarrista illuminato del sottobosco milanese, da poco rientrato nelle fila degli Afterhours. Alle registrazioni partecipano Cristiano Calcagnile, Stefano Ferrian e Zeno Gabaglio. Dodici brani in inglese, minimali, urbani, essenziali e allo stesso tempo saturi, dall’anima sincera...Paolo Saporiti da facebook
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