Dopo due anni di clausura e pandemia ne siamo davvero usciti migliori? Musicalmente parlando non mancano le belle proposte, gli album che si fanno ascoltare e alcuni anche amare. La musica continua ad essere la colonna sonora delle nostre azioni, delle nostre attese ai semafori, del jogging nel parco e, purtroppo, soprattutto delle storie su instagram. Segno dei tempi. Sempre più ci affidiamo ai servizi di streaming e al loro algoritmo e la cultura del possesso sembra essere limitata a un gruppo di "appassionati carbonari" che ancora continuano a riempire le proprie billy di libri, vinili e Dvd anzichè nascondere tutto in un hard disk o in un Kindle per riempire gli scaffali di oggetti orrendi comprati su Amazon o Marketplace. Molti come me vorrebbero riavvolgere il nastro e tornare a quei bei pomeriggi quando bastava un vinile che grattava, imperfetto come la vita, per farti compagnia in quelle tante giornate piovose di inizio inverno. Ma ci hanno tolto anche la pioggia. Il 2022 ci ha portato via il covid ma anche e soprattutto tanti piccoli e medi club, quella terra di mezzo che è stata la palestra di tante band che ora sono entrate nei salotti buoni della musica italiana gestiti da Amadeus. Restano i piccoli circoli dove suonano le band locali, i grandi eventi ormai preda di band dal glorioso passato relegate a juke box di se stessi che suonano in spazi dove non si paga una bibita neppure in euro ma in criptovalute, e un pugno di locali duri e puri sparsi per la penisola che dovremmo difendere anche con le armi se necessario. Ripartiamo dall'ascolto, riprendiamoci il tempo per la musica, per assaporare e digerire o vomitare un disco. Torniamo umani.
Ecco i miei 10 dischi del 2022 e un tweet di motivazione
Alessandro Fiori "Mi sono perso nel bosco" La canzone d'autore che vorremmo ascoltare negli inverni che non ci sono più.
Calibro 35 "Scacco al Maestro" Solo dei maestri potevano rileggere in questo modo un mostro sacro come Morricone.
Chronics "Do you love the sun?" Dopo 18 anni il power pop che ci mancava.
Comaneci "Anguille" Dal 2005 Dream Pop dal respiro internazionale sempre ai massimi livelli
Femina Ridens "Calenda Maya" Musica senza tempo. Francesca ha raccolto l'eredità di Giuni Russo.
Messa "Close" Album potente quanto imprevedibile.
Ninos Du Brasil " Antro Pop" Il disco del 2022 che più mi ha fatto muovere
Ibisco "Nowhere Emilia" Post Pop in bianco e nero sulla via Emilia.
Petrolio "La Disobbedienza" La colonna sonora perfetta per tempi bui pre e post pandemici.
Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri "Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri" Il pugno allo stomaco che ci meritiamo.
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