lunedì 12 marzo 2012

MTV e la sparizione della musica in TV // Indietoriale di Maurizio


C'era una volta una Tv che nel modo di proporsi e nella programmazione sapeva intercettare i gusti e le tendenze musicali del momento e future.
Una Tv che dosava la "dolce euchessina del mainstream" con assaggini prelibati e gustosi da gran gourmet delle sette note.
Ricordo in particolare che dopo mezzanotte si apriva uno studio verde dove Massimo Coppola, culturalmente innovativo anche nel modo di proporsi, dispensava filosofia da anni zero (Ben prima di Vasco Brondi) e intanto passava tutto quello che durante il giorno avrebbe potuto "disturbare" il quieto vivere non solo delle "mitiche" casalinghe di Voghera e dei loro mariti depressi, ma anche dei loro figli che già allora si chiudevano in bagno con il calendario di Britney (ben prima di poterlo fare sul più pratico i pod tascabile).
Poi qualcosa è cambiato, deve essere cambiato, soprattutto nella testa dei responsabili della programmazione di MTV.
Ovviamente tutte persone giovanissime (in Italia, in fondo, si è giovani fino a 60 anni...) e dal curriculum ineccepibile (addirittura c'era chi ha fatto un dj set prima di concerto degli U2 a Roma facendo passaggi "epocali e rivoluzionari" tra un brano dei Led Zeppelin e uno dei Beatles, tanto per rimanere tra i ggiovani...). Insomma, persone preparatissime che hanno subito capito che con internet e youtube l'evoluzione di MMT doveva essere al passo coi tempi.
E al passo coi tempi voleva dire la sparizione (quasi) totale della musica.
Intendiamoci, non tutta.
Regge quella che (nella testa di chi decide la programmazione) "va" e cioè quegli artisti (spesso vere e proprie braccia levate all'agricoltura) che non cantano, non suonano e girano video in mezzo a bordelli (che nemmeno ai festini di Arcore con Topolanek e la Ruby) dove urlano testi pieni di citazioni da Accademia della Crusca (fuck, fuck e ancora fuck).
Guai ad obiettare che forse, dico, forse "il paese reale" avrebbe bisogno anche d'altro e che per fare riappassionare i giovani alla musica bisognerebbe compilare la playlist videomusicale con un approccio più etico che estetico.
Certo, ci sono anche i video italiani (più poveri di contenuto e di belle donne, esclusi quelli di Vasco o Valeria Rossi, ormai tra i due la differenza è sottile come quella tra la Brambilla e la Melandri) quelli degli artisti che seleziona Radio Italia, cioè Ligabue, Biagio Antonacci, i Modà, la pattuglia di Amici e, non dimentichiamo, i Negramaro!
Ma non sola di musica vive l'MTV degli anni zero.
A parte un programma interessante come Mtv News (che merita un elogio senza ironie) gli adolescenti adepti dell'emittente gestita dai ggiovani di 50 anni (in su), possono godere della visione di programmi americani per tutti i gusti dell'orrido.
Dai coglioni (per usare un eufemismo) che godono a farsi del male dandosi mazzate in testa (leggi tra le gambe) o che si lanciano a tutta velocità con lo skateboard contro un muro  alle ragazze che hanno problemi (epocali) come le tette grosse o piccole o l'interessante e imprescindibile carriera di una majorette liceale alle prese con le sue prime prove "sul campo".
Tutte cose funzionali alla musica, intendiamoci.
Ovviamente, siamo noi che non capiamo perchè la gente dovrebbe godere della visione della carriera di una majorette e non di un concerto, ad esempio, del Teatro degli Orrori o degli Arcade Fire e di una rotazione musicale più etica che estetica.
Non è il video che ha ucciso la star della radio, ma chi sta dietro al video e pensa che basti un rapper coi catenoni e una zoccola in calore vicino a riempire le giornate dei tossicodipendenti da internet degli anni zero.
Ma per fortuna, nonostante tutto, sono sempre convinto che viviamo in un mondo migliore di quello che MTV ci presenta 24ore su 24.

Maurizio

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