mercoledì 14 agosto 2024

AFRICA UNITE, LA RESISTENZA CONTINUA! LIVE A "FINO AL CUORE DELLA RIVOLTA" 13 AGOSTO 2024 // GALLERY A CURA DI SAMUEL FAVA


Il Festival della Resistenza "Fino al Cuore della Rivolta" compie 20 anni e quest'anno, per la prima volta nella storia della festa, sono arrivati alle Prade di Fosdinovo gli Africa Unite, leggendaria band porta bandiera del reggae italiano. Il pubblico, davvero numeroso ed eterogeneo, si è lasciato trasportare in un viaggio tra sonorità senza tempo e parole che colpiscono dritto al cuore. La storica band piemontese, con 40 anni di carriera sulle spalle, ha dimostrato ancora una volta di essere la voce inarrestabile di una generazione che non vuole arrendersi.

La scaletta ha alternato classici immortali come “Il Partigiano John” e  a brani più recenti come "La Teoria" fino al gran finale con "U Man Right" evidenziando un’evoluzione sonora che non tradisce mai le proprie radici. Madaski e Bunna, colonne portanti del gruppo, hanno saputo come sempre coinvolgere ogni singolo spettatore, con quella forza espressiva che li ha resi un’istituzione del reggae italiano.

La sezione ritmica impeccabile, arricchita dai fiati esplosivi e dalle tastiere psichedeliche, ha costruito un muro sonoro potente e a tratti ipnotico contribuendo a creare un'atmosfera di condivisione, quasi rituale.

In un mondo che sembra perdere la bussola, gli Africa Unite ci ricordano l'importanza della resistenza culturale. Un concerto che -soprattutto a Fino al Cuore della Rivolta- non è solo musica, ma un grido collettivo nella speranza di un futuro più giusto.






In apertura di serata la toccante interpretazione di JONATHAN LAZZINI dell'ultimo discorso tenuto in parlamento da Giacomo Matteotti (il 30 maggio 1924) nel centenario della ricorrenza del suo omicidio per mano fascista e la musica per poeti ubriaconi di GIANMARIA SIMON che ha presentato il suo terzo lavoro solista, "Bagatelle".



Presidente "Onorevole Matteotti, se ella vuoi parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente". Matteotti "Io chiedo di parlare non prudentemente, né imprudentemente, ma parlamentarmente!".





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